Oristano 8 febbraio 2023
Cari amici,
Nel nostro Paese il
diritto alla salute è un diritto “fondamentale”, garantito ad ogni cittadino
direttamente dalla nostra Carta costituzionale, che all’art. 32 così recita:
“la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e
interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti;
nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per
disposizione di legge; la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti
dal rispetto della persona umana“.
Ciò ha significato, fino
ad oggi, che tutti, indistintamente, hanno il diritto di accedere alle cure
tramite il SSN, con il pagamento di un ticket, anche se, chi non può
permetterselo economicamente, viene esonerato dal pagamento. Le norme che
regolano il Servizio Sanitario nazionale (SSN) si fondano sulla legge n. 833
del 1978 che lo ha istituito, stabilendo i tre principi su cui deve basarsi
l’organizzazione sanitaria, che sono: l’universalità, l’uguaglianza e l’equità.
Ora, invece, si cerca di modificare questo principio fondamentale, con la
presentazione di un Disegno di legge che di fatto estrometterebbe gli
anziani non autosufficienti dal SSN. Ciò avverrebbe con la creazione di un
sistema separato, un nuovo “Servizio Nazionale Assistenza Anziani” (SNAA), destinato
esclusivamente alla popolazione anziana non autosufficiente, che sarebbe
parallelo al Servizio Sanitario Nazionale ma senza le tutele universalistiche.
L’approvazione di questo
Disegno di Legge da parte del Consiglio dei Ministri è in continuità con quanto
già avviato dal Governo Draghi, a cui si aggiunge il fatto che il Governo
Meloni propone al Parlamento la cancellazione della indennità di
accompagnamento, sostituita con prestazioni sociali non garantite e gestibili
da operatori privati. Se approvato questo provvedimento di fatto “discriminerebbe
gravemente milioni di italiani, colpevoli soltanto di essere anziani e non
autosufficienti, staccandoli dal Servizio Sanitario Nazionale e dal corpo
vivo della società e relegandoli in un vero e proprio ghetto: quello degli anziani
inguaribili, da cui non c’è ritorno”, come hanno dichiarato Laura Valsecchi di Medicina Democratica e Maria Grazia Breda di Fondazione Promozione Sociale,
referenti del Coordinamento per il Diritto alla Sanità delle persone Anziane
malate non autosufficienti (CDSA).
La richiesta, fatta in
tutte le sedi, è quella di fermare l’iter del Disegno di Legge Delega,
approvato il 19 gennaio scorso dal Consiglio dei Ministri. Che l’estromissione
degli anziani non autosufficienti dal SSN sia un bella fregatura, passando
il testimone al SNAA, lo si ricava anche dal fatto che le «prestazioni» erogate
dalla nuova struttura, sarebbero vincolate alla valutazione del bisogno
assistenziale del paziente e «nei limiti delle disponibilità del Fondo –
l’ennesimo! – per la prestazione universale per gli anziani non
autosufficienti», che ingloberà anche «risorse rivenienti dagli eventuali
risparmi di spesa sanitaria», fatti ovviamente sulla pelle degli stessi malati!
Amici, senza dubbio il
provvedimento è di natura economica: il SSN incontra problemi di bilancio e per
questo cerca di gettare a mare gli ultrasettantenni che non possono permettersi
di curarsi in proprio. Contro quella che rischia di essere una strada di non
ritorno, diventa alquanto urgente il ripristino della “Sanità territoriale”, che, come
dicono gli specialisti, "bisogna rivedere la medicina del territorio e
la medicina di base, rendendo reale ciò che prevede il PNRR con le case di
comunità". Altra domanda senza risposta è questa: "perché sono state tolte
dagli ospedali le geriatrie? E perché allora questi pazienti non devono avere
le loro cure dentro la Medicina interna, con un sistema di presa in carico che li
riaccompagna fino a casa o al centro di riabilitazione?", come del resto chiede ancora
Laura Valsecchi.
Cari amici, che in Italia
la sanità non stia proprio bene (anzi, io direi proprio male) è una triste
realtà. Ma pensare di risolvere i problemi abbandonando gli anziani non
autosufficienti, a me da l'impressione di un provvedimento avvilente, che riporta a quel lontano periodo
terribile in cui i vecchi venivano portati alla “Rupe tarpea” di triste
memoria! Meditate, gente, meditate!
A domani.
Mario
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