sabato, novembre 30, 2024

LA FONDAZIONE MONT’E PRAMA, DOPO LUNGHE TRATTATIVE, RIPORTA A CASA, DALL’INGHILTERRA, 275 REPERTI DI THARROS TRAFUGATI NEI PRIMI ANNI DI SCAVI. SARANNO ACCOLTI NEL MUSEO DI CABRAS.


Oristano 30 novembre 2024

Cari amici,

Chiudo i post di Novembre dedicando la mia riflessione all'amata terra sarda, il cui passato, spesso trascurato, dovrebbe essere, invece, un nostro grande orgoglio, perchè di grande valore! La Sardegna vide passare sul suo suolo tanti popoli, le cui tracce sono ancora ben presenti. Tharros è certamente uno di questi importanti luoghi, anche se molti tesori, luminose tracce del suo passato, sono stati portati via abusivamente. Ecco la storia di alcuni reperti che presto torneranno a casa.

Che Anthony Muroni, Presidente della FONDAZIONE MONT’E PRAMA, sia uno che fa le cose sul serio, lo si è visto fin dal primo giorno della presa dell’incarico. Dalle statue dei Giganti al sito del loro ritrovamento, dalla nuova ala del museo di Cabras al sito di  Tharros ed alla sua storia, la Fondazione da Lui guidata continua a lavorare alacremente e con ottimi risultati. La recente notizia dell’accordo raggiunto tra la Fondazione Mont’e Prama e il Brighton Museum, è un altro grande risultato raggiunto, in quanto consentirà di riportare a casa ben 275 reperti, trafugati da Tharros nei primi anni degli scavi portati avanti e che, esportati illegalmente in Gran Bretagna, sono ora custoditi presso il Brighton Museum.

Si, amici, ben Duecentosettantacinque reperti di Tharros, illecitamente esportati in Inghilterra a partire dal XIX secolo, faranno ritorno a Cabras nei prossimi mesi, forse già da gennaio. A dare il lieto annuncio è stato proprio il Presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, che insieme al suo staff, ha portato avanti, negli ultimi mesi, lunghe e delicate trattative con il curatore del settore “Storia e archeologia” del museo britannico, Dan Robertson. Questo immenso patrimonio archeologico rientrerà, dunque,  in Sardegna, esattamente nel luogo da dove, secoli fa, è stato trafugato da tombaroli e predatori in cerca di soldi facili.

Ecco come ha commentato la notizia il Presidente Muroni: «Da oltre un anno stiamo lavorando intensamente per quello che, quando sarà ufficiale, rappresenterà un risultato storico: il rientro a Cabras di una parte dell’immenso tesoro archeologico di Tharros. Siamo in trattativa avanzata con il museo inglese che possiede i reperti e che ha da subito manifestato la volontà di far rientrare in Sardegna tutti i pezzi della collezione che include decine e decine di vasi in terracotta, statue votive e tanto altro di cui abbiamo già ricevuto l’inventario con le rispettive immagini».

Il “tesoro” trafugato è alquanto ricco: vi sono Brocche, vasi, lampade ad olio, statuine votive dalle sembianze femminili; fra queste quella che sembra rappresentare Minerva, l’antica dea della saggezza, del commercio e dell’artigianato. «È nella sede distaccata del British Museum – come ha spiegato Muroni – che ci aspettano fra circa un mese per concludere l’accordo. Lo stesso curatore Dan Robertson si è detto molto lieto di poter contribuire al trasferimento della collezione che farà presto ritorno nel luogo d’origine, e sarà allocata nel museo civico Giovanni Marongiu di Cabras, dove stiamo allestendo un’area dedicata».

Si, sarà proprio il “Museo dei Giganti” di Cabras ad accogliere e sistemare nel modo più consono questi reperti, che presto potranno essere ammirati dai visitatori. Il Brighton Museum restituirà tutta la collezione che custodisce. Sarà ora compito del Governo italiano, e per esso il Ministero della Cultura, che dovrà formalmente acquisire questi beni al patrimonio dello Stato, dopo di che verrà autorizzato il rientro di tutti i reperti a Cabras. La collezione è indubbiamente di grande valore e interesse. Sono in prevalenza vasi, o parti di essi, recipienti, utensili, teste, statuine e altri oggetti, che facevano parte dei numerosi corredi funerari saccheggiati. Reperti che appartenevano all’antica città punica e romana di Tharros, e che, finalmente, potranno essere visionati nel loro posto di ritrovamento.

Amici, la Fondazione Mont’e Prama ha un ricco programma per il 2025, come annunciato dai suoi responsabili. Un passo importante sarà quello che segnerà il ricongiungimento di tutti i Giganti nel luogo dove sono stati scoperti. «Il rientro della collezione di Tharros che oggi si trova a Brighton converge verso il grande obiettivo che ci siamo prefissati fin dall’inizio – ha sottolineato il Presidente Muroni – quello della costituzione di un grande Parco archeologico del Sinis».

Cari amici, la restituzione di un considerevole numero di reperti è quasi un fatto straordinario, perché poche volte, in passato è avvenuto un fatto simile. Fra l’Ottocento e il Novecento Tharros fu fortemente saccheggiata da predoni e tombaroli, che hanno razziato senza scrupoli, rivendendo poi all’estero l’immenso patrimonio storico custodito sotto le rovine. Chissà se, dopo la restituzione questa collezione, sarà la volta buona per riportare a casa i preziosi gioielli di Tharros, che furono venduti al British Museum nel 1850 per mille sterline! A Londra arrivarono in questo modi gioielli preziosissimi: numerosi monili d’oro e d’argento, oltre a diversi scarabei della cultura punica in Sardegna. Il Presidente Muroni, sull’argomento sorride e si limita a dire: «Ci vorrà più tempo, ma con la diplomazia si può ottenere molto».

A domani, cari lettori!

Mario

 

venerdì, novembre 29, 2024

L’UOMO E IL CONFRONTO COL SUO “IO”. QUANDO SENTIAMO LA NECESSITÀ DI DIALOGARE CON NOI STESSI…


Oristano 29 novembre 2024

Cari amici,

Ci sono momenti in cui sentiamo il bisogno di fermarci, di fare una pausa nel percorso quotidiano di relazione; sono quei momenti in cui abbiamo bisogno di “ascoltarci dentro”, di instaurare un dialogo-confronto con il nostro ”IO”. È come se il nostro cervello ci inviasse un messaggio dicendoci che ha bisogno di parlarci. Non è un fenomeno raro, tant’è che ha attratto l’attenzione di psicologi, linguisti, filosofi e neuroscienziati, curiosi di analizzare questa particolare relazione interiore, spesso frutto dei momenti particolari che attraversiamo.

Gli studi su questo fenomeno hanno dimostrato che non si tratta di semplici pensieri, ma di un vero e proprio “dialogo-confronto” con noi stessi. Studiosi come Julianne Alexander e Brielle Stark, del Department of Speech, Language and Hearing Sciences dell’Indiana University di Bloomington, autrici di uno studio pubblicato sull’European Journal of Neuroscience, così affermano: «Il fenomeno è stato individuato come un dialogo segreto con se stessi, una verbalizzazione interiore, segreta, una voce interna, un orecchio interno e un pensiero verbale».

Qualunque sia la motivazione che la genera, questa interlocuzione solitaria con se stessi  gioca un ruolo centrale nei soggetti coinvolti e nelle diverse funzioni psicologiche: come l’autoconsapevolezza e la costruzione della memoria episodica, quella che raccoglie il filo degli eventi della vita vissuta; ma non solo: il dialogo interiore consente al soggetto di analizzare e comprendere l’ambiente circostante, di immaginare e pianificare il futuro, confrontarsi e fare congetture, nell’intento dia risolvere i problemi. Insomma, un dialogo che aiuta ad auto-incoraggiarsi, quando si devono affrontare sfide e difficoltà.

Se è pur vero che col passare degli anni tutti noi subiamo diversi cambiamenti fisici e mentali, è anche grazie ai discorsi che facciamo con noi stessi che possiamo continuare a immaginarci di essere, comunque, sempre “noi stessi”, nonostante i cambiamenti. Una specie di dialogo-conferma, come sostengono molti filosofi e psicologi, che siamo sempre, nonostante tutto, sempre noi stessi. È questa nostra voce interiore a tenerci vivi e in sintonia col nostro IO, parlandoci della nostra vita passata, esaminandola e giudicandola.

In un recente studio pubblicato su Frontiers in Psychology, Helene Loevenbruck e suoi collaboratori hanno esplorato alcuni aspetti formali di questa voce interiore, confrontandola con i discorsi che facciamo con gli altri. In primis è più breve e frammentaria, di un discorso fatto a voce alta. Può presentarsi come un dialogo interiore a due, come quando si è impegnati nel fare delle scelte che prevedono possibili posizioni diverse; talvolta è invece un monologo, che utilizza il nostro punto di vista, o a volte quello di un’altra persona, della quale viene assunto il punto di vista. Ad ascoltare ovviamente siamo sempre e solo noi.

Amici, questo nostro dialogo interiore può essere evocato da noi intenzionalmente, quando è utilizzato per ricordare a breve termine un’informazione, ma più spesso è, invece, un fenomeno che si attiva spontaneamente, e allora questa silente voce interiore si fa sottile e poco percettibile. È un fenomeno tipico dei momenti in cui non stiamo pensando a niente di particolare, e si attiva quel circuito cerebrale definito DEFAULT MODE NETWORK, che comprende varie aree del nostro cervello.  

Quanto al confronto tra la “voce esterna” (quella con la quale meditiamo a voce alta) e quella interiore, ovvero “silente” e percepibile solo a livello di pensiero, gli studiosi come Hélène Loevenbruck, che con alcuni collaboratori ha pubblicato una revisione in merito sulla rivista Behavioural Brain Research, confermano che «Le relazioni tra la voce interiore e quella esterna sono ancora oggetto di dibattito». In sostanza la voce esterna non è considerata semplicemente la voce interiore alla quale vengono aggiunti i processi motori. Ad esempio, si sa che, quando si parla a voce alta allo stesso tempo la si ascolta, il che attiva maggiormente le aree uditive. D’altro canto, la voce interiore sembra reclutare regioni cerebrali che non sono coinvolte nella voce esterna».

Cari amici, il problema di questo nostro particolare dialogo con noi stessi non è semplice ma di grande complessità. Anche i sogni, per esempio, sono il prodotto della nostra mente, dove tutti i dialoghi e le voci che al loro interno si manifestano, potrebbero anche essere considerati una forma particolare di “voce interiore”. Con la grande ironia che mi conoscete, chiudo questa riflessione con Voi dicendo che seppure sia luogo comune che “I sogni muoiono all’alba”, sicuramente anche i sogni sono parte integrante di questo particolare dialogo con noi stessi!

A domani.

Mario

giovedì, novembre 28, 2024

COME COMBATTERE I MALI DELL'INVERNO? UN INTERESSANTE AIUTO CI VIENE DATO DALLA SAUNA. ECCO I BENEFICI EFFETTI CHE HA SUL NOSTRO ORGANISMO.


Oristano 28 novembre 2024

Cari amici,

Nel Nord Europa, principalmente in Finlandia, fare la SAUNA è un buona, costante abitudine oramai consolidata, tanto che difficilmente possiamo incontrare qualcuno che sostiene il contrario. In questo "freddo clima", alquanto più rigido del nostro, i finlandesi utilizzano costantemente la sauna, in quanto considerata una “sana abitudine” per i tanti effetti benefici che ha sul nostro organismo. Utilizzare la sauna durante l’inverno, infatti, libera l’organismo dalle tante scorie che, giorno dopo giorno, circolano nel nostro corpo.

Sull’argomento sono numerosi gli studi che accreditano la sauna come strumento benefico per la salute del nostro corpo, stabilendo almeno “CINQUE MOTIVI” per cui in inverno, in particolare chi fa sport, deve utilizzare questa pratica quale positivo rimedio per l’organismo. 1. Il primo motivo è che con la sauna si libera il corpo dalle tossine che si sono accumulate. Si, la sauna viene usata proprio in funzione Detox! "Il sudore è uno dei meccanismi naturali del corpo per eliminare le tossine", afferma Jonathan Leary, fondatore di Remedy Place, uno dei wellness club più̀ esclusivi di New York.

Con la sauna si riesce davvero a liberare il corpo dalle tossine, costituite da metalli pesanti come cadmio, piombo e mercurio, che  vengono rilasciati in maggiori quantità̀ attraverso il sudore, piuttosto che nelle urine. E la sauna può̀, quindi, favorire la naturale disintossicazione dell’organismo. Tre volte a settimana sono considerate sufficienti. 2. Il secondo motivo è la salute del cuore. La sauna è “ Top cardio”, in quanto uno sportivo, che fa del movimento, affatica il cuore, che, attraverso la sauna, può̀ ricevere un buon aiuto dal miglioramento della circolazione sanguigna. In che modo, direte Voi? "Il calore aumenta la frequenza cardiaca e dilata i vasi sanguigni", spiega il dottor Leary. Mentre il corpo lavora per abbassare la temperatura, la frequenza cardiaca potrebbe salire fino a 150 bpm. E, in uno studio pubblicato sul Journal Of Science And Medicine In Sport, 6 runner hanno tutti migliorato le loro prestazioni di resistenza dopo avere sperimentato per tre settimane una sauna dopo l’allenamento.

3. Il terzo motivo è il “Super recupero”. Anche uno sportivo che ha esagerato con gli allenamenti può ricevere dalla sauna un certo aiuto. Dopo un notevole sforzo, il corpo potrebbe aver bisogno del calore di una sauna; "Il calore penetra in profondità̀ nei muscoli e nelle articolazioni, regalando sollievo in caso di condizioni di dolore come artrite, fibromialgia e indolenzimento muscolare", come afferma sempre il dottor Leary. Una ricerca, pubblicata sulla rivista Anesthesia And Pain Medicine, ha stabilito che 15 minuti di sauna per due volte al giorno, da ripetere con regolarità̀ per cinque giorni a settimana, possono aiutare ad alleviare il dolore soprattutto nella zona lombare della schiena.

4. Il quarto motivo accredita la sauna come “elisir di lunga vita”. Col trascorrere del tempo il corpo invecchia, e si ha anche più tempo a disposizione; ebbene, come ha rilevato uno studio pubblicato su Age And Ageing, concedersi una sauna da quattro a sette volte alla settimana riduce il rischio di Alzheimer del 65%, rispetto a chi riesce a farlo solo una volta. Una ricerca pubblicata sul Yonsei Medical Journal suggerisce anche che una sauna a infrarossi (terapia con luce rossa) può̀ incentivare la produzione di collagene, la proteina che aiuta a mantenere la pelle elastica. Amici, sempre secondo il dottor Leary, questo potrebbe potenzialmente migliorare la salute della pelle e ridurre i segni di invecchiamento. Unico accorgimento è quello di lavare il viso prima di entrare in sauna per evitare che i pori si ostruiscano. 

5. Il quinto motivo è "La sauna in modalità ZEN. Un uomo su cinque, almeno una volta al mese, si sente super stressato, mentre uno su 14 prova questa sensazione ogni giorno. Ecco il motivo per cui trovare il tempo per fermarsi, meditare e fare una sauna, e certamente il modo giusto per gestire questa difficile condizione, che è fondamentale per la nostra salute. La sauna, in queste persone, agisce come un antistress, rilassando corpo e mente e riportandole alla normalità.

Cari amici, da noi l’utilizzo della sauna, forse anche dato il clima, non è molto diffuso; tuttavia, si può andare alle Terme (in Sardegna ne abbiamo diverse, tutte ottime) e depurare, in modi alquanto simili alla sauna nordica, il nostro organismo. "Il calore gentile della sauna aiuta a rilassare i muscoli e a ritrovare la calma, riducendo i livelli di stress e di ansia", come dice con ferma convinzione il dottor Leary. E non dimentichiamo che anche la qualità del sonno può̀ beneficiarne, in quanto l’organismo, ripulito dalla sauna, ritrova un riposo migliore e più salutare! Io frequento le Antiche Terme di Sardara e sono felice di farlo!

A domani.

Mario

mercoledì, novembre 27, 2024

LE INCREDIBILI, BENEFICHE PROPRIETÀ DEL TARASSACO (CICORIA SELVATICA), CHE AUMENTANO ANCHE LE NOSTRE DIFESE IMMUNITARIE...


Oristano 27 novembre 2024

Cari amici,

Il TARASSACO, cresce spontaneo nelle nostre campagne, e questo, forse, lo fa considerare solo un’erba da pascolo, mentre in realtà è una pianta dalle proprietà incredibili per la nostra salute, capace di donarci straordinari benefici. Seppure sia poco appariscente, quest’erba, infatti, ha un alto contenuto di nutrienti e numerose proprietà curative per il nostro organismo, tanto da meritare un posto speciale nella nostra alimentazione. Ma vediamo di conoscere meglio, insieme, questo particolare vegetale molto simile alla cicoria.

Il TARASSACO COMUNE (Taraxacum officinale, è una pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Asteracee. L'epiteto specifico, officinale, ne indica le virtù medicamentose, note fin dall'antichità e sfruttate con l'utilizzo delle sue radici e foglie. Ben più noto come cicoria selvatica (oppure anche come dente di leone, dente di cane, soffione, girasole dei prati e altri nomi locali), è una pianta erbacea perenne, di altezza compresa tra 10 e 30 cm. Presenta una grossa radice a fittone dalla quale si sviluppa, a livello del suolo, una rosetta basale di foglie munite di gambi corti e sotterranei. Fiorisce in primavera, per la maggior parte in aprile-maggio, ma la fioritura può prolungarsi fino all'autunno.

Si, è proprio in primavera che Madre Natura ci regala il tarassaco, la pianta purificante per eccellenza, dalle innumerevoli proprietà che rimettono “a nuovo” il nostro organismo. Ricco di minerali e vitamine, il tarassaco è depurativo, drenante, diuretico e facilita la digestione. Erba, come detto, spontanea, e ampiamente diffusa nei prati, anche ai bordi delle strade, dove cresce fino a 2000 metri di quota. È proprio per la sua larga diffusione in molte località italiane che questa pianta viene chiamata in così tanti modi.

Quello che non tutti sanno è che il tarassaco non solo è commestibile (sia le foglie che i fiori e la radice), ma che possiede delle meravigliose proprietà medicamentose. Una volta scoperte queste proprietà, diventa facile anche portarlo a casa e coltivarlo: è sufficiente prendere i semi contenuti nel soffione e seminarli nel prato di casa all’inizio della primavera. Possiamo coltivarlo anche in vaso, facendo però attenzione a non lasciare ristagni idrici nei sottovasi, svuotandoli di frequente per evitare che le radici marciscano. Ricordo a tutti, però, che la raccolta di erbe in campagna va fatta con la dovuta cautela e conoscenza, in quanto spesso vi sono piante similari "TOSSICHE" che possono ingannare! Massima attenzione, sempre!

Ebbene, amici, vediamo di scoprire insieme i numerosi (eccone 30) incredibili benefici del tarassaco, una vera gemma nascosta della natura. 1.Ricco di Nutrienti. Il tarassaco è una pianta altamente nutriente. Contiene vitamine A, C, K, calcio, ferro e potassio, che aiutano a migliorare la salute generale del corpo. 2. Antiossidanti Potenti. Le sue foglie, fiori e radici sono ricchi di antiossidanti che proteggono le cellule dai danni causati dai radicali liberi, prevenendo l’invecchiamento precoce e le malattie croniche. 3. Supporta la Salute del Fegato. Il tarassaco è noto per le sue proprietà depurative. Favorisce la salute del fegato stimolando la produzione di bile e aiutando a eliminare le tossine dal corpo.

4. Migliora la Digestione. Grazie al suo contenuto di fibre, il tarassaco può migliorare la digestione e prevenire problemi come la stitichezza. Le radici di tarassaco sono particolarmente utili per promuovere la flora intestinale sana.- 5. Aiuta a Controllare la Glicemia. Alcuni studi suggeriscono che il tarassaco possa aiutare a ridurre i livelli di zucchero nel sangue, rendendolo utile per chi soffre di diabete o vuole prevenirlo.. 6. Promuove la Perdita di Peso. Il tarassaco ha proprietà diuretiche naturali, aiutando il corpo a eliminare l’acqua in eccesso e le tossine, il che può facilitare la perdita di peso.

7. Riduce l’Infiammazione. Gli antiossidanti e i composti bioattivi presenti nel tarassaco hanno potenti proprietà antinfiammatorie, che possono aiutare a ridurre l’infiammazione nel corpo.. 8. Favorisce la Salute Cardiovascolare. Il tarassaco aiuta a regolare la pressione sanguigna grazie al suo alto contenuto di potassio e alle sue proprietà diuretiche, migliorando così la salute del cuore. 9. Sostiene il Sistema Immunitario. Grazie al suo contenuto di vitamine e antiossidanti, il tarassaco rafforza il sistema immunitario e aiuta il corpo a combattere le infezioni.. 10. Aiuta a Disintossicare i Reni. Le proprietà diuretiche del tarassaco lo rendono ideale per favorire la funzionalità renale e prevenire la formazione di calcoli.

11. Proprietà Antitumorali. Alcuni studi preliminari suggeriscono che il tarassaco potrebbe avere proprietà anticancro, in particolare contro il melanoma e altre forme di tumore.. 12. Riduce i Sintomi della Ritenzione Idrica. L’azione diuretica del tarassaco è utile per ridurre il gonfiore e i sintomi della ritenzione idrica, migliorando così la sensazione di leggerezza. 13. Migliora la Salute delle Ossa. Grazie al suo contenuto di calcio e vitamina K, il tarassaco contribuisce a mantenere le ossa forti e prevenire l’osteoporosi. 14. Mantiene la Pelle Sana. Gli estratti di tarassaco sono usati nei trattamenti per la pelle per ridurre l’acne, idratare la pelle secca e prevenire l’invecchiamento cutaneo.. 15. Favorisce la Guarigione delle Ferite. Il tarassaco ha proprietà antimicrobiche che aiutano a prevenire le infezioni e accelerano il processo di guarigione delle ferite.

16. Protegge la Vista. Grazie alla vitamina A, il tarassaco aiuta a proteggere la salute degli occhi e a prevenire condizioni come la degenerazione maculare. 17. Riduce lo Stress Ossidativo. Gli antiossidanti del tarassaco aiutano a ridurre lo stress ossidativo nel corpo, proteggendo le cellule dai danni. 18. Supporta il Sistema Respiratorio. Il tarassaco è stato usato tradizionalmente per alleviare problemi respiratori come tosse e bronchite grazie alle sue proprietà lenitive. 19. Equilibra i Livelli Ormonali. Le radici di tarassaco aiutano a regolare gli ormoni, specialmente nelle donne, contribuendo a ridurre i sintomi della sindrome premestruale. 20. Sostiene la Salute Digestiva. Le foglie di tarassaco stimolano l’appetito e migliorano la produzione di succhi gastrici, favorendo così una digestione ottimale. 21. Promuove la Salute del Cuoio Capelluto. Il tarassaco può essere usato per migliorare la circolazione sanguigna nel cuoio capelluto, favorendo la crescita dei capelli e prevenendo la forfora.

22. Riduce l’Ansia. Le proprietà rilassanti del tarassaco possono aiutare a ridurre i sintomi di ansia e stress, promuovendo una sensazione di calma. 23. Utile contro l’Anemia. Essendo ricco di ferro, il tarassaco può aiutare a prevenire e trattare l’anemia, aumentando la produzione di globuli rossi. 24. Stimola il Metabolismo. Il tarassaco è noto per il suo effetto stimolante sul metabolismo, aiutando il corpo a bruciare calorie in modo più efficiente. 25. Aiuta a Prevenire le Infezioni Urinarie. Grazie alle sue proprietà diuretiche e antimicrobiche, il tarassaco è utile per prevenire e trattare le infezioni del tratto urinario.. 26. Fonte di Energia Naturale. Il tarassaco fornisce una fonte di energia naturale grazie alle sue vitamine e minerali che supportano il metabolismo energetico.

27. Migliora l’Assorbimento dei Nutrienti. Il tarassaco stimola la produzione di bile, che aiuta il corpo a digerire meglio i grassi e assorbire i nutrienti. 28. Sostiene il Sistema Linfatico. Il tarassaco aiuta a drenare i liquidi in eccesso e stimola il sistema linfatico, prevenendo il ristagno e l’accumulo di tossine. 29. Facilita la Depurazione del Corpo. L’azione depurativa del tarassaco lo rende un ottimo alleato per disintossicare l’organismo e mantenere un equilibrio salutare. 30. Rafforza la Salute Mentale. Le proprietà tonificanti e rilassanti del tarassaco lo rendono utile per mantenere una buona salute mentale, aiutando a migliorare l’umore e ridurre lo stress.

Cari amici, che aspettiamo a seminare nel nostro giardino il Tarassaco?

A domani.

Mario

martedì, novembre 26, 2024

SICILIA: LA CURIOSA STORIA DEL PONTE DI CALATRASI, PIÙ FAMOSO COME “IL PONTE DEL DIAVOLO”. SECONDO UNA LEGGENDA FU COSTRUITO IN UNA SOLA NOTTE!


Oristano 26 novembre 2024

Cari amici,

La storia della SICILIA, l'isola più grande del mar Mediterraneo per superficie e popolazione, è lunga e tormentata; numerosi sono stati i popoli che si sono insediati sul suo territorio, forse anche più di quelli insediatisi sulla nostra isola.. Una storia, dunque, caratterizzata dall'affermarsi di varie dominazioni: dalle colonie commerciali cartaginesi nella parte occidentale, alle colonie di popolamento greche nel resto dell'isola, dalla conquista romana, con l'istituzione di quella che fu forse la prima provincia romana, al dominio barbarico (prima vandalo e poi ostrogoto), dalla conquista bizantina a quella musulmana, con il formarsi di un Emirato di Sicilia (948-1091). Si formò, poi, il Regno di Sicilia (1130-1816), a cui, nel 1816, seguì la fondazione del Regno delle Due Sicilie. Successivamente, nel 1860, la Sicilia fu la prima regione a far parte del futuro Regno d'Italia.

Un percorso lungo e tormentato, quello del territorio siciliano, davvero ricco di fascino, e che, grazie alle diverse culture dei popoli che l’hanno dominata, ha conservato e presenta ancora oggi opere ambientali e architettoniche di notevole importanza. L’entroterra palermitano, per esempio, e nello specifico la zona di ROCCAMENA, ha vissuto una metamorfosi culturale straordinaria, nei secoli, come possiamo osservare oggi; ebbene, oggi riporto per Voi, fedeli lettori, la storia del PONTE DI CALATRASI (o del Diavolo), un ponte sospeso tra grandi vallate, capace ancora oggi creare grande meraviglia e anche di sfatare miti e leggende del passato, che, osservando questo ponte, riaffiorano come per incanto.

Questo ponte, pare certo, fu edificato nel XII secolo (1162), ed è considerato uno dei 27 ponti italiani (80 circa nel mondo) “ritenuti complessi” nella loro realizzazione. Il PONTE DI CALATRASI, conosciuto anche come “ponte del diavolo” è uno dei più importanti e suggestivi ponti di età medievale ben conservati in Sicilia. Costruito ai piedi della Rocca di Maranfusa su cui si ergeva il castello omonimo (oggi in totale rovina), al quale era sicuramente collegato, il ponte è costituito da un'unica arcata a sesto acuto, che genera un profilo a schiena d'asino, tipico dell'architettura medievale normanna. Nelle immediate vicinanze sono visibili anche i resti del mulino di Calatrasi, anch’esso, ora, in totale abbandono e rovina.

Il ponte fu oggetto nel tempo di antiche leggende, che narrano che, durante la costruzione ci furono non poche difficoltà,  tanto che i costruttori non riuscirono a completare l’opera con le necessarie ringhiere di protezione. Considerato il pericolo per chi lo attraversava, gli abitanti della valle si mobilitarono per realizzare le ringhiere, e per anni continuarono a provarci, ma ogni volta i parapetti edificati scomparivano come nebbia al sole! Da qui nacque la leggenda che a costruire il ponte erano stati i Fati (spiritelli) e i diavoli, realizzandolo in un solo giorno, anche se non completo del tutto!

Ciò creò non poco timore e, tra vedere e non vedere, iniziarono a considerare il ponte opera del diavolo! Il timore creò non poco panico, e fece pensare subito a forze occulte, sicuramente non solo costruttrici ma anche sempre presenti nel ponte, essendo una loro particolare opera. Ed ecco che queste forze furono identificate nei “Fati” (i Fati o Fatuzzi sono oscuri spiriti maligni), e, meglio ancora, nei diavoli, che, alquanto possessivi, ogni volta abbattevano ogni tipo di barriera posta a proteggere chi passava nel ponte. Una specie di  dispetto, causato dal mancato compimento.

Un ponte sinistro, dunque, rimasto stranamente in piedi, mentre il castello è andato presto in rovina, ponte che, nel corso dei secoli, ha impaurito intere generazioni. Gli interventi soprannaturali, infatti, in particolare quelli creati da spiriti negativi, hanno sempre destato apprensione nelle popolazioni. Immaginiamoci, quindi, come racconta la leggenda, quanto timore possa aver creato un ponte costruito in una sola notte da questi spiriti maligni, chiamati Fati, insieme al Diavolo in persona! Un timore davvero forte, quello popolare, nei confronti delle forze maligne, che ha fatto sì che, per un lungo periodo gli abitanti del luogo, terrorizzati, non lo attraversavano mai da soli, per paura di ritrovarsi attaccati dagli spiriti maligni.

Amici, a prescindere dalla storia e dalle leggende, anche oggi vedere questo singolarissimo, antico ponte, che ha la caratteristica di non avere dei parapetti di protezione ai lati, tali da garantire sicurezza a chi lo attraversa, crea una certa curiosità. Il ponte di CALATRASI si è conservato bene nei secoli, e ancora oggi si presenta come un solido percorso di pietra che si staglia sulla rigogliosa natura circostante, come un prolungamento solitario delle antiche vie percorse nel passato. Un’opera ancora valida, tanto che, chi lo attraversa, torna col pensiero alle grandi capacità tecniche dell’uomo in quei tempi lontani!

Cari lettori, le leggende aumentano il fascino dei luoghi, e, come ben sappiamo noi sardi, seppure a volte fanno sorridere, molte leggende, spesso, hanno un fondo di verità!

A domani.

Mario

lunedì, novembre 25, 2024

LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA DEL MINI EOLICO. ISPIRATO AL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE: LANCIA LA SFIDA AL FOTOVOLTAICO, FACENDO CONCORRENZA AI PANNELLI SOLARI.


Oristano 25 novembre 2024

Cari amici,

Che ARCHIMEDE sia stato un grande inventore nessuno può certo metterlo in dubbio. Le fonti antiche gli attribuiscono, infatti, l'invenzione di varie macchine e meccanismi: il planetario, con cui si potevano osservare i movimenti degli astri e le eclissi del Sole e della Luna, oltre all’importante “VITE” d'Archimede, una macchina alquanto ingegnosa per sollevare l'acqua, che utilizzava una spirale all’interno di un tubo, che, ruotando, spostava l’acqua verso l’alto. Ebbene, proprio sfruttando il principio di questa spirale inventata da Archimede, un’azienda olandese ha appena reinventato la  “TURBINA EOLICA”, traendo ispirazione da quella vecchia idea di 2000 anni fa! Vediamo insieme, amici, di che si tratta.

L’azienda, una start-up olandese, “THE ARCHIMEDES”, ha sviluppato una soluzione innovativa che potrebbe trasformare il modo in cui produciamo energia PULITA nelle nostre città. L’invenzione, chiamata “Liam F1 Urban Wind Turbine”, si distingue per un design elicoidale, ispirato proprio alla famosa vite di Archimede, e alla forma del guscio del nautilo. Con un peso inferiore ai 100 kg e un diametro di soli 150 centimetri, questa turbina compatta si adatta perfettamente al contesto urbano. La sua struttura è stata progettata per massimizzare l’efficienza minimizzando l’impatto ambientale.

Questa nuova mini turbina eolica è definita residenziale, ed è ad alta efficienza, tanto che promette di rivoluzionare il settore delle rinnovabili. L’aerogeneratore, progettato dalla società olandese The Archimedes, risulta godere di una struttura ultracompatta e può esser facilmente installato sul tetto di casa oppure in un piccolo giardino. È calcolato che sarebbe in grado di generare 1.500 kWh di energia pulita ogni anno. Un suo grande punto di forza è la silenziosità: gli ingegneri sono riusciti ad azzerare il classico rumore associato al movimento delle “pale” e a quello del rotore. La turbina eolica, un generatore ad asse orizzontale, è alto solo un metro e mezzo ma permetterebbe la quasi totale indipendenza energetica. La Liam F1 Urban Wind, infatti, è in grado di generare energia sufficiente per soddisfare i consumi di una famiglia media.

Questo generatore eolico domestico sarebbe particolarmente adatto agli ambienti poco ventosi, aprendo nuove possibilità per la produzione di energia rinnovabile in contesti urbani. Una delle sue caratteristiche più interessanti, infatti, è la sua capacità di funzionare anche con venti relativamente deboli, a partire da 5 metri al secondo. Il sistema si orienta automaticamente per catturare al meglio l’energia eolica, ottimizzando costantemente la sua efficienza.

Un aspetto particolarmente interessante del Liam F1 è la sua compatibilità con i pannelli solari. Questa caratteristica permette di creare un sistema ibrido che garantisce una produzione di energia più costante: quando il vento cala, l’energia solare può compensare, e viceversa. La turbina è già disponibile sul mercato europeo con un prezzo che varia tra i 3.500 e i 4.000 euro. Tuttavia, c’è da dire che mancano ancora studi indipendenti che possano confermare le prestazioni dichiarate dal produttore.

Indubbiamente è una scoperta molto interessante. La startup afferma che con le sue pale a forma di Nautilus la turbina Liam F1 riesce a convertire in energia elettrica l’80% dell’energia massima teorica che può essere sfruttata dal vento. Per avere un’idea delle quantità generata, questo vorrebbe dire che con una velocità del vento media di 5 metri al secondo la piccola turbina da tetto in un anno sarebbe in grado di generare 1500 kWh di energia pulita. Un ottimo risultato!

Cari amici, questo tipo di turbina è pensato per le case che vogliono staccarsi dalla rete e i progettisti assicurano che se associato ad un buon impianto fotovoltaico, il mini eolico residenziale Liam F1 può coprire tutti i consumi energetici di una famiglia media. La giovane società sta lavorando su un prototipo direttamente collegato ai lampioni LED per rispondere alle esigenze di smart Lightning delle città intelligenti. Personalmente vedo bene quest’idea che sfrutta oggi l’intelligenza del passato!

A domani.

Mario

domenica, novembre 24, 2024

TRASFORMARE I RIFIUTI IN RISORSA, QUESTO È L'IMPEGNO CHE TUTTI DOVREMO PRENDERE PER UN FUTURO CONSAPEVOLE. L'ESEMPIO DELLA LIGURIA.


Oristano 24 novembre 2024

Cari amici,

Viviamo la società dell’usa e getta, una società che vive ossessionata dalla fretta, angosciata e stressata, dove non c’è spazio per la lentezza e la riflessione, e, di conseguenza, non c’è tempo per la riparazione di ciò che, per qualsiasi ragione, smetta di funzionare. Questo ci porta ad eliminare, sostituendo al minimo guasto tutto ciò che ci circonda: dalle auto ai mobili, dagli abiti alle TV, dai computer ai cellulari. Insomma, tutti gli strumenti che, anche se per cause banali non funzionano, diventano un rifiuto!

Ebbene, questo modo di agire è proprio il frutto avvelenato della politica dell’usa e getta, e, praticandola, continuiamo a creare un’immensità di spazzatura, che sta inquinando terra e mare, fiumi e laghi, fino a che ci ritroveremo tutti sommersi dai rifiuti, a partire dalla plastica. Certo, diversi tentativi di riciclo sono stati tentati, ma la verità è che quanto fatto è ancora troppo poco per quello che servirebbe. Bisognerebbe per esempio agire in maniera radicale, creando nelle città e nei paesi idonee strutture.

Su questo fronte una delle nostre regioni, la LIGURIA, è partita per prima ed ha già messo in moto un sistema computerizzato. In questa regione la spazzatura è diventata “DIGITALE”, nel senso che si riesce a riciclare quasi tutto, ogni genere di rifiuto, trasformando I RIFIUTI IN RISORSA! Si, amici, l’ultima frontiera dell’immondizia passa proprio per il digitale e la sostenibilità, nel senso che i rifiuti, opportunamente trattati, debbono diventare “una risorsa, una ricchezza, e non un costo”. La Liguria ha iniziato a farlo, partendo dall’adozione dei cassonetti “intelligenti”, che hanno una tessera digitale per essere aperti e misurano in qualche modo qualità e quantità dei conferimenti, con la possibilità di sconti sulla Tari, la tassa sulla nettezza urbana.

E non è tutto: a quelli che si impegnano a eliminare correttamente i rifiuti come la plastica, utilizzando dei particolari compattatori, i “PLASTIPREMIA”, vengono concessi sconti vari alle persone che infilano le bottiglie di plastica nello speciale compattatore, che provvede a triturarli,  facendo così rivivere alle bottiglie una seconda vita. Insomma, tutti strumenti che responsabilizzano i cittadini, perchè misurando in modo attendibile e certificabile l’attività di compostaggio svolta da loro a casa, con la registrazione su un’App che parte dall’autocertificazione della propria compostiera domestica, beneficiano di sconti importanti sul tributo.

Quanto all’umido, è stata adottata una particolare compostiera, in polietilene riciclato, dotata di un collegamento facilitato al sistema di controllo digitale tramite un Qr Code univoco, con istruzioni di montaggio e guida al compostaggio in app. Un progetto pilota di cui AMIU, l’azienda municipalizzata della Nettezza Urbana di Genova, e dei Comuni della Città Metropolitana di Genova, è l’apripista. Indubbiamente quello appena citato è un progetto che, in qualche modo, è parte di un disegno complessivo di economia circolare, che è considerato il futuro dell’eliminazione ragionata dei rifiuti.

A sensibilizzare i cittadini si è messo anche il sindaco di Genova in persona Marco Bucci, che non perde occasione per ricordare ai suoi cittadini che “I rifiuti non devono essere un costo, ma una ricchezza”. E proprio il digitale è la chiave di volta per arrivare a questo, che si tratti di differenziata, di compostaggio domestico o di corretto conferimento nei cassonetti con la tessera e il chip. Una via da seguire, che dovrebbe contagiare tante altre regioni, perché solo attraverso l’adozione della cosiddetta  “economia circolare”, sarà possibile evitare che il mondo venga sommerso dalla spazzatura!

Cari amici, La Liguria e in particolare la sua capitale, Genova, sono considerati i centri pionieri di questo nuovo modo di ricavare ricchezza dai rifiuti. Un’ultima operazione è quella che prende il nome di “Bic Zerowaste”, che è considerato il primo incubatore di imprese a totale circolarità; un progetto voluto da FILSE, che è la finanziaria della Regione Liguria, e AMIU che è la municipalizzata genovese dell’igiene urbana. Un progetto importante e complesso, che è ancora nella fase iniziale e che, mi piacerà affrontare con voi lettori in un prossimo articolo.

A domani.

Mario