martedì, febbraio 21, 2023

SIAMO SICURI CHE NEGLI ACQUISTI SIAMO NOI A SCEGLIERE LIBERAMENTE COSA COMPRARE, O CI SONO DEI SUGGERITORI OCCULTI? LA TEORIA DEL “NUDGING”.


Oristano 21 febbraio 2023

Cari amici,

In passato, mi riferisco in particolare al secolo scorso, non c’era certo la valanga di pubblicità che ci sommerge oggi ad ogni piè sospinto. Ognuno comprava in relazione alle proprie capacità ed al proprio gradimento, senza avere troppi solleciti o spinte da parte del venditore della merce. Col passare del tempo, però, le tecniche di vendita di sono affinate, e, prendendo a piene mani dai manuali di psicologia, in particolare facendo leva sulle nostre “scorciatoie mentali”, hanno trovato il modo di indirizzarci verso le scelte da loro volute, convincendoci che per noi erano le migliori. La risultante è che le moderne tecniche del Marketing hanno trovato il modo di diventare dei “suggeritori occulti” nello scegliere i nostri acquisti.

Amici, le moderne tecniche di marketing utilizzano una teoria particolare, quella del “Nudge o Nudging”, una teoria scientifica che studia come si possono influenzare le persone che si accingono a prendere delle decisioni, incanalandole verso la direzione voluta. La teoria dei Nudge (in inglese: Nudge Theory) esprime un concetto che, nel campo dell'economia comportamentale, della psicologia cognitiva e della filosofia politica, sostiene che "sostegni positivi e suggerimenti o aiuti indiretti, possono influenzare i motivi e gli incentivi che fanno parte del processo decisionale degli individui".

In parole semplici, il “Nudging” è l'arte di “dare una spintarella”, utile per portare qualcuno a fare qualcosa in modo più o meno inconsapevole. Richard Thaler (Premio Nobel per l'economia 2017) e Cass Sunstein, nel loro libro “Nudge - La spinta gentile”, definiscono il Nudging: "ogni aspetto nell'architettura delle scelte che altera il comportamento delle persone in modo prevedibile senza proibire la scelta di altre opzioni e senza cambiare in maniera significativa i loro incentivi economici. Per contare come un mero pungolo, l'intervento dovrebbe essere facile e poco costoso da evitare. I pungoli non sono ordini. Mettere frutta al livello degli occhi conta come un Nudge. Proibire il cibo spazzatura no." Scopo principale è (o dovrebbe essere) quello di cercare di migliorare il benessere delle persone, orientando le loro decisioni mantenendo la libertà di scelta. Nel loro libro, Thaler e Sunstein chiamano questo approccio "paternalismo libertario".

Un primo esempio pratico lo troviamo nei supermercati, dove il reparto della frutta e della verdura viene prima di qualunque altro. La disposizione non è casuale: dietro ci sono proprio i consigli prima richiamati, che, ricollegandosi alle scienze comportamentali, studiano in modo approfondito i nostri atteggiamenti e decisioni e possono essere applicate per influenzare le nostre scelte. Vediamo in sintesi come è stato sviluppato il Nudging e come funziona. Vediamo insieme, in sintesi, come viene sviluppato il Nudging e come in realtà funziona.

Per capire come funziona il Nudging dobbiamo anzitutto conoscere come funziona la nostra mente. Rendendo il concetto in modo molto semplice, possiamo dire che il nostro cervello procede su due strade: quella del pensiero veloce (il cosiddetto sistema 1) e quella del pensiero riflessivo (il cosiddetto sistema 2). Il sistema 1 opera in maniera automatica, in “risparmio energetico”. Lo mettiamo in pratica tutte quelle volte che sentiamo un rumore e ci giriamo all’improvviso, quando la mattina non ci fermiamo a pensare se i calzini vadano infilati prima delle scarpe, quando di un cartello leggiamo le scritte grandi e tralasciamo quelle di carattere molto piccolo.

Il sistema 2, invece, quello del pensiero riflessivo, interviene in tutte quelle azioni in cui è richiesto un certo grado di attenzione, per esempio quando proviamo a scrivere con la nostra mano non dominante, quando svolgiamo operazioni matematiche o facciamo la dichiarazione dei redditi. Ovviamente il nostro cervello non è realmente diviso in due parti, ma questa metafora ci aiuta a comprendere meglio il nostro modo di prendere decisioni. In merito, i ricercatori hanno scoperto che la maggioranza delle nostre decisioni è preso sulla base del sistema 1, perché è quello più rapido, che lavora per associazioni e ci fa risparmiare energia mentale. In poche parole, il nostro cervello tenderà a evitare la fatica, se può farlo!

In che modo opera il Nudging? Cercando di indirizzare le persone verso scelte il meno possibili distorte dagli errori di valutazione o dalla “pigrizia” di cui abbiamo parlato poco fa. I teorici di questo approccio sostengono che è possibile modificare il comportamento umano in modo prevedibile, senza proibire alcunché e senza forzare le scelte da compiere, ma solo attraverso il modo in cui sono presentate le possibili azioni tra cui scegliere. Proprio come se fossimo di fronte a un menù del ristorante.

Ecco alcuni esempi che rendono meglio la sua azione. Sappiamo tutti che consumare dosi eccessive di zucchero fa male, eppure quanti di noi ci pensano ogniqualvolta si trovano di fronte alla macchinetta del caffè già preimpostata su 3 tacche di zucchero? Probabilmente se l’opzione di default fosse zero tacche e dovessimo scegliere noi quanto zucchero aggiungere al caffè, molti di noi sceglierebbero di consumarne in quantità inferiore, eppure spesso molti pigiano l’ok senza nemmeno pensarci.

Anche quando preleviamo al bancomat non ci viene stampata in automatico la ricevuta, ma siamo noi a dover scegliere di farlo o meno; questa è un’architettura delle scelte della banca, che permette di risparmiare la carta. I gradini che suonano quando vengono pestati, disincentivando l’uso delle scale mobili, è come un invitare i cittadini a muoversi di più. Anche l'uso delle frecce verdi che ci indicano i cibi sani nei supermercati e ci spingono ad acquistare più frutta e verdura. Un altro esempio è quello dell’orinatoio con la mosca disegnata nella tazza del wc: la mosca rappresenta un “bersaglio” per gli utilizzatori che, tentati dal desiderio di colpirla, urineranno proprio dentro la tazza senza sporcare.

Amici, obiettivo del Nudging, quindi, è lavorare sul contesto e strutturare le scelte in modo da promuovere comportamenti funzionali al benessere individuale e sociale. In questo senso, il Nudging è un approccio applicabile in moltissimi campi: dalla lotta all’obesità, al risparmio energetico, fino al sistema pensionistico. Ovviamente anche il Nudging non è esente da critiche. La prima tra tutte è: “chi decide cosa sia meglio per gli altri?”. Inoltre, l'uso di questo strumento è entrato sempre di più nei canali del marketing e della vendita, perdendo di vista l'obiettivo teorico iniziale. Un esempio tra tanti? Quando veniamo a sapere che un oggetto sta andando a ruba (“sono rimasti solo 3 articoli, affrettati!”), posto che sia vero o no, siamo spinti ad acquistarlo più di quanto non lo saremmo se non avessimo saputo di questa specifica!

Cari amici, credo che, a ben riflettere, siamo sempre più preda di chi ci invoglia, a modo suo, al consumo, e la nostra libertà è sempre più teorica e meno reale!

A domani.

Mario

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