venerdì, novembre 30, 2018

NASCE IN SARDEGNA IL PRIMO PROGETTO ITALIANO DI DEPOSITO COSTIERO DI GNL. POSTO NELL’AREA DEL PORTO INDUSTRIALE DI ORISTANO, ENTRERÀ IN FUNZIONE NEL 2020.


Oristano 30 Novembre 2018
Cari amici,
Dopo una lunga battaglia, iniziata nel 2014, anche la Sardegna potrà disporre del GNL (Gas Naturale Liquefatto), combustibile che, essendo sempre più utilizzato nel mondo per la propulsione di navi e camion grazie al suo basso contenuto di agenti inquinanti, potrà certamente abbassare i costi della nostra bolletta energetica. Seppure con un certo ritardo rispetto ad altri Paesi europei e dell’area mediterranea, anche l’Italia dunque ha finalmente iniziato a muoversi sul fronte della distribuzione di questo gas, e la Sardegna arriva per prima su questo fronte.
I progetti messi a punto per realizzare nel golfo di Oristano i nuovi depositi costieri di gas liquefatto, da cui poi si provvederà alla distribuzione del prodotto su piccola scala (small-scale GNL), non sono gli unici, ma certamente quelli più condivisi; il progetto esecutivo presentato dalla Higas ad Oristano è quello che ha attirato in particolare l’attenzione di un grosso gruppo britannico; esso prevede la costruzione di un impianto di stoccaggio del GNL nel porto oristanese, posto al centro della Sardegna sul lato Ovest. Il progetto, dopo aver superato tutti i numerosi e complessi passaggi che l’iter autorizzativo prevede per impianti di questo tipo, è ora ormai prossimo alla concreta realizzazione.
L’impianto in parola prevede la realizzazione di sei serbatoi criogenici orizzontali in bassa pressione, per una capacità complessiva di 9.000 metri cubi, la cui realizzazione ha previsto un investimento stimato in circa 40 milioni di euro. Il deposito sarà alimentato di volta in volta da una nave da 7.500 mc (ordinata dal gruppo Stolt-Nielsen, tra i leader mondiali nel settore del GNL). Questo impianto costiero rivestirà un ruolo molto importante per la metanizzazione della Sardegna, riuscendo certamente a calmierare gli attuali alti costi energetici dell’isola.
L’obbiettivo del progetto di Higas è duplice: da una parte, il deposito di Oristano servirà per rifornire di GNL la navi ad alimentazione ibrida, che presto inizieranno a navigare nel Mediterraneo (molte delle unità da crociera attualmente in costruzione utilizzeranno questo tipo di alimentazione, ma anche traghetti e cargo), e dall’altra contribuirà non solo ad abbassare i costi energetici, ma contribuirà anche a migliorare non poco l’ambiente, per il minor impatto che il GNL ha sulle emissioni, rispetto ai combustibili attualmente in uso.
La Sardegna, purtroppo, non è collegata alla rete di distribuzione nazionale del metano (via gasdotto), e con il nuovo impianto realizzato da Higas potrà certamente raggiungere una maggiore autonomia, una maggiore flessibilità, sicurezza e disponibilità di questa fonte energetica. Ora, con l’avvio della costruzione del deposito costiero di Oristano, l’handicap esistente dovrebbe in tempi brevi essere superato.
Giovedì 29 Novembre, presente Andrew Pickering, Presidente di Avenir LNG, la società della norvegese Stolt-Nielsen che si occupa di servizi GNL (azionista di maggioranza di Higas), unitamente ai vari responsabili della struttura, è stata posta “la prima pietra” del deposito costiero che sorgerà nella zona del Porto Industriale di Santa Giusta (Oristano) che si prevede verrà completato entro Giugno del 2020.
La cerimonia ufficiale dell’apertura del nuovo cantiere è avvenuta alla presenza di una folta rappresentanza di personaggi di spicco della vita civile, politica, religiosa, dell’economia e dell’imprenditoria dell’Oristanese e della Regione sarda. La Regione era rappresentata dall’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras, i comuni di S. Giusta e Oristano dai Sindaci Antonello Figus e Andrea Lutzu, la Prefettura dalla V. Prefetto Vicario Danila Congia, il Consorzio Industriale dal Presidente Massimiliano Daga e dal Direttore generale Marcello Siddu, la Capitaneria di Porto dal Comandante Antonio Frigo, la Confindustria Centro – Nord Sardegna dal Presidente Giuseppe Ruggiu, la C.C.I.A.A. di Oristano dal Presidente Nando Faedda, l’Arcidiocesi di Oristano dall’Arcivescovo Mons. Ignazio Sanna. Presenti anche numerosi altri appartenenti al mondo politico, sociale, dell’economia e dell’industria.
La benedizione della “prima pietra” è stata effettuata da S.E. Monsignor Sanna, mentre intorno a Lui erano radunati i maggiori rappresentanti dell’azienda e i numerosi ospiti. Andrew Pickering, Presidente di Avenir LNG, come si può vedere nella foto, reggeva la targa in marmo Higas, che sarà posta nel nuovo stabilimento. Dopo l’inaugurazione, il gruppo compatto si è spostato nella sala consiliare del Comune di S. Giusta, dove si sono svolte le relazioni principali inerenti il progetto.
Sono intervenuti i massimi responsabili aziendali, a partire dal Presidente Pickering, che hanno riepilogato il percorso svolto finora e le prospettive future per l’economia non solo dell’Isola ma anche dell’Italia. Numerosi gli interventi effettuati: da quelli dei Sindaci di Oristano e S. Giusta, a quelli del Comandante la Capitaneria e dell’Assessorato all’Industria della Regione; l'incontro si è concluso con l’intervento dell’Arcivescovo, che, con la solita ironia, ha commentato favorevolmente l’iniziativa, aggiungendo i suoi auguri.
Un simpatico rinfresco ha posto fine alla cerimonia.
A domani.
Mario

giovedì, novembre 29, 2018

I GIGANTI DI MONT’E PRAMA. PRIMA TRASFORMATI IN EROI E POI, CON UN COLPO DI MANO, MAGARI TRASFERITI DA CABRAS A CAGLIARI. UNO SCHERZO? FORSE! MA MEGLIO, COME PER I SANTI, NON SCHERZARE COI GIGANTI.


Oristano 29 Novembre 2018
Cari amici,
C’è un antico proverbio che dice: “Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi”; detto che io, con l'ironia che mi conoscete, ho voluto accostare alle recenti polemiche scatenate sui Giganti di Mont’e Prama, trasformandolo in: “Scherza coi fanti, ma lascia stare i giganti”. A scatenare una vera e propria buriana sui Giganti sono state le parole della Dr.ssa Giovanna Damiani, direttrice del Polo Museale di Cagliari, che, parlando di recente di queste statue straordinarie (alcune delle quali ospitate nel museo di Cagliari), ha dichiarato che "La casa dei Giganti è anche Cagliari".
Dichiarazioni, quelle della toscana Giovanna Damiani, che hanno fatto supporre che fosse in progetto un nuovo disegno sulla loro collocazione, insomma, uno “scippo” delle statue dal museo di Cabras per trasferirle a Cagliari. Lei, parlando di “Poli Museali”, aveva fatto intendere che per una maggiore visibilità delle statue dei Giganti di Mont’e Prama queste sarebbero state opportunamente divise tra il museo principale dell’Isola, quello di Cagliari, e quello di Cabras, scatenando diconseguenza un terremoto, arrivato fino ai vertici della Regione.
Alla sollevazione dei Sindaci del territorio, in primis quello di Cabras, che hanno fatto sentire chiara e forte la loro voce, si è aggiunta quella dei consiglieri regionali e il dibattito sulla collocazione definitiva delle statue si è infiammato fino ad arrivare allo stesso Presidente Pigliaru, che ha ritenuto di andare personalmente a Cabras a cercare di rasserenare gli animi. 
Pigliaru è arrivato nella cittadina lagunare preoccupato dall'onda scatenata dalle numerose, negative prese di posizione manifestate  non solo dai sindaci, alle quali si sono subito aggiunte quelle dell’Amministrazione provinciale e dei consiglieri regionali oristanesi, che all’unisono hanno ribadito che le statue di Mont’e Prama dovevano restare a Cabras, territorio dove esse erano stare ritrovate.
I Consiglieri regionali del territorio oristanese (Antonio Solinas e Mario Tendas del Pd, Attilio Dedoni e Alfonso Marras dei Riformatori, Augusto Cherchi del Partito dei Sardi e Oscar Cherchi di Forza Italia), infatti, appresa la notizia hanno immediatamente depositato in Consiglio regionale una mozione, atta a scongiurare la ventilata possibilità di trasferire i Giganti nel capoluogo: "Devono rimanere nel territorio di provenienza. Il ridimensionamento del Museo archeologico di Cabras sarebbe una iattura per la cultura sarda".
Il presidente Pigliaru, conseguentemente, ha deciso di intervenire personalmente nell'intento di ridimensionare il caso, sostenendo che la tempesta era sicuramente frutto di un malinteso, generato da una errata interpretazione delle parole espresse dalla Dr.ssa Damiani.  
“Ho parlato con la direttrice del Polo Museale Giovanna Damiani e mi pare che in realtà siamo abbastanza allineati nel ribadire gli accordi presi, in particolare quello siglato un anno fa con l’allora ministro Franceschini. Le statue di Mont’e Prama vengono da qui e qui devono stare. Se è vero che una ricchezza archeologica di tale portata valorizza il territorio, è vero anche che esporla nel luogo di provenienza ne esalta la capacità di attrazione. Una presenza al Museo di Cagliari deve essere funzionale a portare più visitatori a Cabras, non il contrario. Questo è lo schema e noi non ci muoviamo di un centimetro”.
Parole apparentemente rassicuranti, ma il Sindaco di Cabras Andrea Abis ha subito sostenuto la necessità di accelerare l’iter per la costituzione della “Fondazione Mont'e Prama”, la struttura composta da Regione, Mibact e Comune di Cabras che dovrà portare avanti tutte le azioni necessarie per la visibilità massima del museo di Cabras, azioni da svolgere in pieno spirito collaborativo.
“Noi siamo al lavoro sullo Statuto – ha detto Pigliaru -  e da parte del Comune abbiamo ricevuto assicurazioni sulla loro disponibilità a procedere in questa direzione in tempi rapidi.  Mont’e Prama è una straordinaria eredità che appartiene a Cabras e a tutta la Sardegna ma anche al mondo intero: è interesse di tutti noi rendere le statue visibili nel luogo di ritrovamento”.
Quale, dunque, amici, il futuro di queste statue, ormai note in tutto il mondo come i “Giganti di Mont’e Prama”, anche se c’è stato un puerile tentativo di definirli non più giganti ma eroi? Sarà vero che non saranno divise a piacimento tra Cagliari e Cabras ma che la loro massima collocazione sarà nel Museo di Cabras, che sta già allestendo la nuova ala per presentarli degnamente?
Dopo le polemiche che hanno infiammato non poco gli animi, la cosa certa è che entrambi i musei, quello di Cabras e quello di Cagliari, avranno una rappresentanza di queste statue straordinarie. Statue diventate talmente famose, di cui tutti parlano, tanto che anche Alberto Angela, di recente, ha voluto personalmente venire a Cabras per vederle e toccarle con mano, magari per costruirci sopra un interessante programma televisivo.
Il dilemma sta solo nella quantità e qualità della spartizione: la “residenza principale” dei Giganti sarà a Cabras e Cagliari sarà solo la loro seconda casa di rappresentanza, o viceversa? A cui segue l’altro quesito altrettanto importante: quando e chi stabilirà la giusta ‘spartizione’ dei Giganti tra i due musei? Domande entrambe da un milione dollari!
Certamente le risposte arriveranno quando il museo di Cabras avrà completato del tutto i lavori in corso e diventerà operativa la Fondazione prima richiamata, che dovrà operare per creare il giusto collegamento tra i due musei e la massima visibilità e fruibilità. Solo allora un pool di esperti di alta levatura (senza interferenze di burocrati e politici) sarà incaricata di giudicare al meglio e attribuire il giusto equilibrio assegnando la razionale collocazione di queste statue straordinarie e uniche al mondo.
Per ora smettiamola di stra-parlare e stiamo vigili e attenti: il primo da salvaguardare è il territorio, ed è per questo che ho iniziato la riflessione con le parole del proverbio...modificato: scherziamo sui fanti ma non sui Giganti di Mont’e Prama! 
Su questi il consiglio è proprio quello di non scherzare!
A domani.
Mario

Il sito di Mont'e prama, luogo di ritrovamento dei giganti.