Oristano 28 febbraio 2023
Cari amici,
Termino i post di Febbraio parlando delle antiche origini del nostro popolo: il popolo sardo. Si, voglio parlare degli "SHARDANA", i grandi navigatori e costruttori delle megalitiche torri nuragiche. A scoprire che i famosi guerrieri “Shardana”, provenienti “dal grande mare del Nord” e arrivati alla
corte del grande faraone “Ramesse II”, arrivarono dalla Sardegna, fu nel 1905
il più prestigioso egittologo tedesco: Adolf Erman, autore di vari
trattati e studi (tra le sue opere ha un particolare valore il “Wörtebuch”, dizionario della lingua egizia) che gli valsero molte onorificenze. In un suo
famoso libro sulla storia dell’antico Egitto, parlando di questi famosi guerrieri “Shardana”, ben rappresentati nelle sculture egizie armati di lancia,
di pugnale, di scudo rotondo e di elmi ornati di una mezza luna, Erman afferma,
con convinta certezza, che provenivano dalla Sardegna.
Nel libro, scritto nel
1905, che porta il titolo “Il mondo del Nilo: civiltà e religione dell'antico Egitto”,
(in Italia il volume, edito da Laterza nel 1950, è stato tradotto da Gualtiero
Frangini e si può acquistare online), Adolf Erman (1854-1937) riesce a dare una
immagine complessiva della gloriosa civiltà egizia, conducendo il lettore
attraverso 28 capitoli e 264 pagine, in un percorso che consente di prendere
cognizione della complessa società egizia, sorta sulle rive del Nilo, e delle varie componenti che ne
costituivano l'architettura. Ebbene, alcuni significativi passaggi nella lettura
attenta di questo libro, mettono chiaramente a fuoco i guerrieri "SHARDANA", chiarendo chi erano esattamente e da dove provenivano.
La prima citazione riguardante
i guerrieri Shardana la si trova a pag. 192 del capitolo XXII, che tratta della
vita di Ramesse II, dove viene detto: “Tuttavia la fama di Ramesse II
non riposa soltanto su queste imprese pacifiche: egli fu anche grande generale,
ed ancora oggi ce lo testimoniano i bassorilievi dei templi, i quali, insieme
alle loro iscrizioni, ci forniscono anche dati preziosi sulla scienza bellica
del Nuovo impero. Il grande esercito che Ramesse II usò nella campagna in Siria
era composto di quattro “divisioni”, contrassegnate ciascuna dal nome di uno
dei quattro Dei più importanti, Ammone, Rieh, Ptah e Sutekh. Come truppe
ausiliarie figurano degli uomini il cui nome cananeo di “Nearuna” (=giovani) li
indica con sicurezza come provenienti dalla Palestina.
Continuando la lettura si
arriva, parlando di acconciature e di armamento, al gruppo degli “Shardana”;
questi, armati di lancia, di pugnale, di scudo rotondo e di elmi ornati di una
mezza luna, non erano uomini che provenivano dall'Egitto o dall'Asia, ma certamente
dalla Sardegna; definiti “i guerrieri del grande mare del Nord”, Ramesse li aveva
fatti prigionieri quando aveva fatto un’incursione con altre popolazioni
piratesche sulle coste africane (arrivando di certo anche in Sardegna), obbligandoli,
poi, a combattere col suo esercito.
Lo studioso tedesco,
nella descrizione del guerriero Shardana parla di “elmo ornato di mezza luna”,
definizione che appare a noi sardi strana, in quanto abituati ad una
diversa e più realistica interpretazione dell'elmo con le corna, come si
può rilevare dai numerosi bronzetti esposti nei vari musei dell’isola. Di certo
Erman si è lasciato influenzare dalle immagini dei guerrieri sardi scolpite nei
templi egizi, dove effettivamente si può cadere nell'equivoco e considerare le
corna sull'elmo come mezza luna.
Altro motivo di convincimento,
oserei dire di certezza, che gli Shardana erano proprio i guerrieri sardi, la
troviamo in altra parte del libro. Per garantirsi il successo nelle varie
spedizioni militari, spesso chi governava l’Egitto si alleava con i diversi popoli
pirateschi che infestavano le coste del Mediterraneo, popoli che, dai loro
nomi di Arkaiwasha, Tursha, Shakalusha e Shardana, sono stati identificati con
Achei, Tirreni, Siculi e Sardi. Lo studioso ha chiaramente messo in evidenza che
il rapporto tra l'élite egizia e le milizie Shardana era molto stretto e
duraturo. Tra l'altro appare particolarmente significativo il fatto che a considerare
gli Shardana grandi guerrieri provenienti dalla Sardegna non è stato un sardo-centrico,
ovvero un estimatore a tutti i costi della Sardegna, ma un archeologo tedesco,
docente all'Università di Berlino, eminente studioso di storia egizia!
Cari amici, anche l’archeologo
Giovanni Ugas, già ricercatore e docente dell’università di Cagliari,
autore di importanti scavi e specialista dei rapporti tra la Sardegna e il
Mediterraneo, nel suo interessante volume “Shardana e Sardegna. I Popoli del
mare, gli alleati del Nordafrica e la fine dei grandi regni. (XV-XII secolo
a.C.)”, arriva alla stessa conclusione dell’egittologo Adolf Erman: «Gli
Shardana e le antiche popolazioni che costruirono i nuraghi sono lo stesso
popolo». Aggiunge, poi: «Gli Shardana erano un popolo guerriero di
grandi navigatori e le numerose navicelle, i bronzetti e le armi ritrovate in
Sardegna descrivono un popolo specializzato nel combattimento ed esperto di
navigazione».
Per me gli Shardana, cari lettori, sono
i nostri straordinari antenati! A domani.
Mario