Oristano 26 settembre 2022
Cari amici,
L’autunno si è già
insediato e, dopo il cocente sole estivo, i primi temporali ci stanno ricordando
che l’inverno si sta avvicinando a grandi passi. Passeremo in fretta dal
solleone alle basse temperature, con la necessità di rendere l’ambiente di casa e di lavoro più caldo, attraverso i vari sistemi di riscaldamento degli edifici. A differenza del passato,
quest’anno si sono aggiunte ulteriori preoccupazioni, non solo a causa della
crescita registrata dal prezzo del gas, lievitato notevolmente negli ultimi
mesi a causa della guerra in Ucraina, ma anche a causa della diminuzione delle
risorse disponibili, considerata la chiusura delle forniture russe. Ho scritto questo post prima di conoscere il risultato delle ELEZIONI POLITICHE di ieri 25 settembre, ma credo che il nuovo Governo che a breve si insedierà per governare l'Italia, l'argomento di cui parlo oggi lo dovrà affrontare con forza e determinazione!
In precedenza il Governo in carica, seppure "limitato dall'Ordinaria Amministrazione", per evitare problematiche
difficili aveva predisposto un piano ad hoc, che purtroppo doveva portare gli
italiani a fare delle rinunce. Tra le novità previste per l’inverno 2022 c'erano sia date differenti su quando accendere il riscaldamento che limiti alle
temperature massime da tenere in case e uffici; il piano energetico studiato
dal Governo era sicuramente destinato a modificare almeno in parte le abitudini
degli italiani e per questo la decisione scatenò non poche polemiche.
Il piano, messo a punto in
particolare dal Ministero della Transizione Ecologica, cercava di contrastare sia
gli effetti dell'aumento del prezzo del gas che la diminuzione delle riserve. Ecco
in dettaglio le nuove regole che gli uffici (sia pubblici che privati) e le famiglie avrebbero dovuto applicare per il funzionamento degli impianti di riscaldamento di
abitazioni, uffici, attività commerciali e industrie.
Il Piano dell'attuale Governo, oltre a prevedere diverse “ZONE CLIMATICHE”, ha
introdotto 2 importanti novità: la prima è la riduzione di un grado per il
riscaldamento degli edifici con attività industriali, artigianali, uffici e
simili, ovvero 17 gradi con 2 gradi di tolleranza, quindi un massimo di 19 gradi
di temperatura interna e di 19 gradi con 2 gradi di tolleranza per gli edifici residenziali,
quindi con un massimo di 21 gradi; la seconda è la riduzione di 15 giorni del
periodo di accensione degli impianti di riscaldamento, posticipando di 8 giorni
la data di accensione e anticipando di 7 giorni quella di spegnimento. Quanto
alle “ZONE CLIMATICHE”, ecco come l’Italia è stata divisa in 6 zone, in
relazione al posizionamento delle varie province.
ACCENSIONE
RISCALDAMENTO 2022-2023: ZONE, LIMITE DI ORARIO, DATA DI ACCENSIONE E DI
SPEGNIMENTO.
Zona A (Lampedusa.
Linosa, Porto Empedocle -5 ore giornaliere -Dall’8 dicembre 2022 al 7 marzo
2023.
Zona B (Agrigento,
Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani) -7 ore
giornaliere -Dall’8 dicembre 2022 al 23 marzo 2023.
Zona C (Bari,
Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia,
Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari,
Taranto) .9 ore giornaliere -Dal 22 novembre 2022 al 23 marzo 2023.
Zona D ((Ancona,
Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì’,
Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Carrara,
Matera, Nuoro, Pesaro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma,
Savona, Siena, Teramo, Terni, Verona, Vibo Valentia, Viterbo) -11 ore
giornaliere -Dall’8 novembre 2022 al 7 aprile 2023.
Zona E
((Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia,
Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Cesena, Frosinone, Gorizia, L’Aquila,
Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia,
Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo,
Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania,
Vercelli, Vicenza) .11 ore giornaliere -Dal 22 ottobre 2022 al 7 aprile 2023.
Zona F (Belluno,
Cuneo) -Nessuna limitazione.
Cari amici, come potete
vedere la Sardegna è quasi tutta compresa in zona C (quindi si passa dalle 10 ore
consentite di riscaldamento accesso alle 9 attuali), salvo la Provincia di Nuoro che passa in zona D. Tra i comportamenti suggeriti la riduzione della
temperatura e della durata delle docce, l'abbassamento del fuoco dopo
l'ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l'utilizzo di
lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, il distacco della spina di
alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o
l'inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando si va in
vacanza. Complessivamente le norme restrittive, unite al contenimento volontario
dei cittadini, dovrebbero portare a una riduzione di consumo di gas naturale
pari a 8,2 miliardi di metri cubi. Se seguite, queste regole potrebbero avere un impatto positivo anche sui conti delle singole famiglie di
ben 607 euro in un solo anno. Ora vedremo cosa il nuovo Governo si inventerà per far sì che gli italiani possano trascorrere un inverno vivibile.
Buon inverno a tutti Voi,
cari amici! A domani.
Mario