Oristano 7 febbraio 2023
Cari amici,
Secondo quanto riportato
dallo scrittore Gaio Giulio Igino nel I secolo d.C. nelle sue “FABULAE”,
Agnodice fu la prima donna medico dell'antica Grecia. Non vi è certezza della
sua esistenza storica, ma comunque la sua figura, reale o mitica, resta
nell’immaginario collettivo come la prima donna che, con un sotterfugio, riuscì
a laurearsi in medicina quando alle donne era assolutamente vietato. Ad Atene,
infatti, in quel periodo storico era proibito alle donne di studiare medicina.
Ma Agnodice,
fortemente determinata a dare una mano alle partorienti che spesso morivano
dando alla luce i figli, decise di travestirsi da uomo, superando in questo
modo il divieto. Travestita da uomo si trasferì in Egitto, sulle rive del Nilo,
dove con grande caparbietà l’intraprendente ragazza si specializzò alla scuola
di Erofilo, il grande anatomista di allora e, al termine del percorso
formativo, rientrò ad Atene dove cominciò a esercitare come medico, sempre
travestita da uomo, dedicandosi in particolare all’Ostetricia e alla
Ginecologia.
Secondo Gaio Giulio Igino,
Agnodice si inserì presto tra le donne bisognose di assistenza al parto, tanto
che le sue capacità la fecero talmente apprezzare da ritenerla così brava che il
suo gradimento aumentò notevolmente, scatenando l’invidia dei medici rivali.
Questi la accusarono davanti all'Areopago (il tribunale ateniese di allora), di
sedurre le donne di Atene. Agnodolce fu processata e alla fine rivelò il suo
sesso alla giuria sollevando la tunica (un gesto noto in greco antico come
anasyrma). Lei fu allora accusata di esercitare illegalmente la medicina in
quanto donna, ma la forte presa di posizione delle donne di Atene che lei aveva
aiutato, la elogiarono così tanto per le sue efficaci cure che alla fine fu
assolta, e la legge contro le donne medico ad Atene fu revocata.
Amici, nessuno di noi
oggi ha certezza che Agnodolce sia esistita davvero, ma comunque la sua
figura, al confine tra storia e leggenda, resiste da millenni, ed è per questo
che la sua figura merita di essere raccontata. Si, amici, nei secoli prima di
Cristo molte donne morivano di parto, un accadimento costante in quell’epoca e
Agnodice, ne rimase talmente impressionata che si mise in testa di fare
qualcosa, decidendo di diventare medico nonostante alle donne fosse proibito. Ecco
la caparbia volontà di una donna decisa come può cambiare il mondo! Non ebbe
paura nemmeno di andare fuori da Atene, recandosi in Egitto, all’ombra delle
piramidi, dove le esperienze nel campo della medicina e in particolare della
ginecologia con Erofilo erano il meglio.
Credo che Agnodolce
rappresenti in modo chiaro la forte caparbietà di tutte donne di lottare per avere
la parità di genere. In quei tempi oscuri, certo era ben più difficile di oggi,
ma alla fine un primo risultato fu raggiunto, grazie anche alle altre donne,
quelle beneficiate da Agnodolce, che scesero in piazza in gran numero, radunandosi
davanti all'Areopago, il tribunale ateniese, prima della sentenza di condanna e scatenando un così gran
tumulto chiedendo perentoriamente l’assoluzione della dottoressa che tanto bene
aveva fatto alle donne della città. I giudici davanti alla situazione
capitolarono e Agnodice fu assolta dalle pesanti e ingiuste accuse. Non solo,
fu anche modificata la legge che impediva alle donne di curare le altre donne, purché
l’esercizio medico fosse circoscritto alla cura del genere femminile.
Cari amici, Agnodice
può quindi, a ragione, essere considerata il primo grande medico donna
della storia greca. Seppure, secondo alcuni studiosi, la certezza storica della
sia esistenza sia ancora oggetto di discussioni, tuttavia, essa rappresenta
l’emblema di una grande donna la cui vicenda - sia pure, forse, colorata dal
mito come ritiene qualcuno, merita certamente di essere ricordata. In particolare in questi tempi, cari lettori, perché, nonostante il passare dei secoli, la vera parità tra uomo e
donna ancora non è stata raggiunta!
A domani.
Mario
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