Oristano 21 aprile 2020
Cari amici,
Su questo straordinario
personaggio, Elvio Sulas, ho scritto diverse volte su questo blog. Ne ho
parlato nel 2010 quando definii i sui campi di lavanda, posti nel meraviglioso angolo
di paradiso qual è il nostro SINIS, “La piccola Provenza Sarda” (ecco
il link del post: http://amicomario.blogspot.com/2010/07/il-sinis-e-la-lavanda-una-nuova.html),
poi nel 2016, quando scherzosamente parlai di lui come un moderno cavaliere crociato,
andato a riscoprire la Chiesa dei suoi avi Cavalieri templari (Elvio
scoprì i resti della chiesa templare di Riola, dedicata originariamente a
Sancta Corona de Rivora o d'Errivora), curiosa storia che, cliccando sul
seguente link, potete andare a leggere o rileggere: http://amicomario.blogspot.com/2016/12/nel-sinis-terra-percorsa-da-mille.html,
e infine nel 2018, quando Elvio aprì le sue coltivazioni alla visita dei
privati che volevano bearsi di contemplare quei colorati e profumati campi di
lavanda al momento della raccolta, utilizzata per ricavarne essenze e profumi
(anche per leggere quanto allora scrissi basta cliccare sul seguente link: http://amicomario.blogspot.com/2018/07/e-tempo-di-raccogliere-la-lavanda-da.html.
Elvio in realtà, oltre
che un vero amico, è un personaggio assolutamente straordinario. Oltre che
essere un esperto conoscitore della macchia mediterranea, cosa che gli ha
consentito di dedicarsi alla coltivazione e lavorazione di piante officinali
autoctone, in particolare della lavanda e dell’elicriso (attività che è al top
delle sue preferenze), è anche viticoltore e produttore di vini eccellenti, ma
il suo pallino preferito, grazie alla conoscenza approfondita del territorio,
dei suoi riti ancestrali e delle tradizioni millenarie che lo
contraddistinguono, è quello di studioso del suo territorio. Questa dote, che fa di lui un
misto di archeologo e studioso dell’antico passato, gli ha consentito di
dedicarsi con particolare attenzione alla presenza templare nel territorio del
Sinis. Una passione che, dopo ave collezionato una grande
quantità di oggetti, alcuni molto rari e altri unici, con i quali ha dato vita
ad un piccolo museo di tradizioni popolari sarde, gli ha permesso di scoprire, come detto, i
resti di una chiesa molto antica.
Quelle da lui scoperte erano
le rovine del tempio di Santa Corona, appartenuto ai templari, che proprio
nelle campagne di Riola si erano insediati con un loro monastero. Quelle terre
erano parte delle loro vaste proprietà, come si può appurare dai documenti che
ne attestano la confisca da parte del Vescovo di Oristano, dopo il famoso
editto papale che, sollecitato dal re di Francia Filippo il Bello, espropriava
tutte i possedimenti all’Ordine templare, accusato di eresia, tanto che venne
annientato addirittura con l’uccisione del loro Gran Maestro Jacques (Giacomo)
de Molay (Molay, 1243 – Parigi, 18 marzo 1314), che morì bruciato al rogo in pazza a
Parigi.
Tornando alla sua
attività prevalente, quella di coltivatore della lavanda, Elvio, da vero sardo che ama
la sua terra, quasi novello templare, continua alacremente la sua attività di ricerca e
valorizzazione dei prodotti ottenuti, senza dimenticare la sua passione per il passato della nostra terra (con le sue ricerche
storiche), oltre a mettere a frutto anche le sue eccellenti capacità di vignaiuolo, produttore di una straordinaria vernaccia di alta qualità; i suoi sono prodotti davvero unici: dai distillati di lavanda e di
elicriso ai saponi, dalla vernaccia agli altri suoi vini eccellenti, prodotti che continua a reclamizzare perché anche altri possano continuare la strada da lui intrapresa nella valorizzazione dei prodotti sardi. Un amore, quello di Elvio per la sua Sardegna, e
il Sinis in particolare, che appare senza limiti!
Amici, visitate il sito
internet di Elvio, ne vale davvero la pena e troverete delle cose
straordinarie, spesso uniche! Ecco i siti per accedervi:
Ecco una panoramica fotografica
della sua lavanda e dei prodotti ricavati.
A domani, amici!
Mario
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