sabato, aprile 11, 2020

IL LINGUAGGIO DEL CORPO. SE OSSERVI CON ATTENZIONE UNA PERSONA SCOPRIRAI MOLTO SUL SUO CARATTERE, PERCHÉ IL CORPO PARLA…


Oristano 11 aprile 2020

Cari amici,

Se è pur vero che comunichiamo principalmente con la bocca, spesso accompagniamo quanto diciamo con diverse espressioni del corpo: muoviamo le mani, mimiamo rappresentazioni, cambiamo espressione al nostro viso, insomma diamo enfasi a quanto affermiamo con le labbra e la voce. Ma anche quando tacciamo, quando siamo in silenzio e non abbiamo in quel momento nessuna intenzione di comunicare qualcosa agli altri, anche allora il nostro corpo parla. 
Si, il nostro corpo si esprime costantemente, usando però proprio il linguaggio del silenzio. Il nostro corpo ha effettivamente un linguaggio tutto suo, parla a chi lo sa osservare ovviamente, ed evidenzia sempre il nostro stato d’animo. 
Gli studiosi in realtà sono sempre stati incuriositi dai movimenti del corpo e cercato di comprenderli, studiandone la postura, i gesti e le diverse espressioni, cercando di ricavarne una lettura tale che potesse evidenziare il carattere della persona osservata. Un interesse che l’uomo manifestò fin dalle epoche più remote, se pensiamo che gli studi iniziali sul linguaggio del corpo partono addirittura dal mito di Proteo, il vecchio del mare, il primordiale. Proteo era colui che padroneggiava tutte le forme del suo corpo e poteva trasformarsi a piacimento in qualsiasi altra forma. Il mito racconta che il vecchio era capace di scrutare attraverso le profondità del mare e predire il futuro per chi fosse riuscito a catturarlo. 
Da allora tanti ricercatori si sono dedicati all’analisi dei movimenti del corpo, spesso involontari rispetto alla volontà del soggetto, dedicando allo studio di questo linguaggio non verbale interi volumi. Innumerevoli i movimenti del corpo presi in esame: da quelli del viso a quelli dell’intera testa, dal camminare, al sedersi, dalla posizione nel dormire allo sguardo, addirittura alla posizione assunta dal corpo nel sedersi. Quest’ultima analisi è stata da me radiografata di recente, in un post del 6 aprile, che potrete leggere cliccando sul seguente link: https://amicomario.blogspot.com/2020/04/osservando-i-movimenti-del-corpo-della.html. Catturare il vero significato dei comportamenti del corpo della persona osservata, insomma, continua di grande interesse per gli studiosi. Proviamo ora a fare qualche esempio, che possa illustrare meglio quanto affermato.
LA POSTURA. Tutti noi assumiamo, nelle varie situazioni, una determinata postura che rivela davvero molto del nostro carattere e del nostro modo di essere. La postura dipende dall’ambiente in cui siamo cresciuti e anche da tutti gli eventi che abbiamo vissuto nel corso della nostra vita, che hanno provocato magari determinate contrazioni dei muscoli, facilitando in questo modo una determinata postura piuttosto che un’altra. Vediamo qualche dettaglio maggiormente esplicativo.
IL CAMMINARE. Il camminare archetipicamente è un viaggiare, un procedere da un luogo ad un altro. Per questo motivo il modo in cui si cammina ci racconta il nostro modo di procedere nella vita. Si può camminare tendendo verso l’alto, in punta di piedi, si può camminare spediti, con ansia o lentamente, guardandosi intorno; si può camminare claudicanti o senza avere una linea retta definita. Il modo in cui camminiamo, perciò, ci indica anche il modo nel quale ci trasformiamo durante la vita. Ad esempio se camminiamo in punta di piedi, i nostri cambiamenti saranno in punta di piedi; se camminiamo lentamente, il nostro modo di cambiare sarà lento, e così via, se camminiamo zigzagando, anche la nostra vita sarà vissuta a zig zag, in modo poco lineare.
IL MODO IN CUI INCROCIAMO LE BRACCIA. Anche il modo in cui incrociamo le braccia rivela molto della nostra personalità. Se il soggetto incrocia le braccia con la mano destra appoggiata sulla parte superiore del braccio sinistro, significa che è una persona intuitiva, in sintonia con se stesso, consapevole dei sottili cambiamenti operanti nel suo ambiente. Può indovinare cosa pensano o sentono le persone prima ancora che si aprano. È un soggetto creativo, empatico e i suoi partner traggono beneficio dal fatto che è sempre in sintonia con le loro emozioni, assicurando soddisfazione ai loro bisogni emotivi. Col suo forte senso di calore, è sempre molto affettuoso, capace di attirare le persone a sé.
Se il soggetto incrocia le braccia con la mano sinistra appoggiata sulla parte superiore del braccio destro, significa che è una persona pragmatica, fortemente logica; analizza attentamente i problemi prima di prendere una decisione. Il suo approccio, dolce e gentile, tende al corteggiamento, rendendo le persone innamorate a causa della sua forte e fresca personalità, che non delude. I suoi partner si connettono con piacere con lui a livello intellettuale, e godono delle conversazioni profonde che è in grado di instaurare. Soggetto affidabile, quando ama lo fa in modo pieno e caloroso.
Se il soggetto incrocia le braccia con entrambe le mani appoggiate su braccia opposte, denota grande sicurezza di sé, con forte senso dell’orientamento nella sua vita. Sicuro di sé stesso e delle sue decisioni, ha un’aura di autorità che ispira le persone a rivolgersi a lui per avere una guida. È un leader naturale, in grado di prendere in considerazione i sentimenti delle persone e le diverse opinioni, arrivando poi a soluzioni a beneficio di tutti.
LE MANI. Le mani sono un altro potente simbolo del corpo. Le mani ci portano nella dimensione dell’indicibile. Ciò che non può o non vuole essere detto si comunica con le mani. Le mani afferrano, manipolano, toccano, sfiorano, bloccano, allontanano, avvicinano. Seguire i movimenti delle mani ci può dire molto della nostra relazione con l’interlocutore. Dare la mano, ad esempio, è un gesto di sottomissione, infatti gli antichi babilonesi furono i primi ad usarlo quando i nuovi monarchi dovevano sottomettersi al dio degli dei: Marduk. In che modo ci sottomettiamo all’altro? Se stringiamo forte la mano in realtà stiamo suggerendo che siamo disposti a “sottometterci”, mentre se abbiamo una debole stretta di mano stiamo già cercando di fuggire dall’altro e non vogliamo sottometterci all’interlocutore, come una sorta di aggressività passiva.
TOCCARSI. Come ho detto prima le mani veicolano il tocco. La lettura del tocco dipende molto da che parti del corpo si toccano e in che modo. L’etimologia di toccare significa tirare. Immagino che il toccare sia un tirare a sé l’altro. Attraverso il tocco cerchiamo di condurre l’altro verso di noi in diverse maniere. Ad esempio toccare a mano piena, a fondo, significa rassicurazione, toccare sopra una spalla può significare avere potere sull’altro. Toccare il gomito di uno sconosciuto può far abbassare le difese psichiche e prossemiche dell’altro e può ben disporre al dialogo.
LO SGUARDO. Sappiamo tutti che gli occhi sono lo specchio dell’anima. Attraverso gli occhi, se osserviamo attentamente, entriamo direttamente nel mondo dell’altro. Guardare significa conoscere e penetrare l’altro, perché gli occhi sono il nostro primo strumento di conoscenza, prima addirittura della parola. Le pupille dilatate indicano interesse, le pupille strette indicano antipatia e ostilità, gli occhi verso sinistra indicano un processo creativo in atto (anche una bugia!), gli occhi si muovono verso destra quando stiamo attingendo dalla memoria, si muovono verso il basso quando proviamo vergogna o siamo in un momento di interiorizzazione. Inoltre c’è tutto l’aspetto seduttivo, infatti il primo contatto tra due persone è nella maggior parte delle volte oculare, è un incrociarsi di sguardi.
Cari amici, il corpo parla in mille altri modi, che avremo successivamente occasione di trattare in dettaglio, per esempio le posizioni a letto nel sonno e molte altre. Per ora voglio chiudere questo post con una massima di Platone che conferma il legame anima/corpo. Eccola. “Non muovere mai l’anima senza il corpo, né il corpo senza l’anima, affinché difendendosi l’uno con l’altro, queste due parti mantengano il loro equilibrio e la loro salute (Platone).
A domani.
Mario

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