Oristano 2 febbraio 2023
Cari amici,
Chi visita Roma, tra le
tante bellezze che vi si possono ammirare, resta alquanto incuriosito da un
grosso mascherone posizionato nel portico della Basilica di Santa Maria in
Cosmedin, che si affaccia sulla Piazza denominata proprio Bocca della
verità, posta vicino al Tevere e di fronte all’Isola Tiberina. Questo antico
mascherone in marmo pavonazzetto, di cui si ignora l’antica origine, fu poi,
nel 1632, incastonato nella parete del pronao della chiesa di Santa Maria in
Cosmedin. Esso rappresenta un volto maschile con la barba: ha gli occhi, il
naso e la bocca forati e cavi. Secondo gli esperti, il grande faccione era una
raffigurazione di vari soggetti: Giove Ammone, il dio Oceano, un oracolo o un
fauno.
In realtà è una grande
pietra circolare di 1 metro e 75 cm di diametro per 5,80 metri di
circonferenza, raffigurante il volto di un fauno, con la bocca spalancata, che
quasi certamente in passato rappresentava la ricopertura di un antico tombino
di epoca romana, tombini che spesso riproducevano l’effigie delle divinità fluviali che
si nutrono di acqua piovana. Secondo altri, invece, questa scultura era stata
realizzata come copertura del pozzo sacro nel tempio di Mercurio. Questa teoria
sarebbe riconducibile anche alle leggende nate attorno alla Bocca della Verità:
in questo luogo, difatti, gli antichi commercianti romani facevano giuramento
di onestà nel loro lavoro e si purificavano dai loro spergiuri.
Ebbene, amici, quel che
ha reso alquanto famoso questo grande volto marmoreo fino ai nostri giorni (tanto
da renderlo meta di turisti da tutto il mondo), è la sua leggenda, che ha dato
origine anche al nome attuale di “Bocca della Verità”. La prima leggenda nota
(ce ne sono diverse al riguardo, alcune anche di origine straniera) si colloca
nell’XI secolo, quando nel Mirabilia Urbis Romae (specie di guida, come
quelle moderne di viaggio, che servivano ai pellegrini che si recavano a Roma e
li guidavano per tutto il percorso della città), si parlava della Bocca della
verità come di un oracolo in grado di svelare la veridicità delle affermazioni
di chi si poneva davanti alla scultura. Col trascorrere dei secoli, soprattutto
nel periodo del Medioevo, la leggenda popolare, si trasformò, fino ad arrivare
a quella conosciuta tutt’ora.
Quella in auge stabilisce
che la Bocca della verità è in grado di scoprire se qualcuno ci sta mentendo.
Come? basta chiedere alla persona in questione di mettere la propria mano dentro
la bocca del grande volto: se sta dicendo il falso, la mano gli verrà
“tagliata”, mentre se dice la verità resterà illesa. Nella credenza popolare,
la Bocca delle Verità era utilizzata soprattutto dai mariti dubbiosi circa la
fedeltà delle loro mogli: le numerose interrogazioni davano origine a delle
vere e proprie cerimonie pubbliche.
Era in voga, allora, che
i mariti alquanto sospettosi portassero le loro mogli ritenute fedifraghe
alla prova della Bocca della Verità. La prassi era questa. i mariti
portavano le mogli di fronte alla statua e queste, dopo aver dichiarato di non
averli mai traditi, introducevano la mano nella bocca del mascherone. Diciamo
che il più delle volte questa soluzione funzionava, in quanto alcune
confessavano prima, nel timore di perdere la mano. Ma una storia narra, anche,
di come una donna riuscì ad eludere il rischio del taglio della mano con grande
astuzia.
La donna, che realmente
aveva un amante, per non farsi scoprire si accordò con l’uomo. Così, l’amante
della donna, mentre lei era col marito di fronte alla Bocca della verità, passò
velocemente davanti alla donna prima che ella infilasse la mano nella
fessura e, facendo finta di essere un pazzo, l’abbracciò. La donna a quel
punto confessò al marito di aver abbracciato un solo altro uomo oltre a lui: il
matto appena passato! Le donne, come ben sappiamo, ne sanno una più del diavolo!
Amici lettori, Roma
merita mille volte di essere visitata! La Basilica di Santa Maria in Cosmedin è
attualmente uno dei rari esempi di architettura sacra del XII secolo. Nella
piazza antistante la basilica si trovano l'Arco degli Argentari, l'Arco di
Giano, il Tempio di Ercole ed il Tempio di Portuno, quest’ultima divinità
legata al porto fluviale che qui anticamente sorgeva. Interessante anche la
Fontana dei Tritoni che fu posta nella piazza nel 1715; ha base ottagonale e
rappresenta due tritoni che sorreggono una conchiglia sopra le teste da cui
sgorga l'acqua. In questa piazza, pensate, fino al 1868 venivano eseguite le condanne
capitali.
Cari amici, la Bocca
della verità è sempre presente nell’immaginario dei romani e degli
italiani, oltre che dei numerosi turisti che ogni anno vanno a vederla; fu
anche protagonista di una scena del celebre film “Vacanze Romane”, con
Audrey Hepburn e Gregory Peck, che si fermarono davanti ad essa ad
ammirarla. La Bocca della Verità si può visitare gratuitamente, essendo collocata
all’esterno della chiesa.
A domani, amici lettori.
Mario
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