a ds.:ritratto di Eleonora D'Arborea;
al centro: foto ricordo delle nuove socie Anna Paola e Maura;
a sn: Logo e motto dell'A.R.
2008.09
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Titolo:
ROTARY CLUB DI ORISTANO: LE PRIME ROTARIANE DEL GIUDICATO DI ARBOREA
Oristano è terra di regine. Eleonora d’Arborea, giudice del Giudicato di Arborea, fu il personaggio della politica più noto della Sardegna medioevale. Dei quattro regni giudicali di Calari, Torres, Gallura e Arborea quello di Eleonora fu quello più lungo ed importante. Frutto della sua lungimiranza e della sua saggezza la stesura del più avanzato codice legislativo dell’epoca: la Carta de Logu, che, applicata in tutta l’Isola, fu per secoli strumento insostituibile, che con poche variazioni, restò in vigore fino all’emanazione del Codice di Carlo Felice nel 1827. Chi legge con attenzione la Carta de Logu non può negare l’apertura alla modernità di talune norme, e la saggezza giuridica che contiene elementi della tradizione romano-canonica, di quella bizantina, della giurisprudenza bolognese e del pensiero culturale-curiale catalano, soprattutto dell’elaborazione giuridica locale delle consuetudini sarde compiute dal diritto sardo di tipo municipale. Eleonora dimostrò di voler uscire dal medioevo creando, per prima, il nuovo concetto di Stato, erede di quello feudale.
Ho scomodato Eleonora e il suo Giudicato per introdurre l’argomento di cui voglio, con orgoglio, parlare: l’ingresso delle prime due socie nel nostro club di Oristano.
Questo ingresso, a 38 anni dalla fondazione del club (la Charta è del dic.1967, consegnata nel febbraio del 1968), è avvenuto Venerdì 9 giugno alla presenza del governatore Giorgio di Raimondo.
Anna Paola Iacuzzi, laurea in economia e commercio col massimo dei voti, è oggi direttore generale dell’Amministrazione Provinciale di Oristano, mentre Maura Falchi, figlia di rotariano, è architetto, presidente dell’Ordine professionale. Professioniste giovani e capaci, sapranno inserirsi a pieno titolo nel club ed operare con determinazione.Dovremo essere noi, però, a facilitare questo compito. Dobbiamo evitare di lasciarle sole, dobbiamo evitare gli steccati e aprire un dialogo immediato e coinvolgente: credo che fin da subito vadano inserite nelle varie commissioni del club. Il giudicato di Arborea, terra di donne valide e capaci, ha da oggi anche nel Rotary di Oristano la sua valida rappresentanza femminile.
La presenza femminile nel Rotary è ancora modesta. A livello mondiale è ancora del 13,5%, come ha illustrato nel recente Congresso di Viterbo una grande rotariana sarda, Emanuela Abis, nella sua relazione La donna, l’amicizia e…il Rotary. In Europa, invece, la presenza femminile è del 6%, mentre nel nostro Distretto si è raggiunto il 7,5%. In Italia la prima donna fu ammessa in un Rotary club nel 1987 e il primo incarico di governatore dato ad una donna è del 2003. Come si può rilevare i dati non sono ancora significativi: nell’anno rotariano 2005/2006 su 529 distretti 66 hanno un governatore donna.
Il tempo perduto, però, si sta recuperando. I nuovi club oggi nascono con un consistente numero di donne come soci fondatori e la loro presenza, contribuisce a stimolare anche i club di più antica formazione che ancora non le hanno ammesse o che hanno un peso femminile poco significativo.
Ho già avuto occasione, in questa rivista, di parlare di giovani e di giovani professioni, Ho sostenuto e, oggi, sostengo ancora con più forza che il futuro del Rotary, il nostro futuro di rotariani è legato alla nostra capacità di coinvolgere i giovani di entrambi i sessi. Solo coinvolgendo i giovani possiamo dare forza alle sfide dei prossimi anni. Per fare questo dobbiamo impegnarci tutti. A partire dalla costituzione di club Interact e Rotaract, possibilmente in ogni club Rotary. I giovani che da subito conoscono gli scopi del Rotary non tarderanno ad amarlo e saranno, domani, ottimi rotariani. Come in una grande famiglia sono i figli da noi educati, maschi e femmine, che domani prenderanno il nostro posto: prepariamo loro la strada. Le sfide del nuovo millennio si potranno vincere solo con loro.
Mario Virdis
mailto:virdismario@tiscali.it
Oristano è terra di regine. Eleonora d’Arborea, giudice del Giudicato di Arborea, fu il personaggio della politica più noto della Sardegna medioevale. Dei quattro regni giudicali di Calari, Torres, Gallura e Arborea quello di Eleonora fu quello più lungo ed importante. Frutto della sua lungimiranza e della sua saggezza la stesura del più avanzato codice legislativo dell’epoca: la Carta de Logu, che, applicata in tutta l’Isola, fu per secoli strumento insostituibile, che con poche variazioni, restò in vigore fino all’emanazione del Codice di Carlo Felice nel 1827. Chi legge con attenzione la Carta de Logu non può negare l’apertura alla modernità di talune norme, e la saggezza giuridica che contiene elementi della tradizione romano-canonica, di quella bizantina, della giurisprudenza bolognese e del pensiero culturale-curiale catalano, soprattutto dell’elaborazione giuridica locale delle consuetudini sarde compiute dal diritto sardo di tipo municipale. Eleonora dimostrò di voler uscire dal medioevo creando, per prima, il nuovo concetto di Stato, erede di quello feudale.
Ho scomodato Eleonora e il suo Giudicato per introdurre l’argomento di cui voglio, con orgoglio, parlare: l’ingresso delle prime due socie nel nostro club di Oristano.
Questo ingresso, a 38 anni dalla fondazione del club (la Charta è del dic.1967, consegnata nel febbraio del 1968), è avvenuto Venerdì 9 giugno alla presenza del governatore Giorgio di Raimondo.
Anna Paola Iacuzzi, laurea in economia e commercio col massimo dei voti, è oggi direttore generale dell’Amministrazione Provinciale di Oristano, mentre Maura Falchi, figlia di rotariano, è architetto, presidente dell’Ordine professionale. Professioniste giovani e capaci, sapranno inserirsi a pieno titolo nel club ed operare con determinazione.Dovremo essere noi, però, a facilitare questo compito. Dobbiamo evitare di lasciarle sole, dobbiamo evitare gli steccati e aprire un dialogo immediato e coinvolgente: credo che fin da subito vadano inserite nelle varie commissioni del club. Il giudicato di Arborea, terra di donne valide e capaci, ha da oggi anche nel Rotary di Oristano la sua valida rappresentanza femminile.
La presenza femminile nel Rotary è ancora modesta. A livello mondiale è ancora del 13,5%, come ha illustrato nel recente Congresso di Viterbo una grande rotariana sarda, Emanuela Abis, nella sua relazione La donna, l’amicizia e…il Rotary. In Europa, invece, la presenza femminile è del 6%, mentre nel nostro Distretto si è raggiunto il 7,5%. In Italia la prima donna fu ammessa in un Rotary club nel 1987 e il primo incarico di governatore dato ad una donna è del 2003. Come si può rilevare i dati non sono ancora significativi: nell’anno rotariano 2005/2006 su 529 distretti 66 hanno un governatore donna.
Il tempo perduto, però, si sta recuperando. I nuovi club oggi nascono con un consistente numero di donne come soci fondatori e la loro presenza, contribuisce a stimolare anche i club di più antica formazione che ancora non le hanno ammesse o che hanno un peso femminile poco significativo.
Ho già avuto occasione, in questa rivista, di parlare di giovani e di giovani professioni, Ho sostenuto e, oggi, sostengo ancora con più forza che il futuro del Rotary, il nostro futuro di rotariani è legato alla nostra capacità di coinvolgere i giovani di entrambi i sessi. Solo coinvolgendo i giovani possiamo dare forza alle sfide dei prossimi anni. Per fare questo dobbiamo impegnarci tutti. A partire dalla costituzione di club Interact e Rotaract, possibilmente in ogni club Rotary. I giovani che da subito conoscono gli scopi del Rotary non tarderanno ad amarlo e saranno, domani, ottimi rotariani. Come in una grande famiglia sono i figli da noi educati, maschi e femmine, che domani prenderanno il nostro posto: prepariamo loro la strada. Le sfide del nuovo millennio si potranno vincere solo con loro.
Mario Virdis
mailto:virdismario@tiscali.it