Oristano 17 maggio 2023
Cari amici,
L'ACEROLA (Malpighia
glabra L.) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Malpighiaceae; essa
cresce spontanea nell’America centro-meridionale e il suo frutto, data la
somiglianza, è da noi più noto come "ciliegia delle Indie
Occidentali" o "ciliegia di Barbados". Questo frutto ha un
diametro di 1–2 cm e, pur assomigliando molto alla ciliegia europea, al suo
interno presenta degli spicchi, come il mandarino. L'acerola ha un gusto succoso
e morbido, anche se leggermente asprigno, data la grande quantità di vitamina C
presente; in rapporto alle arance, per esempio, che forniscono da 500 a 4.000
ppm di vitamina C, l'acerola ne ha quantità nettamente superiore, che va dai
16.000 ai 172.000 ppm. Inoltre, questo frutto contiene anche vitamina B6, B1 e
A, oltre a flavonoidi e minerali (ferro, calcio, fosforo, potassio e magnesio).
In passato questo frutto
era usato soprattutto per curare i malanni delle popolazioni Sudamericane, ma negli
ultimi anni l’acerola è diventata di grande utilizzo anche in Europa. A questo
frutto vengono riconosciute preziose proprietà antibatteriche e antiossidanti,
in particolare grazie all’alto contenuto di vitamina C, per cui è un frutto il
cui consumo è consigliato soprattutto durante i mesi freddi al fine di rafforzare
il sistema immunitario dall’attacco di virus e batteri.
In America del Sud, viene
maggiormente commercializzato il succo fresco dell’acerola, mentre in Europa risulta
da tempo in commercio la polpa di Acerola sotto forma di polvere e di
integratori alimentari. Il succo fresco di questo frutto, infatti, lo si trova
solo nei Paesi di coltivazione della pianta. In Italia negli ultimi tempi è
possibile trovare anche il succo, ma pastorizzato non fresco, estratto dal
frutto, trattato e imbottigliato nei Paesi tropicali d’origine. Le proprietà
benefiche dell’acerola, amici, risultano un vero toccasana per il nostro
organismo, svolgendo azioni straordinariamente efficaci nei nostri confronti:
1-Sistema immunitario.
Il complesso chimico del frutto tropicale stimola l’attività fagocitaria dei
globuli bianchi e conseguentemente favorisce lo sviluppo delle barriere
immunitarie.
2-Stati influenzali.
Il potere antiossidante determinato da vitamina C, caroteni e polifenoli
contrasta i classici sintomi da raffreddamento e i malesseri tipici dei periodi
invernali.
3-Disturbi
gastrointestinali. La presenza di tannini sviluppa un’azione astringente
che fa precipitare le proteine e crea uno strato coagulante di proteine in
grado di ridurre il movimento delle pareti intestinali e limitare gli stati
diarroici e i disturbi gastrici.
4-Anemia. Il
frutto si presenta come uno stimolante della produzione dell’acido folico e
quindi dell’assorbimento di ferro.
5-Apparato
cardiovascolare. La presenza di vitamina C favorisce la produzione di
ossido nitrico che determina la vasodilatazione a livello dell’endotelio e
agisce sui movimenti di espansione e rilassamento dei vasi, migliorando la
circolazione sanguigna e tutelando la funzionalità degli organi.
6-Stress ossidativo.
L’acerola protegge la pelle dall’azione dei raggi UV, prevenendo la
pigmentazione, riducendo la perdita di liquidi a livello dello strato corneo e
limitando la produzione di geni legati alla melanogenesi.
La polpa dell’acerola, insomma,
sia in succo che in polvere come integratore, è da considerare un vero toccasana,
tanto che, oltre quanto prima descritto, trova largo utilizzo anche per supportare
e migliorare le nostre funzioni cognitive, aiuta a diminuire il senso di fame e
risulta utile anche come supporto nel miglioramento della nostra vista.
Amici, anche l’acerola, però,
come la gran parte dei prodotti naturali, può avere, comunque, delle
controindicazioni al suo uso. I derivati dall’acerola, se è pur vero che
possono essere consumati sia dagli adulti che dai bambini, vanno assunti con
moderazione: gli esperti raccomandano di non superare i 1.500 mg al giorno,
poiché la troppa vitamina C può creare problematiche, come mal di testa,
bruciori di stomaco, vomito, diarrea, gastrite e crampi addominali, ma anche
debolezza, vertigini e vampate improvvise di calore. Inoltre, il suo consumo
andrebbe certamente limitato a chi soffre di calcoli renali (a causa dell’alto
contenuto di vitamina C che favorisce l’accumulo di ossalati), e a chi soffre
di problemi gastrointestinali e di reflusso gastroesofageo.
Grazie, cari lettori,
della Vostra sempre gradita attenzione.
Mario
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