venerdì, settembre 30, 2022

LA SPAGNA HA DATO IL VIA AD UNA FORTE “CAMPAGNA LEGALE” CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE: MULTE (ANCHE PER I RISTORANTI) FINO A 500 MILA EURO.


Oristano 30 settembre 2022

Cari amici,

Chiudo i post di settembre parlando di "Spreco alimentare". In Spagna, pensate, lo spreco di cibo sta per diventare un reato: è in corso di emanazione, infatti, una nuova legge, che dovrebbe entrare in vigore nel 2023 e che dovrebbe mettere al bando lo spreco di cibo; spreco che prevede multe anche di 500mila euro! Si, la Spagna ha deciso di fare sul serio qualcosa di più, per incentivare i suoi cittadini a cambiare i loro comportamenti alimentari: costringerli per legge a non sprecare il cibo, e colpendoli, se inadempienti, con multe salatissime, facendo diventare lo spreco di cibo un reato! “È un dovere morale”, ha detto Luis Planas, ministro dell’Agricoltura. La legge non è ancora entrata in vigore: la proposta è stata presentata a giugno dal Governo socialista guidato da Pedro Sánchez, ed ora sta entrando nel vivo la discussione in Parlamento. Lo scopo dell’Esecutivo è approvare il provvedimento entro l’inizio del 2023.

Nel mondo, più o meno un terzo del cibo prodotto ogni anno viene sprecato: sono quasi 1 miliardo di tonnellate di prodotto che potremmo mangiare e che, invece, gettiamo via. Indubbiamente è un doppio problema: in primis economico, ma soprattutto sociale ed anche ambientale, perché secondo l’ONU questi comportamenti sono responsabili per circa il 10% dell’inquinamento del pianeta creato dal settore alimentare. E, anche se lo sappiamo e lo sentiamo ripetere spesso, quindi pur essendone consapevoli, non facciamo nulla per rimediare.

In Spagna, secondo le statistiche più recenti, vengono sprecati ogni anno circa 1300 tonnellate di cibo, cioè oltre 30 kg a testa. Luis Planas, ministro dell’Agricoltura, ha di recente ricordato che “in un mondo dove ancora esistono fame e malnutrizione, questi comportamenti pesano sulla coscienza di tutti”; inoltre, parlando delle legge in corso di elaborazione, ha affermato che si tratta di “uno strumento legale all’avanguardia”, che permetterà di contrastare le inefficienze, partendo soprattutto dalla filiera produttiva.

L’applicazione della legge, nella prima fase, riguarderà proprio le aziende, che saranno delle “sorvegliate speciali”: le imprese di medie e grandi dimensioni saranno tenute per legge a presentare i loro piani anti-spreco, dando la priorità alla donazione di cibo con l’avvicinarsi della data di scadenza. Ancora: in caso di frutta oltre il periodo di maturazione, la proposta di legge prevede l’obbligo che sia trasformata in marmellate o succhi, o anche che venga utilizzata per l’alimentazione animale o per la produzione di fertilizzanti e biocarburanti.

La bozza del provvedimento comprende anche misure destinate a supermercati e ristoranti, che saranno tenuti a collaborare con le associazioni e le organizzazioni presenti nei loro quartieri (come le banche alimentari) per limitare gli sprechi del cibo in scadenza. Di più: i ristoranti saranno obbligati per legge a fornire contenitori con cui i clienti possano portare a casa il cibo non mangiato, cercando di imporre anche in Spagna un’usanza purtroppo poco diffusa. Per evitare furbizie, come accennato, la legge prevede delle forti sanzioni, che potranno arrivare sino a 60 mila euro per le aziende che non rispetteranno la nuova legge, con picchi che possono arrivare a 500 mila euro in caso di violazioni ripetute nel tempo. Nella prima fase le famiglie non rientreranno nel provvedimento e quindi saranno escluse dalle multe; il governo Sanchez ha preferito affidarsi a campagne di sensibilizzazione per convincere i cittadini a cambiare i loro comportamenti a casa. I controlli casalinghi, infatti, risulterebbero difficilmente individuabili e sanzionabili.

Cosa succede, invece, negli altri Stati dell’Unione Europea? Si sta pensando di adottare le stesse tecniche? Qualcosa di simile c’è pure in Francia, che ad inizio 2016 diventò il primo Paese al mondo a vietare ai supermercati di gettare via o distruggere il cibo invenduto, costringendoli a donarlo ad Enti di beneficenza e banche alimentari. Anche in Italia, nello stesso 2016, anche se in pochi lo sanno, è stata varata la Legge n. 166 che regolamenta “la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”. Insomma, anche il nostro Paese può essere considerato all’avanguardia nella legislazione anti-spreco. Il problema è quello di far rispettare le norme!

Cari amici, io credo fermamente che lo spreco alimentare sia un delitto contro l’umanità, perché è una realtà che le risorse del pianeta non sono infinite e quindi vanno utilizzate al meglio. Allora sollecitiamo tutti ad operare in tal senso, anche punendo severamente chi trasgredisce!

A domani.

Mario

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