sabato, febbraio 04, 2023

A SARULE, PICCOLO CENTRO DELLA BARBAGIA DI OLLOLAI, SI PROGETTA COME TRAMANDARE AI POSTERI L’ANTICA ARTE DELLA TESSITURA.


Oristano 4 febbraio 2023

Cari amici,

Sarule è un piccolo paese della Provincia di Nuoro di poco più di 1.500 abitanti. Adagiato alle pendici del Monte Gonare, a 630 metri sul livello del mare, fa parte della Barbagia di Ollolai. Questo aspro angolo della nostra terra sarda risulta abitato fin da epoca prenuragica e nuragica, come risulta dai numerosi ritrovamenti archeologici effettuati nel suo territorio, tra cui tombe dei giganti, monoliti e nuraghi, che testimoniano senza ombra di dubbio le antiche origini di questo centro abitato.

Come del resto è avvenuto in tanti altri nostri centri dell’interno, anche a Sarule sono rimaste vive, tramandate di generazione in generazione, antiche e sapienti attività artigianali, come quelle destinate all’alimentazione e al vestiario, compresa quella dell’arredo della casa. Una di queste attività, quella della “tessitura”, è stata gelosamente conservata e oggi, grazie agli interventi effettuati, in particolare dal Comune, si cerca di tramandarla alle nuove generazioni.

La storia della tessitura in Sardegna ha radici molto antiche, come testimoniato dai ritrovamenti in diverse aree archeologiche, datati intorno al 4000 a.C., epoca che coincide con l’età̀ Neolitica. Inizialmente la donna sarda si occupava di tessere quanto necessario al semplice uso domestico, alle necessità quotidiane della famiglia, ma col passare del tempo questo semplice lavoro casalingo si è magistralmente evoluto, affinato, raggiungendo livelli di perfezione tali da trasformare questo lavoro casalingo in pura arte. A Sarule a primeggiare nella tessitura è certamente il tappeto, detto in dialetto “Sa Burra”, confezionato esclusivamente con lana di pecora sarda, tinta con le erbe naturali.

Ebbene, amici, questa famosa “Burra”, questo splendido tappeto icona del paese barbaricino, è ora al centro di un progetto di valorizzazione voluto dal Comune, che, proprio a partire dai prossimi giorni (dal 6 di febbraio) darà il via a dei corsi di tessitura rivolti ai propri cittadini. Il sindaco di Sarule Paolo Ledda ha così commentato l’iniziativa: "Puntiamo a preservare l'arte antica della tessitura e a stimolare lo sviluppo di nuova impresa sostenibile. Saranno le nostre tessitrici, custodi di quest'arte, a tramandare le antichissime tecniche del telaio verticale, attualmente ancora in uso a Sarule come a Nule”.

Come ha spiegato Carmela Brandinu, tessitrice di Sarule e insegnante del corso, "Per creare il tappeto sarulese si utilizza solo la lana di pecora, sia per l'ordito che per la trama, tinta con le erbe; tra i disegni tipici de "Sa Burra", il tradizionale tappeto sarulese, c'è il calice, la rosa, uccellini, poi il simbolo de sas menduleddas, le mandorle, creato con un disegno a diagonale. I colori sono accesi, tra i tanti prevale il giallo e il nero, ma c'è anche il rosso, azzurro, verde, rosa, marrone".

Indubbiamente un’iniziativa da ammirare! Nei tappeti e arazzi di Sarule, lavorati al telaio, convivono due anime: quella identitaria e quella contemporanea; eredità artistica, quest’ultima, portata a Sarule da Eugenio Tavolara (1901-1963). Tavolara, da direttore dell'Isola, Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano, ha dialogato con le tessitrici di Sarule e innovato motivi e disegni, tutt'ora riproposti dalle maestrie locali. Da quella collaborazione sono nati alcuni dei tappeti più belli della produzione Isola. Il nome del corso di 150 ore si ispira proprio ad un tappeto disegnato dal designer sassarese "Rombi grandi, righe e stelle".

Nei laboratori artigianali di Sarule, lo stesso Costantino Nivola fece tessere i suoi arazzi da esporre a New York", come ha sottolineato l'Assessore alla Cultura Luca Cheri. Un'evoluzione delle forme della tradizione nel tessile che ha creato un ponte tra la Sardegna il resto del mondo e fatto incontrare questo prezioso patrimonio locale con il gusto moderno. “Il Comune – commenta ancora Cheri - guarda a quella fertile stagione per farla rivivere anche attraverso un progetto parallelo, "Tempo Artigiano", sviluppato con il designer Giulio Iacchetti e la Fondazione Nivola, che punta ad attivare sinergie fra designer contemporanei e artigiani locali, con scambio dei rispettivi know-how in una prospettiva di medio e lungo termine".

Cari amici, personalmente plaudo all’interessante iniziativa portata avanti dal Comune di Sarule, che intende tramandare ai posteri i saperi del passato, coniugandoli felicemente con le esigenze del nostro mondo, quello del Terzo Millennio. Vivere il presente utilizzando l’esperienza e il lavoro del passato è il modo migliore per investire in futuro!

A domani.

Mario

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