giovedì, settembre 27, 2007

LA CHIRURGIA IN SARDEGNA ALL'EPOCA ROMANA







CONFERENZA DEL PROF. RAIMONDO ZUCCA AL ROTARY CLUB DI ORISTANO

LA CHIRURGIA IN SARDEGNA IN EPOCA ROMANA

I bronzi chirurgici recentemente ritrovati ed appartenenti ad un valetudinarium (ospedale) di Forum Traiani (Fordongianus) dimostrano l’importanza dell’Isola in epoca romana e, in particolare, del centro terapeutico di Fordongianus le cui acque termali erano note nell’antichità come Acquae Ypsitanae.


La Sardegna, collocata al centro del Mediterraneo, è stata sempre considerata terra strategica dai tanti popoli naviganti che fin dall’antichità hanno in lungo e in largo non solo utilizzato i suoi approdi ma anche colonizzato sia le coste che ampie zone dell’interno introducendo nuova cultura. Tra i tanti popoli dominatori i Romani hanno recitato il ruolo certamente più importante.
Il club di Oristano ha voluto dare inizio al nuovo anno rotariano, nella prima conviviale di Luglio, con un’interessante conferenza del prof. Raimondo Zucca, docente universitario, archeologo, scrittore e direttore del museo di Oristano “Antiquarium Arborense”, sul recente straordinario ritrovamento di alcuni strumenti chirurgici di epoca romana, ora custoditi nel museo da lui diretto. Il prof. Zucca, con la sua brillante capacità oratoria, ha prima introdotto l’argomento, parlando dell’importanza dell’isola nel periodo romano, e, in particolare, della rilevanza attribuita al centro termale di “Forum Traiani”, oggi Fordongianus, nell’epoca imperiale.
Narra il prof. Zucca che non pochi importanti uomini politici transitarono in questa località, ubicata a 27 chilometri a nord-est di Oristano, per godere dei benefici delle calde Acquae Ypsitanae, non escluso, addirittura, l’imperatore. La fama del luogo convogliava alle Thermae personaggi ai vertici della vita politica, giudiziaria e civile, che raggiungevano Forum Traiani accompagnati, cosa non comune per l’epoca, anche dalle loro mogli. Le acque della stazione termale dovevano essere di grande validità curativa, se importanti personaggi della capitale affrontavano i rischi e le difficoltà del viaggio per goderne i benefici. In questa città sarda, dal contesto eccezionalmente mondano per l’epoca, paragonabile a quello di una grande città della penisola, operava un grande ospedale, allora detto Valetudinarium di cui sono rimasti pochi resti. In questo splendido angolo di Sardegna operava certamente il chirurgo proprietario degli attrezzi in bronzo ora felicemente ritrovati.
“I bronzi, esaminati preliminarmente dall’archeologo Dottor Sebastiano Demurtas, costituiscono uno dei più straordinari complessi di attrezzatura chirurgica della Sardinia, benché singoli strumenti chirurgici provengano da Tharros e da Turris Libissonis (oggi Porto Torres)...”, ha dichiarato il prof. Zucca.
Collezioni ben più importanti (costituite anche da 150 strumenti) sono state ritrovate a Pompei ed Ercolano, continua il prof. Zucca, ma la perfezione degli strumenti e lo splendido stato di conservazione dei dieci strumenti recentemente ritrovati in Sardegna fanno di questi uno straordinario documento che testimonia, tra l’altro, l’importanza rivestita dalla Sardegna nella medicina dell’epoca, in particolare nella chirurgia, dove la precisione degli strumenti e la capacità del chirurgo erano essenziali per la sopravvivenza del malato che, in assenza di antibiotici, era spesso preda delle infezioni che si sviluppavano nei tessuti incisi o tagliati dal chirurgo, con esito in molti casi letale.
La conferenza, tenuta in una delle sale dell’Hotel “Mistral 2”, sede del club, è stata seguita ed apprezzata da un pubblico numeroso di soci, familiari ed ospiti.
Nella sala, attrezzata per la proiezione su schermo, scorrevano le immagini degli strumenti, mentre il prof. Zucca commentava, man mano che le diapositive avanzavano, illustrando le caratteristiche dei singoli bronzi chirurgici, decantandone, oltre che la perfezione la bellezza ed evidenziando, infine, per alcuni la straordinaria somiglianza con gli attuali strumenti in uso.
Anche la Sardegna, dunque, recitava migliaia di anni fa un ruolo importante nel campo della medicina dell’epoca ed, in particolare, la città di Forum Traiani, dove la classe medica, nelle sue varie specializzazioni, era certamente di alto livello.
La conferenza ha avuto l’apprezzamento generale ed, in particolare, quello dei numerosi medici presenti che hanno, poi, avviato un interessante dibattito.
Le conversazioni scaturite dall’argomento hanno ribadito, per quanto non ce ne fosse bisogno, che l’isola, per le sue caratteristiche di centralità nel mediterraneo è sempre stata una terra ricca di civiltà ben prima della dominazione romana, a partire dalla civiltà nuragica e dalla successiva fenicio-punica.
Alla conferenza è seguita la conviviale, dove non sono mancate ulteriori interessanti domande poste al relatore, non ultima la richiesta di un possibile nuovo incontro sui recenti ritrovamenti ( romani e fenicio-punici) a Tharros, di cui il prof. Zucca è profondo conoscitore.

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Mario Virdis
Presidente Rotary club di Oristano