Oristano 24 Aprile 2012
Cari amici,
domenica scorsa 22 Aprile si è celebrata in tutto il mondo la “Giornata della Terra”, nota in tutto il mondo come “l'Earth Day”. Molti si chiederanno cosa si celebra in questa giornata dedicata alla salute del nostro pianeta, per secoli e addirittura per millenni utilizzato con incoscienza, come se le sue risorse fossero inesauribili.
“Mobilitiamo il Pianeta”, questo l'obiettivo della Giornata Mondiale della Terra che quest’anno festeggia il suo 42° compleanno. Nato in America come movimento universitario, l'Earth Day è divenuto un avvenimento educativo ed informativo sulle tematiche ambientali, al fine di sensibilizzare le popolazioni alla salvaguardia delle risorse del Pianeta. L’evento Earth Day nel 1970, dietro la spinta del movimento universitario americano, si mise in moto coinvolgendo oltre 20 milioni di cittadini che, chiamati a raccolta dal senatore democratico Gaylord Nelson, diedero vita ad una storica manifestazione, tesa a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla scarsa salute del nostro pianeta. Negli anni successivi (quest’anno si festeggia il 42°) l’effetto di quella prima manifestazione fu straordinario: un numero crescente di persone, in tutto il mondo, ha sposato quell’idea iniziale, nata per favorire la diminuzione dell’inquinamento e migliorare la salute, sempre più precaria, di una terra costantemente aggredita e violentata.
Quest’anno la Giornata Mondiale della Terra, è stata celebrata da un miliardo di persone, sparse in 175 Paesi del mondo, con l’intento di continuare a sensibilizzare la popolazione mondiale sulla pericolosa crisi ambientale e promuovere ulteriormente la difesa del nostro Pianeta. Dall’Islanda al Pakistan, dagli Stati Uniti a Bali, sono stati organizzati numerosi eventi, volti a promuovere la sostenibilità ambientale e la tutela di un Pianeta sempre più malato.
In Italia i promotori della “Giornata Mondiale della Terra 2012”, chiederanno al Governo Italiano, e con “l’Earth Day Network” a tutti i governi del Mondo, di promuovere senza indugio le energie rinnovabili, di investire nel rendimento energetico e di abbandonare le combustibili 'sporche'. Inoltre alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, che si terrà a Rio de Janeiro il prossimo giugno, verrà rivolto un forte appello ai leader mondiali di “smettere di ritardare ancora” la messa in atto delle azioni di salvaguardia del Pianeta e di cominciare “seriamente” a proteggerlo sul serio. Certe decisioni, è stato ribadito, sono assolutamente prioritarie: non si può ulteriormente attendere oltre, perché il futuro della Terra è pericolosamente in gioco. Non solo i Governi, però, debbono mettere in atto soluzioni e correttivi. Fondamentale, al fine di cambiare rotta, oltre che necessario, è anche l'impegno dei singoli nella loro quotidianità. E’ l’azione articolata e congiunta di Stati e individui che porterà alla salvezza del nostro pianeta, partendo anche dalle azioni più elementari, che all’apparenza possono a volte sembrare banali. Cerco di spiegarmi.
Se ognuno dei componenti quel miliardo di persone che quest’anno ha preso parte all’Earth Day 2012 avesse messo in atto un piccolo gesto individuale per il miglioramento cercato, il risultato sarebbe stato straordinario. Pensate ad un miliardo di “azioni verdi” realizzate, come cambiare le vecchie lampadine o semplicemente abbandonare la plastica utilizzando gli shopper di tela, quale poderoso risultato avrebbero ottenuto! Sarebbe stato un modo per creare un’inversione di tendenza.
Certo lo sforzo maggiore lo dovranno fare i Governi degli Stati. Promuovere le energie rinnovabili è il compito primario. Molto in tal senso è già stato fatto visto che, si calcola, i due terzi delle imprese mondiali hanno aumentato gli investimenti in sostenibilità negli ultimi tre anni. Ma per invertire la rotta serve una mobilitazione mondiale ancora più incisiva. Oltre alle catastrofi climatiche, di cui anche in Italia si sono visti i danni nell'ultimo anno, nel mondo ancora un miliardo e mezzo di persone vive senza elettricità e un altro miliardo non ha accesso all'acqua potabile.
Se vogliamo, davvero, salvare il mondo, se vogliamo che anche i nostri figli e le successive generazioni possano ancora godere delle bellezze e delle grandiosità di questo mondo, se vogliamo considerare questa “nostra terra” come un bene prezioso da lasciare in “eredità” ai nostri figli, allora nessuno può tirarsi indietro. Pensiamoci seriamente tutti, cari amici: IL FUTURO E’ ADESSO!
Grazie a tutti dell’attenzione.
Mario