Oristano 10 febbraio 2023
Cari amici,
Nel post di oggi parlo di
una malattia antica, che nel mondo ha colpito anche molti personaggi illustri: l’EPILESSIA.
Alessandro Magno, Giulio Cesare, Giovanna D'arco, Napoleone Bonaparte, Van
Gogh, sono tutti personaggi grandi personaggi che
hanno fatto la storia nei più svariati campi, anche se soffrivano di questo
male oscuro. Eppure, nulla li ha fermati dal fare "la loro storia".
Ma cos'è in realtà questo male? L'epilessia è una malattia neurologica cronica,
caratterizzata da una persistente predisposizione del cervello a generare crisi
epilettiche.
Una crisi epilettica, amici,
è il sintomo peculiare della malattia. Essa consiste in un cambiamento
transitorio del comportamento della persona, dovuto ad una scarica elettrica
anomala e incontrollata di gruppi di neuroni, le cellule nervose che risiedono
nel cervello. Questa scarica elettrica interrompe transitoriamente la
normale funzione cerebrale al punto da provocare le tipiche alterazioni dello
stato di coscienza, movimenti involontari o talora convulsioni. Da tempo la
medicina cerca di intervenire per curare questo male che, purtroppo, ancora
affligge il genere umano.
Ebbene, ora un gruppo di
ricercatori dell’Università di Tor Vergata di Roma, nell’intento di cercare di
contrastare le alterazioni dell'attività elettrica del cervello nel caso di
attacchi epilettici, porta avanti un innovativo progetto che prevede
l’utilizzo delle nanotecnologie, iniettando dei microrobot nel sistema
vascolare della persona affetta da questo male. Questo progetto di ricerca, di
respiro europeo e della durata di 4 anni, denominato “Crossbrain”, è coordinato
da Nicola Toschi, Professore Associato di Fisica Applicata e Visiting Assistant
Professor in Radiology, Assistant in Neurology.
Ecco come si è espresso
il professor Nicola Toschi: "È noto che un gran numero di
condizioni patologiche cerebrali coinvolgono direttamente un'attività elettrica
aberrante del cervello, come ad esempio crisi epilettiche o disturbi di
panico"; in questi casi la tempestività di intervento è essenziale per
rendere possibile una terapia adattiva ed efficace”. "Purtroppo, però,
- ha aggiunto il ricercatore - le tecnologie attualmente disponibili per
guidare e modulare l'attività cerebrale in modo preciso e selettivo a scopo
terapeutico sono ad oggi fortemente limitate, riducendo notevolmente le opzioni
terapeutiche".
Secondo il Team del
progetto “Crossbrain”, un aiuto potrebbe arrivare proprio dalle
nanotecnologie, in particolare con lo sviluppo di dispositivi di dimensioni
nanometriche, capaci di modulare gli impulsi elettrici. Obiettivo di
Crossbrain, vincitore di un Pathfinder Challenge Grant, operazione a cui partecipano
anche Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (Sissa),
Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e altri partner europei come l'Università
di Glasgow, è quello di realizzare microrobot di 0,1 millimetri di diametro,
capaci di interagire con l'attività elettrica del cervello.
"Poiché esistono
molte condizioni patologiche cerebrali in cui viene rilevata un'attività
elettrica aberrante all'interno del cervello - ha aggiunto il professor
Nicola Toschi - Crossbrain mira a rilevare l'attività elettrica a livello
cellulare e circuitale e a modulare l'attività elettrica delle cellule, secondo
le specifiche necessità del paziente". Il progetto “Crossbrain”, che
prevede di iniettare dei microrobot nel sistema vascolare per contrastare le
alterazioni dell'attività elettrica del cervello nel caso di attacchi
epilettici, può essere davvero una reale soluzione al difficile problema che
l’uomo si porta appresso da secoli.
Cari amici, ogni giorno
che passa la scienza fa passi avanti importanti, volti alla ricerca di soluzioni per
i mali che ci colpiscono. Il costante sviluppo della ricerca riuscirà
certamente, passo dopo passo, a dare all’uomo le risposte che cerca.
A domani, amici.
Mario
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