mercoledì, maggio 31, 2023

IL FUTURO DEI BORGHI SPOPOLATI E IN ABBANDONO? POSSONO RINASCERE COME VILLAGGI TELEMATICI. L’ESEMPIO DI COLLETTA DI CASTELBIANCO, DIVENTATO IL “PRIMO VILLAGGIO TELEMATICO” D'ITALIA.

Colletta di Castelbianco

Oristano 31 maggio 2023

Cari amici,

Lollove (NU)

Ho voluto dedicare l'ultimo post di questo mese di maggio alla nostra isola, che conta tanti piccoli paesi "in abbandono", destinati, se presto non si troverà una soluzione, alla terribile estinzione. La Sardegna come sappiamo è una terra antica, dove oggi languono tanti piccoli centri che, con l’avanzare della “voglia di città”, si sono praticamente ridotti al lumicino, popolati quasi esclusivamente di anziani e privi delle più importanti strutture di supporto: dai negozi ai ristoranti, dalle pizzerie alle poste, dalla farmacia alla banca. Tutto ciò porta ad un lento ed ineluttabile spopolamento, con i giovani che emigrano e con l’estinzione alle porte. Eppure, sono luoghi antichi e con un ricco patrimonio culturale, immersi in un paesaggio che spesso è d’incanto! Luoghi dove saperi e sapori antichi sono praticamente unici, e l’aria buona e l’acqua potrebbero far vivere a chi li abita una vita ben diversa da quella della grande e inquinata città.

Ollolai (NU)

Nella nostra isola sono tanti i paesi a rischio estinzione e la possibilità dell’abbandono totale sembra proprio uno spettro difficile da eliminare. Eppure, qualcosa bisognerà pur trovare, se vogliamo tornare ad una vita meno carica di smog, ansia e stress. Si, amici, qualcosa devo dire che si sta cominciando a muovere, come per esempio ha fatto un piccolo borgo nell’entroterra di Albenga, nei pressi della Riviera ligure di Ponente. È questo un luogo molto frequentato dagli amanti del trekking e delle escursioni, grazie alla posizione privilegiata che lo colloca nel bel mezzo di una vallata, costeggiata dal verde e da una natura incontaminata.

Colletta di Castelbianco

Questo borgo è Colletta di Castelbianco, che, con un rivoluzionario intervento, è diventato il “primo villaggio telematico” d'Italia! Questo antico borgo risale al periodo compreso tra il XII e il XIV secolo. Nel 1887 fu devastato da un tremendo terremoto e da allora, anno dopo anno, si è registrato un lento abbandono del territorio. Nel 1971 erano stati censiti solo 5 abitanti: qualcosa di assurdo. A partire dagli anni ’80 però un gruppo di imprenditori decise di avviare un progetto di rinascita e di rilancio socioeconomico di questo villaggio.

Grazie ad un prodigioso lavoro di recupero (dovuto all’architetto Giancarlo De Carlo), che ha mantenuto la particolarità strutturale degli antichi edifici in pietra presenti, ed alla introduzione di tecnologie all’avanguardia, Colletta di Castelbianco è diventato il “primo villaggio telematico” del nostro Bel Paese. Un luogo ideale, dove poter svolgere il proprio lavoro a distanza, sfruttando le potenzialità della fibra e creando abitazioni confortevoli con tutte le migliori comodità abbinate a un discorso di eco-sostenibilità e risparmio energetico. Il luogo nel quale creare il perfetto equilibrio tra natura, cultura, tradizioni ed esigenze di lavoro.

Le unità abitative realizzate danno l’idea di una sorta di “albergo diffuso”, un luogo dove svolgere in modo rilassante il lavoro, dove ogni anno vengono organizzati eventi e manifestazioni culturali per ravvivare la partecipazione dei residenti e diventare in questo modo un accattivante riferimento di attrazione turistica. Una trasformazione che, rivalutando il passato, si adegua alle esigenze del futuro, ridando valore non solo ad un territorio in abbandono, ma riportando all’oggi i grandi benefici della natura tanto presenti nel passato.

Perdaxius

Cari amici, l’esempio di Colletta di Castelbianco potrebbe essere ben imitato nella nostra terra sarda, che di villaggi simili ne ha tanti, e che, valorizzati a dovere, potrebbero far rinascere un territorio da tempo in abbandono. Villaggi che, oltre che pienamente utilizzabili come interessanti sedi per lo smart working, diventerebbero anche perfetti luogo di vacanza, sia marina che collinare. Io credo che anche Voi, amici che mi leggete, concordate con questa mia visione!

A domani.

Mario

 

martedì, maggio 30, 2023

SUPERSTIZIONE, CREDENZE E RITI SCARAMANTICI: COME L’UOMO, DA SEMPRE, CERCA DI PROTEGGERSI CONTRO LA SFORTUNA E I PERICOLI DELL’IGNOTO.


Oristano 30 maggio 2023

Cari amici,

La varie forme di SUPERSTIZIONE, sicuramente frutto della paura dell’uomo per l’ignoto, hanno avuto origine in epoche molto lontane, tanto da farle risalire alle origini dell’umanità. Una paura innata, quella dell'uomo, che si è sempre estrinsecata dando corpo a varie “credenze”, che venivano corroborate da riti scaramantici, con il preciso scopo di cercare di annullare i possibili effetti malefici derivanti da forze ignote, che potevano costituire un serio pericolo per la propria esistenza. Ebbene, nonostante il passare dei secoli, molte forme di superstizione sono sopravvissute, anche se magari l’originario significato è andato perduto. Ed ecco che che continuiamo a portarci appresso oggetti portafortuna, a fare gesti scaramantici, a farci venire l’ansia del venerdì 17, ad evitare di frequentare determinati posti, e, se incontriamo in auto un gatto nero che ci attraversa la strada. ci viene una grande paura e così via.

Seppure da tempo la scaramanzia sia stata definita frutto dell’ignoranza, liberarsene appare ancora molto difficile, perché l’abitudine è la paura del domani sono insite nella natura umana, per cui è alquanto difficile liberarsene. La superstizione dunque permane, quale reazione difensiva verso le forze dell’ignoto, alla ricerca di un riparo contro il suo potere negativo, cercando possibile protezione. Si, amici, al giorno d’oggi, nonostante viviamo la civiltà tecnologica del Terzo Millennio, molte delle antiche pratiche scaramantiche sono sopravvissute, utilizzate quale antidoto nei momenti di maggiore stress e insicurezza. Il bisogno di sicurezza è scritto nel DNA dell’uomo, e, in questo modo ha fatto sopravvivere comportamenti che oggi, a dir poco, fanno alquanto sorridere! Ma ecco, amici, per soddisfare la Vostra curiosità, un riepilogo di alcuni comportamenti.

Ne di Venere né di Marte non ci si sposa né si parte”. Questo comportamento, ancora oggi valido, era in uso nella Roma pagana, quando si consigliava, per scaramanzia, di non sposarsi nel giorno dedicato a Marte, il martedì. Essendo Marte il corrispettivo del greco Ares, il dio della guerra, si temeva che gli sposi litigassero sotto la sua influenza. Il legame stretto del Venerdì con la religione cristiana spiega anche come mai tale credenza negativa sia rimasta radicata nel tempo; per il cristiano, infatti, il Venerdì ricorda la morte di Cristo, quindi il rimandare la partenza, qualora la data cada di venerdì, risulta in ossequio al ricordo del giorno della crocifissione di Cristo, evitando pertanto i viaggi che iniziano di venerdì, in quanto soggetti a cattiva influenza.

Anche oggi, passeggiando in campagna, “Trovare un ferro di cavallo”, è ritenuto un momento di buona fortuna. Questa tradizione nasce secoli fa, quando sarebbe stata davvero una benedizione imbattersi in uno di questi ferri appartenuti magari ai cavalli del re o dei nobili più agiati; questi, infatti, per sfarzo erano ricoperti d’oro e potevano davvero rappresentare una fortuna. Anche incontrare delle “persone particolari” per strada, può creare ansia ed effetti negativi. Se si incontra un prete, per esempio, o un monaco, viene una certa ansia: fa prevedere pericoli in vista o disgrazie nel viaggio. Anche il calendario ha la sua importanza. Quando il Natale cade di domenica, si presume che sarà un buon inverno, una quaresima ventosa e un'estate secca. Se, invece, a Capodanno si riceve un simbolo di buona fortuna, si avrà fortuna per tutto l'anno!

Anche l’incontro con gli animali è anch’esso ricco di significati scaramantici. Sentire un “Cane che ulula” in una casa, fa presupporre che qualcuno in essa si ammalerà o morirà; se una gazza gracchia sul tetto di una casa, significa che presto arriverà un visitatore; quando, invece, qualcuno sente il cuculo piangere cinque volte, significa che si hanno solo cinque anni di vita; anche incontrare una lepre sulla strada, non porta bene: significa che accadrà una cosa brutta. Invece, incontrare un rospo sulla strada significa che accadrà una cosa buona!

Cari amici, la scaramanzia ha mille sfaccettature! Spargere sale, per esempio, equivale a maledire la terra: il sale, infatti, rende il terreno sterile per un lungo periodo di tempo; quando tuona a dicembre, ci saranno raccolti abbondanti, pace e armonia, mentre se tuona a gennaio, è probabile che i raccolti siano ancora abbondanti, ma con venti forti arriva il danno. Trovare una moneta, anche piccola, o un ago, è presagio di fortuna, però la moneta è da conservare, perché se uno se ne disfa, la fortuna gli si ritorcerà contro.

La scaramanzia è un campo alquanto vasto! Ecco qualche altra perla. Come nel caso del cuculo, sentire un gallo cantare cinque volte significa avere solo cinque anni di vita; una profezia legata al tramonto recita: un cielo rosso di notte è la gioia dei pastori, foriero di bel tempo, ma se il corvo starnazza, il suo gracchiare a lungo sta a significare che il tempo cambierà. Un'eclissi di Sole, invece, annuncia possibili disastri e distruzioni imminenti. Lo starnuto, invece, si dice che dà a Satana l'opportunità di entrare nel corpo: solo dicendo "Dio ti benedica" si esorcizzerà il diavolo. Infine, ancora sul gatto nero: un gatto nero che attraversa il cammino di una persona, rappresenta un presagio di sfortuna e morte.

Cari amici, la scaramanzia sarà sempre compagna dell’uomo, che fin dagli albori della sua esistenza ha sempre avuto paura del suo percorso terreno e della morte. Che dire, se non possiamo cambiare il nostro destino? Io direi di continuare a percorrere il nostro sentiero di vita senza troppe ansie, magari facendo ogni tanto gli scongiuri!

A domani.

Mario

lunedì, maggio 29, 2023

IL MATRIMONIO PIU' IN USO OGGI? QUELLO SIMBOLICO! LO PUÒ CELEBRARE CHIUNQUE, SENZA FORMULE PRECOSTITUITE. ECCO COME FUNZIONA.


Oristano 29 maggio 2023

Cari amici,

Il matrimonio, come ben sappiamo, è quel legame ufficiale (civile o religioso che sia), con valenza giuridica, che viene contratto da un uomo e una donna, che assumono reciprocamente diritti e doveri e che, insieme, formano una famiglia. A regolarlo fu inizialmente il Diritto Romano, poi, col passare del tempo (sono trascorsi da allora circa duemila anni), il matrimonio ha mutato continuamente forma, importanza, modalità ed effetti, riflettendo i cambiamenti sociali e gli interessi dei diversi poteri politici e religiosi.

Col passare del tempo, però, la risultante è che ci si sposa sempre meno. In Italia l’anno con più matrimoni celebrati fu il 1963, con 420 mila matrimoni, mentre nel 2020 sono scesi a 97 mila, ovvero meno di un quarto; un calo drastico, che praticamente sta portando le coppie alla convivenza. Si, in realtà oggi sposarsi in Italia costa molto. L’Osservatorio Compass ha calcolato il prezzo medio di una cerimonia di matrimonio, che ha un costo di circa 20mila euro. Questo costo, non indifferente, ha portato molte coppie a dover rateizzare i pagamenti, in un momento, tra l’altro, in cui la coppia ha bisogno di una certa liquidità.

Ebbene, se è pur vero che tout court si può arrivare silenziosamente alla convivenza, ovvero andare a vivere insieme senza una cerimonia, questo passaggio non è proprio gradito; ecco allora la risposta a questa problematica economica: è stato studiato un artifizio: il cosiddetto “matrimonio simbolico”. Si tratta di una formula di nozze tipicamente americana, che sta prendendo piede anche in Italia. Certo, queste nozze non hanno valore legale, ma i costi della cerimonia scendono notevolmente rispetto alle cifre di un matrimonio tradizionale. Intanto, il numero di invitati è di certo inferiore, rispetto a quelli che gli sposi avrebbero invitato in Chiesa oppure in Comune e le formalità sono proprio ridotte.

Questo “Matrimonio simbolico” può essere celebrato da chiunque, quindi non dev’essere per forza presente il sindaco del comune o il prete. Per quanto riguarda la formula che dovranno pronunciare gli sposi, non vi sono riferimenti al Codice civile o a preghiere religiose. Gli sposi possono quindi personalizzare la formula da pronunciare a piacere. Il sociologo Emile Durkheim, relativamente alle cerimonie (non solo matrimoniali), affermava che questi riti sono momenti importanti, creati dalla società in situazioni di effervescenza, di felicità, di gioia, per cui la coppia difficilmente rinuncia a tutto questo, rifugiandosi nella anonima convivenza.

Ora anche in Italia le richieste di Matrimonio simbolico secondo le statistiche di Federcelebranti (è la più grande rete di celebranti professionisti in Italia), nel 2022 sono aumentate del 330%. I riti simbolici, inoltre, costituiscono i due terzi delle celebrazioni straniere totali. Il giro d’affari ammonta a circa 300 milioni di euro all’anno, afferma uno studio Federmep (Feder Matrimoni ed Eventi Privati è l’associazione nazionale di categoria che rappresenta tutti i professionisti e le aziende del settore). Il wedding planner che organizza la cerimonia viene solitamente pagato circa 500 euro. Ovviamente, il prezzo varia in base alle richieste ed alle circostanze.

Cari amici, la domanda che sorge spontanea nell’osservare il crescente gradimento per il matrimonio simbolico è “Perché viene scelto sempre più spesso dalle coppie?”. Indubbiamente non è solo un problema di natura economica.  Alla base c'è probabilmente il processo di secolarizzazione in atto presso la società occidentale. L'idea, cioè, che la religione, e di conseguenza i suoi riti, stiano progressivamente perdendo influenza. Ma questo non basta per capire perché sempre più spesso il rito simbolico viene scelto. il motivo principale del recente successo di questo tipo di funzione è quasi certamente nel bisogno di vivere, anche se per un istante, un'atmosfera unica, utile a fissare dei momenti importanti, ricchi di emozioni uniche, nella difficile decisione di intraprendere un percorso a due.

A domani.

Mario

domenica, maggio 28, 2023

LE GRANDI VIRTU' DELLA FUMARIA OFFICINALIS. QUEST’ERBA SPONTANEA, CHE CRESCE IN MOLTI GIARDINI, È RICCA DI TANTE VIRTÙ SALUTARI PER IL NOSTRO ORGANISMO.




Oristano 28 maggio 2023

Cari amici,

La FUMARIA OFFICINALIS, comunemente nota come fumaria officinale o fumaria comune, è un’umile pianta erbacea (considerata anche infestante e che quasi certamente abbiamo anche nel nostro giardino) che appartiene alla famiglia delle Papaveracee e che cresce spontaneamente in tutta Europa. È caratterizzata da piccole foglie dal colore verde scuro che si sviluppano su lunghi steli flessibili, a volte eretti altre prostrati, parzialmente rampicanti; I fiori sono riuniti in infiorescenze racemose, portanti oltre venti fiori. Il colore dei fiori è rosa porpora: più scuri all'apice e vagamente assomiglianti ad un calzino. Il frutto è una capsula. Cresce facilmente ovunque: prati, campi, strade, in pianura ed in collina; è soprattutto presente nei giardini, dove è considerata infestante, colonizzando di solito zone di suolo smosso e fertili.

La fumaria deve il suo nome all’odore, molto simile a quello del fumo, emanato dallo sfregamento delle foglie. A questa pianta fu dato il nome di fumaria, derivato dal latino (Fumus= fumo), per la credenza popolare di provocare lacrimazione, qualora il succo venisse a contatto con gli occhi. Nel 1500, veniva chiamata Fumus terrae perché si credeva che fosse generata dalle emanazioni di vapore emesse dal terreno che, dopo la pioggia, consolidandosi, assumevano aspetto di piante. Tale tradizione si è mantenuta anche oltreoceano: nell’America settentrionale, infatti, la credenza è che la pianta non nasca da un seme ma sia un’emanazione della terra.

Seppure apparentemente infestante, questa modesta pianta erbacea è degna di grande rispetto, essendo da secoli usata come rimedio naturale per curare diverse malattie e disturbi, compresa l’insonnia, la depressione, le malattie cardiovascolari e, pensate, addirittura capace di lenire alcune forme di cancro. Questa pianta ha un forte odore e un sapore simile a quello della menta, e, da chi conosceva bene l’uso dei rimedi naturali, era comunemente utilizzata come ingrediente nella preparazione di infusi e tè medicinali. La fumaria, dunque, è considerata una pianta officinale, epatoprotettiva, antispastica e diuretica, utilizzata principalmente per regolare il flusso biliare.

La Fumaria officinalis, infatti, contiene numerosi fitonutrienti che sono stati studiati approfonditamente dalla medicina moderna per le loro proprietà curative naturalmente benefiche sull’organismo umano. Nel gruppo di sostanze chimiche presenti nella fumaria troviamo flavonoidi (antociani), acido ascorbico (vitamina C), tannini, saponine triterpeniche e glicosidi antrachinoniche (come l’emodina). Recenti studi hanno dimostrato che gli estratti di fumaria possono essere utili nel trattamento dell’asma bronchiale acuta o cronica, in quanto agiscono come antispastico, con effetti diretti sul sistema nervoso centrale. Inoltre, hanno dimostrato anche attività antinfiammatoria contro i radical liberi, oltre a contribuire a ridurre il gonfiore associato alle reazioni e allergiche cutanee.

Della fumaria viene utilizzata la pianta intera. Essa trova il suo utilizzo per la piccola insufficienza epatica. acne, eczema, artritismo e trattamento preventivo arteriosclerosi. I suoi effetti: depura l’organismo, aiuta la digestione difficile, previene l’arteriosclerosi, cura l’artrite e l’acne. La fumaria è alquanto usata in erboristeria, dove sono reperibili diversi prodotti medicinali per automedicazione (si utilizza in particolare l’acido fumarico, attivo, tra l'altro, per la cura della psoriasi). Anche se in passato la preparazione di rimedi medicamentosi ricavati da questa pianta erano effettuata in casa, oggi si consiglia fortemente di usare quelli dell’erboristeria.

Cari amici, come ho detto e ripetuto molte altre volte, mai e poi mai dobbiamo usare il “fai da te” per preparare al giorno d’oggi infusi, tisane, impiastri e quant’altro ricavato dalle piante officinali. Oggi è possibile reperire in Erboristeria e Farmacia i diversi preparati, con le corrette indicazioni sull’uso e sulle dosi, evitando così rischi e pericoli. Il mio spassionato consiglio è: prima di ogni utilizzo, consultiamo il medico o il farmacista!

A domani.

Mario

sabato, maggio 27, 2023

I PERICOLI DEL WEB, IN PARTICOLARE PER I GIOVANISSIMI. IL CATFISHING, OVVERO L’ADESCAMENTO ON LINE. COME DIFENDERSI.


Oristano 27 maggio 2023

Cari amici,

Che i giovani siano particolarmente attratti dalla tecnologia, non è certo una novità! Per loro, figli di questo millennio, internet, computer cellulari di nuova generazione sono da considerarsi strumenti indispensabili, senza i quali, ormai, loro non riescono a vivere. Di certo sono strumenti importanti, ma anche sotto certi aspetti pericolosi, se usati senza una serie di precauzioni che potrebbero creare pericoli di non poco conto. Internet, ovvero la rete, non è un giardino dell’Eden, ma un bosco fitto, dove albergano, ben nascosti lupi e animali di alta pericolosità.

Come ben sappiamo, uno dei pilastri del funzionamento di internet è l’anonimato, nel senso che non vi è mai certezza di chi in quel momento è in contatto con noi: per età sesso, e intenzioni. A dimostrarlo ricordo a Voi lettori che già una famosa vignetta del 1993, postata dal New Yorker, ritraeva un cane seduto al computer che, rivolgendosi a un altro cane a fianco a lui, gli diceva "On the internet, nobody knows you're a dog" ("Su internet nessuno sa che sei un cane"). Si, amici, a tutt’oggi nulla è cambiato e dietro lo schermo del nostro computer o smartphone, ci può essere chiunque, a prescindere da quello che chi dialoga con noi vuole farci credere.

Che l’anonimato online abbia anche i suoi lati positivi è indubbio, (basti pensare alle denunce per fatti e violazioni nel mondo del lavoro, segnalazioni di ruberie politiche e quant’altro) ma certamente presenta anche risvolti di grande pericolosità, in particolare se riferiti al campo dei minori. In questo caso l'anonimato online, tra l’altro alquanto utilizzato, paradossalmente rende più semplice creare un falso avatar di sé stessi: ovvero spogliarsi del proprio aspetto fisico e dare corpo a sogni anche malevoli, creando inganni che spesso si concretizzano. Si, l’anonimato rende davvero alquanto più liberi, non solo di esprimere i propri pensieri e sentimenti benevoli, ma anche di mettere in atto atti pericolosamente ingannevoli, come spacciarsi per amici, persone bisognose, potenziali partner amorosi etc., e, una volta fatta breccia tra le nostre difese, fare leva sull'accesso ottenuto per arrivare ai propri scopi.

Amici, in realtà creare un’identità fittizia online è sin troppo facile: su Twitter bastano pochi secondi per creare un profilo utente su cui non viene effettuata alcuna verifica, ma anche su Facebook, nonostante sia il social network su cui ci presenta con nome e cognome, non è per niente complicato: oggi i programmi che permettono di generare foto realistiche di persone inesistenti funzionano molto bene e, unendoli a tecniche semplici, si può creare un profilo e farlo apparire come quello di una persona reale, senza il bisogno di rubare l'identità a persone esistenti, con i rischi aggiuntivi che questo comporta. Il risultato è che distinguere il vero dal falso profilo non è affatto semplice.

Il quesito che scaturisce da questa situazione è: è possibile difendersi dal cat-fishing? In primis c’è il controllo del gestore del social di riferimento: Facebook, per esempio, elimina oltre un miliardo (non è un refuso: intendiamo proprio dire miliardo) di profili falsi ogni tre mesi. E, anche senza avere a nostra disposizione i possenti mezzi del gigante dei social, ci sono vari aspetti a cui badare che devono far suonare i nostri campanelli d'allarme: eccoli.

1-Diffidare dei profili creati da poco e con pochissimi amici e pochi contenuti pubblicati;

2-Attenzione all'uso di fotografie generiche oppure palesemente professionali: l'assenza di foto semplici con parenti o amici, in luoghi diversi suona già come un pericolo;

3-Se la persona che entra in contatto con noi fornisce su di sé poche e vaghe informazioni, difficili da verificare, deve crearci subito un campanello d’allarme;

4-Altro dubbio importante è il sistema di comunicazione: se si comunica esclusivamente per iscritto e mai per telefono o video, diffidare senza esitazione.

Certo, i consigli prima elencato non costituiscono sicurezza, ma danno già l’idea del dubbio, nel senso che possiamo essere alle prese con un potenziale raggiro. Un profilo creato da poco con pochi follower potrebbe semplicemente essere quello che appare: un profilo di una persona che è appena sbarcata su quel social e che non si è ancora creata un giro di amicizie virtuali. Se però le diverse caratteristiche prima evidenziate compaiono tutte insieme e, soprattutto, se si accompagnano a richieste di aiuto economico, di grandi affari troppo belli per essere veri, o anche di richiesta di materiale sessualmente esplicito, deve essere un serio campanello d’allarme.

Cari amici, diffidare sempre, questa è la parola d’ordine da adottare. Quindi, prima di spingersi nella relazione possibile in modo esagerato, la cosa migliore da fare è lasciar cadere la conversazione nel nulla. In base alla possibile relazione dell’altro, l’alternativa da prendere in considerazione è quella di denunciare il fatto alla polizia, possibilmente accompagnata da screenshot (le "fotografie" delle schermate) che dettaglino quanto è avvenuto. Questo è da tenere ben presente specie per chi ha figli adolescenti che sono spesso online: è a loro che dobbiamo, con calma e responsabilità, parlare dell’esistenza del pericoloso tentativo di entrare nella spirale del catfishing, spiegandone per bene i meccanismi; è nostro dovere farlo!

Grazie, amici, della Vostra sempre gradita attenzione.

Mario

 

 

venerdì, maggio 26, 2023

CHE MERAVIGLIA: SONO IN ARRIVO DELLE NUOVE TENDE DA SOLE RIVOLUZIONARIE! DI GIORNO CI DIFENDONO DAL CALDO, DI NOTTE CI REGALANO UNA BELLA LUCE!


Oristano 26 maggio 2023

Cari amici,

Oramai la tecnologia sembra proprio non fermarsi più! Oggi voglio parlarvi di una recente invenzione che ci lascia quasi col fiato sospeso: una particolare "tenda" a energia solare che di giorno fa ombra e ci ripara dal caldo, mentre di notte si illumina, regalandoci una bella luce prodotta in modo ecologico. Ad “inventare” questo nuovo, straordinario prodotto è stata la designer industriale israeliana Anai Green, che ha chiamato il nuovo prodotto altamente tecnologico “LumiWeave”. Con questo particolare tessuto vengono create delle zone d’ombra nelle aree urbane, necessarie per ripararsi dalla calura. Durante la giornata le celle solari fotovoltaiche organiche (PV) incorporate nel tessuto accumulano energia elettrica che viene utilizzata la notte per illuminare la zona.

Le prime installazioni ombreggianti, realizzate con questi tendaggi, sono presenti in una zona di Tel Aviv, nel parco di Atidim; un'operazione che serve a testare l’innovativo tessuto ecologico che si è classificato tra i primi quattro progetti vincitori della Woman4Climate Tech International. Ma vediamo come funziona questo rivoluzionario sistema ombreggiante che allo stesso tempo produce energia luminosa in modo ecologico, facendo così davvero bene al pianeta, se fosso diffuso in modo razionale.

Il tessuto ad energia solare “LumiWeave” è costituito da celle fotovoltaiche organiche che accumulano energia col sole e rilasciano luce nelle ore notturne, evitando di fatto l’uso di altre infrastrutture elettriche. Si tratta di un sistema di alimentazione totalmente autonomo e per questo sfruttabile in diversi ambiti privati e pubblici. Una tecnologia di valido impatto ambientale che oltre a produrre energia sostenibile ha la possibilità di ombreggiare le città, di abbassare la temperatura degli ambienti e di ridurre, quindi, l’uso dei condizionatori.

Amici, dopo i pannelli fotovoltaici ecco la tenda luminosa LumiWeave, il cui tessuto immagazzina energia solare. Ideale per coprirsi e al tempo stesso produrre energia pulita, questo permette di compiere un gesto di amore verso il nostro pianeta! Un altro tassello si aggiunge dunque alla ricerca di salvaguardia per il nostro pianeta, invitando tutti ad impegnarsi costantemente nella ricerca di metodi e soluzioni volte a salvaguardare l’ambiente e a restituirgli quell’equilibrio che ormai gli manca da tempo.

Non dimentichiamo mai che “la Terra è solo una”, e questo dovrebbe ammonirci e orientare i nostri comportamenti per la sua salvaguardia. Proteggere al meglio la natura e le sue infinite bellezze è quindi nostro diritto e dovere e, con le scelte giuste, sarà sempre più facile farlo. Dovremo proseguire sulla strada dello sfruttamento dell’energia solare, energia pulita, che ci consentirà, speriamo in tempi brevi, di abbandonare il ricorso ai combustibili fossili che stanno mettendo in pericolo la vita sulla terra. LumiWeave, amici, va proprio in questa direzione.

Proiettando questa grande invenzione nel futuro, potremo immaginare i meravigliosi vantaggi che essa potrà offrire: un domani, con questo tessuto dalle proprietà fotovoltaiche si potranno creare dei veri e propri “sistemi di ombreggiatura”, in grado di espandersi e di coprire intere città. In questo modo si agevolerebbe l’abbassamento delle temperature e quindi la riduzione di utilizzo di apparecchiature impattanti, e dannose per l’uomo se utilizzate in maniera eccessiva, come condizionatori e ventilatori, oltre a una riduzione del consumo di elettricità per l’illuminazione delle città.

Cari amici, non ci resta che sperare di poter vedere ampiamente diffuso questo nuovo sistema “refrigerante-illuminante”, un’invenzione davvero all’avanguardia, un ottimo alleato dell’ambiente che, tra l’altro, saprà rendere unico ed impareggiabile il nostro tempo trascorso all’aperto! E questo risparmiando sui consumi e facendo anche del bene all’ambiente, limitando l’impatto che avremo se optassimo per apparecchi d’illuminazioni tradizionali. Il futuro dell’uomo sarà certamente legato alle energie rinnovabili.

A domani.

Mario

 

giovedì, maggio 25, 2023

L'OLIO 31: È UN ECCELLENTE RIMEDIO NATURALE DALLE POTENZIALITÀ PORTENTOSE. NATO DALL'UNIONE DI 31 PIANTE OFFICINALI, RISOLVE TANTI PROBLEMI DEL NOSTRO CORPO.


Oristano 25 maggio 2023

Cari amici,

Non credo che siano in tanti quelli che al volo conoscono questo particolarissimo olio chiamato “OLIO 31”. In campo femminile è certo più noto, perché le donne sono più esperte di noi uomini quanto a rimedi naturali. Quest’olio, nato da un'antica e comprovata ricetta erboristica svizzera, infatti, altro non è che un prodotto in texture oleosa nato dalla sinergia altamente benefica di oli essenziali ed erbe officinali. È in realtà il classico olio passe-partout, capace di trattare efficacemente diverse condizioni e problematiche cutanee, ma non solo. L’Olio 31 è una miscela potente, costituita da 31 erbe che regalano innumerevoli benefici all'intero organismo, curando la pelle e persino i malanni stagionali. Un rimedio antico, di cui scoprire tutte le proprietà.

La sua composizione è alquanto complessa, essendo costituita dall’insieme di 31 estratti differenti di erbe, delle quali vengono utilizzate foglie, bacche, radici e fiori. Un cocktail straordinario, costituito da: eucalipto, menta piperita, menta crispa, anice, arancio dolce, rosmarino, cannella, timo, chiodi di garofano, pino pumillo, pino silvestre, finocchio, citronella, mirra, melissa, noce moscata, ginseng, salvia, aneto, alpinia, verbena, vaniglia, legno di rosa, mentolo, limone, tea tree, violetta, cumino, aglio, macis e benzoino. Questo è un mix davvero portentoso, dove lavorano in sinergia tra loro i vari componenti per prendersi cura del nostro corpo.

L'Olio 31, amici, è un rimedio naturale dalle grandi potenzialità. Nato, come detto, dall'unione di 31 piante officinali, agisce contro una moltitudine di problematiche. Un prodotto nato come soluzione casalinga, che però può lenire i dolori muscolari, prendersi cura della pelle, alleviare i sintomi dei mali di stagione e persino alleggerire la mente, senza dimenticare le sue proprietà antisettiche; proprietà, quelle dell'Olio 31, che lo rendono ottimo anche per l'igiene del bucato. Quest'olio naturale, amici, trasmette al corpo tutti i benefici delle piante che lo compongono, miscelate con la precisione più assoluta. Si tratta, ovviamente, di un ottimo rimedio naturale, da utilizzare sempre diluito con un altro olio, in particolare se applicato direttamente sulla pelle.

Ecco, per maggiore conoscenza, i principali benefici che l'Olio 31, grazie alle sue virtù antisettiche, antinfiammatorie, analgesiche, purificanti, tonificanti, antidolorifiche e rilassanti riesce a fornirci. Aiuta, per esempio, in presenza di infezioni delle gengive e della mucosa labiale, così come dà sollievo in caso di raffreddore, bruciore di gola e tosse. Utilissimo anche per neutralizzare l'insorgere di brufoli e impurità, è un alleato anti-ritenzione idrica, graditissimo a chi ha problemi di gambe pesanti; aiuta anche a ridurre la visibilità delle rughe, nutrendo e rigenerando la cute.

Amici, proprio in virtù delle sue tantissime, possibili funzioni, l'Olio 31 richiede una buona conoscenza d'utilizzo. Ad ogni casistica e ad ogni sintomatica, infatti, equivale un “utilizzo su misura”. Ecco qualche esempio che aiuta a comprendere meglio. Quest’olio, che, ricordiamolo, si acquista nei canali erboristici e/o nelle parafarmacie, si può applicare sulla pelle di viso e corpo con un massaggio, mentre in presenza di raffreddore e tosse è indicato scioglierne poche gocce in acqua bollente, per poi inalarne gli effluvi, andando così a liberare le vie respiratorie. Si può utilizzare anche in acqua, ne caso si desideri fare un bel bagno drenante o dei pediluvi defaticanti.

Amici, come accennato prima, l’utilizzo migliore dell'Olio 31, avviene con la diluizione. Trattandosi, infatti, di un olio concentrato, è necessario usare poche gocce di prodotto, avendo cura di leggere le indicazioni delle varie formulazioni in commercio. Per lo stesso motivo, è importante tenerlo lontano dagli occhi per evitare possibili irritazioni. Quando usato direttamente sulla pelle, meglio diluito con olio di mandorla, di jojoba o di calendula per favorire il rilassamento muscolare. In aromaterapia, infine, l'Olio 31 si utilizza per stimolare il cervello con effetto energizzante e tonificante: l'ideale, insomma, per sollevare l'umore.

Cari amici, come ho fatto in passato, prima di chiudere il post, passo alle possibili CONTROINDICAZIONI. Intanto, prima del suo uso è consigliabile chiedere un parere al proprio medico (in particolare per la somministrazione orale). In generale, l'applicazione dell'Olio 31 non comporta dei rischi, ma è sempre bene fare un test di tollerabilità cutaneo prima di utilizzarlo su ampie superfici del corpo. Ovviamente, l'Olio 31 non deve essere mai utilizzato puro su zone infiammate o sulle ferite: gli effetti potrebbero essere spiacevoli. Per quanto innocuo, l'uso è sconsigliato durante la gravidanza e l'allattamento e per i bambini sotto i 12 anni. Cari lettori, usato nel modo giusto, credetemi, è un prodotto fantastico!

A domani.

Mario