Oristano 15 febbraio 2023
Cari amici,
Che a volte la necessità
aiuti ad aguzzare l’ingegno è cosa ben nota. Uno degli ultimi esempi lo
possiamo constatare dall’utilizzo dello smart working durante la pandemia del
COVID-19, che costrinse a lavorare "da casa" migliaia di persone. Ebbene, questo
sistema di lavoro, nato per tamponare le esigenze create dal lungo lockdown, si
rivelò talmente interessante da essere mantenuto anche dopo l’emergenza, considerato che in diverse
aziende, pubbliche e private, lo smart working è ora diventato più una regola che
un’eccezione, in considerazione anche del fatto che la produttività non solo era diminuita ma addirittura aumentata.
La felice esperienza,
però, sembra portare avanti anche ulteriori miglioramenti. Obiettivo principale di tutti i lavoratori, infatti, è quello di lavorare con
piacere, in ogni luogo possibile, organizzandosi in modo autonomo, e
condividendo con i colleghi gli obiettivi da raggiungere. Lo smart working è stato, in questo senso, un traguardo raggiunto. Ora,
però, una grande azienda come la Nestlé, punta l’asticella ancora più in alto:
perfezionare ulteriormente lo smart working in modo che esso possa costituire,
per il personale aziendale, ancora più premiante. Il così detto “Percorso Nextlé”,
da loro messo in atto, è uno “smart working F.A.B”, rivisto e aggiornato,
in quanto la sigla ultima sta a significare Flessibile, Adattabile e
Bilanciato, ipotizzando che proprio così dovrà essere il lavoro del futuro.
Il percorso di lavoro “F.A.B”,
è un sistema innovativo che cerca di conciliare due esigenze: lavoro e vita privata,
portandole in equilibrio. In sintesi, lavorare in armonia e riuscire a
conciliare al meglio i tempi di lavoro e vita privata, non è soltanto giusto
per la salute di ognuno, ma è un valore aggiunto, che permette di raggiungere nel mondo del lavoro performance molto più elevate. Nel mondo di oggi, il lavoro si allontana dal
controllo, per avvicinarsi alla qualità dei rapporti tra colleghi, e tra leader
e collaboratori. L’importante è raggiungere i risultati, e dare a tutti la
possibilità di esprimere le proprie capacità in autonomia.
Il Gruppo Nestlé con il
suo “Percorso Nextlé” ha iniziato a progettare il lavoro del futuro, ovvero i
modi in cui esso dovrà svolgersi per avere il massimo risultato nel pieno
rispetto della vita privata del lavoratore. È un nuovo modo di pensare il
lavoro, in cui ufficio e casa sono solo spazi, e non determinano la
professionalità delle persone. Questo modello alternativo, impensabile fino a
pochi decenni fa, si sta consolidando, e sta trasformando anche le gerarchie:
la leadership efficace è quella che si basa sulla fiducia reciproca. Sta
finendo l’epoca del controllo: la quantità di tempo dedicata al lavoro non
determina necessariamente la qualità del risultato.
Cari amici questo gruppo
produttivo d’avanguardia ha capito che per realizzare un modello di lavoro
davvero agile e produttivo, serve un cambiamento culturale, sia da parte delle
aziende che delle persone che vi lavorano all’interno. Empatia, intuizione,
qualità, disconnessione, responsabilità, leadership: sono solo alcune delle
parole che hanno un significato importante in questo nuovo approccio al lavoro.
Il tradizionale muro che, per anni, è esistito tra leader e dipendenti è ormai
abbattuto, e queste caratteristiche devono appartenere sia a chi riveste ruoli
manageriali, sia ai collaboratori.
L’empatia è una delle
componenti dell’intelligenza emotiva, e serve nel confronto tra le persone che
lavorano insieme. L’intuizione è fondamentale per individuare soluzioni
efficaci, nel minor tempo possibile. La qualità è la parola d’ordine che si
applica ad ogni più piccolo ambito della vita lavorativa. La disconnessione è
fondamentale per trovare la concentrazione quando si lavora, e per ritrovare
sé stessi quando si passa alla vita privata. La responsabilità, poi, è
l’elemento che rende liberi: se si lavora in modo responsabile, si raggiungono
i risultati, ci si sente soddisfatti, e si vive il resto del tempo con senso di
pienezza e serenità.
Cari amici, la mia è l’opinione
di uno che ha vissuto in passato (prima da impiegato e poi da manager) sia il
sistema "verticistico" che, successivamente, quello (allora in embrione) "orizzontale", quello di squadra. Ho poi seguito, seppure dall’esterno,
l’evoluzione che il lavoro ha continuato a subire fino ai giorni nostri. Il vero Leader, oggi, è quello capace di operare concretamente senza imporsi, dando ascolto, impostando un costante dialogo,
manifestando sempre la giusta disponibilità e apertura e, soprattutto agendo
sempre con la massina correttezza. Le aziende, con un leader così formato, sono
in grado di imporsi senza problemi nel mercato, avendo sempre i collaboratori
pronti a battersi per i risultati.
A domani amici lettori.
Mario
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