mercoledì, settembre 28, 2022

UNA RECENTE INDAGINE SUL MONDO GIOVANILE HA MESSO IN LUCE CHE OLTRE IL 40 PER CENTO DEGLI ADOLESCENTI SOFFRE DI ANSIA.


Oristano 28 settembre 2022

Cari amici,

La recente indagine sociologica nazionale “Adolescenza, tra speranze e timori”, realizzata da Laboratorio Adolescenza insieme a Istituto IARD, ha messo in luce che oltre il 40% dei giovani tra i 13 e i 19 anni afferma di sentirsi, spesso o qualche volta, particolarmente ansioso o impaurito. L’indagine, che indagava sulle abitudini e stili di vita degli adolescenti in Italia, è stata condotta tra marzo e maggio 2022 su un campione nazionale rappresentativo di 5.721 studenti, e intendeva analizzare, da un punto di vista sociologico, l’impatto emotivo causato dalla pandemia sullo stile di vita dei giovani.

L’obiettivo era quello di analizzare se si erano verificate variazioni, in seguito alla pandemia, nella comparsa di 3 aspetti psicologici (tristezza, ansia, variabilità d’umore); inoltre, identificare il livello di prossimità con coetanei che avevano avuto esperienze di autolesionismo, consumo di sostanze e abuso di alcol; infine, fotografare la percezione degli adolescenti nei confronti di problemi psicologici-psichiatrici.

Dall’indagine è emerso che la maggior parte degli adolescenti si sentiva frequentemente triste, senza una specifica ragione, soffriva di sbalzi d’umore e più del 40% ha affermato di sentirsi spesso agitato, particolarmente ansioso o impaurito, al punto da avere la percezione di non riuscire a respirare. I disagi, complessivamente riscontrati, riguardavano maggiormente le ragazze, con una percentuale che superava l’80%.

Dall’indagine si è anche rilevato che gli adolescenti non sono estranei a pericolose situazioni conclamate di disagio: quasi il 40% dei giovani conosce un coetaneo che pratica l’autolesionismo, più diffuso tra le ragazze, atto che viene considerato un modo estremo per affrontare situazioni di agitazione, tristezza e tensione. Tra le cause principali del malessere psicologico i giovani hanno identificato la pandemia (88%), le liti familiari (87%) e la scuola (84%). Nel corso dei lockdown relativo alla pandemia del COVID-19, i sintomi di depressione e ansia sono infatti raddoppiati rispetto alle stime pre-pandemiche: 1 giovane su 4 (il 25,2%) e 1 su 5 (il 20,5%), a livello globale, sta sperimentando rispettivamente sintomi depressivi e d’ansia.

“Gli esiti dell’indagine – come ha affermato il Dottor Maurizio Tucci, Presidente Laboratorio Adolescenza – ci consegnano un quadro certamente non confortante, con un aumento, rispetto al passato, dei disagi come ansia e tristezza tra gli adolescenti e una frequenza che va ben oltre l’endemica e naturale presenza di questi fenomeni in un’età comunque complessa. Seppure sia ipotizzabile che nella maggioranza dei casi queste forme di disagio siano destinate a rientrare senza importanti conseguenze, è comunque opportuno non minimizzare a priori queste manifestazioni, derubricandole a caratteristiche dell’età. Genitori, pediatri e insegnanti dovrebbero essere attente sentinelle per cogliere prima possibile eventuali segnali di disagio, con la consapevolezza che gli adolescenti sono spesso bravissimi a dissimularli, ed indirizzare la giovane o il giovane da uno specialista”.

Il professor Sergio De Filippis, Direttore Sanitario e Scientifico clinica neuropsichiatrica Villa Von Siebenthal, Docente di Psichiatria delle Dipendenze, sul fenomeno ha così commentato: “Negli ultimi anni nel mondo si sono verificati, e si continuano a verificare, enormi cambiamenti sociali, a partire dagli effetti della pandemia, delle guerre, degli sfollamenti e dell'emergenza climatica, tutti fattori che inevitabilmente hanno un impatto sul benessere mentale e generale di tante persone. A queste difficoltà si aggiungono spesso le barriere create dallo stigma e dal pregiudizio, che condizionano ulteriormente la qualità di vita delle persone che vivono con disturbi mentali e dei loro cari. È fondamentale che si agisca a più livelli, per garantire che il benessere mentale sia sempre una priorità dei governi e della società in generale”.

Cari amici, l’adolescenza è una fase della vita in cui i ragazzi, in piena formazione, potrebbero avere difficoltà a vivere i difficili momenti di disagio, anche per paura del pregiudizio dei coetanei e di non essere compresi dagli adulti. I genitori e tutte le figure che vivono direttamente a contatto con un adolescente dovrebbero sviluppare una capacità di ascolto e di comprensione. Ad oggi purtroppo in Italia c’è una scarsa cultura sulla Salute Mentale e il tema è ancora molto ignorato; bisognerebbe dare più tempo alle famiglie per occuparsi dei figli, mettere i ragazzi al centro delle nostre agende quotidiane, mentre gli insegnanti dovrebbero essere dotati dei necessari strumenti per essere di supporto ai giovani di cui si occupano.

A domani.

Mario

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