venerdì, aprile 03, 2020

LE BORAGINACEE SARDE PRIMEGGIANO IN ECCELLENZA RISPETTO A QUELLE PRESENTI ALTROVE. I LORO CONTENUTI IN PRINCIPI ATTIVI, FONTI DI OMEGA-3, SONO NETTAMENTE SUPERIORI.


Borago officinalis
Oristano 3 aprile 2020

Cari amici,

Che la Sardegna sia una terra magica, ricca di risorse spesso uniche al mondo, in particolare nel campo delle erbe officinali, è una realtà incontestabile. Piante preziose come gioielli, endemismi con proprietà tali che, rispetto alle altre specie dimoranti fuori dall’isola, sono ben più ricche di principi attivi utili al nostro organismo. Possiamo affermare con orgoglio che le piante sarde riservano, più di altre, soddisfazioni uniche, che ne fanno nel loro campo delle vere protagoniste.
Quanto detto vale anche per alcune specie spontanee di cui voglio parlarvi oggi: le Boraginaceae sarde, che non fanno certo eccezione alla regola! La famiglia delle Boraginaceae, una famiglia di erbe ampiamente diffuse nel bacino del Mediterraneo, oltre la Borago officinalis (più nota come Borragine), comprende la Borago pygmaea, endemica di Sardegna, Corsica ed Isola di Capraia e la Borago morisiana, presente in particolare nell’Isola di S. Pietro nella Sardegna sud-occidentale. Ambedue queste specie sono perenni, con habitus prostrato-ascendente e corolla campanulata o quasi e stami inclusi.
Ebbene, di recente una ricerca pubblicata su Food Chemistry ha messo in luce l'abbondanza di grassi buoni nelle Boraginaceae sarde, affermando con convinzione che questi nostri endemismi sono importanti fonti di omega-6 e omega-3! Le Boraginaceae, infatti, i cui semi contengono un olio ricco di grassi polinsaturi – PUFA – benefici per la nostra salute, arrivano ad accumulare fino ad un 21-23 per cento di GLA, l’acido-γ-linolenico, un grasso omega-6 che lenisce e ripara la barriera cutanea. La ricerca ha evidenziato anche che nella nostra Isola crescono spontaneamente altre specie interessanti, di cui non si conosce sia la composizione che tantomeno le potenzialità per la salute. Tutte piante da analizzare e che potrebbero dare risultati a dir poco sorprendenti.
Le analisi effettuate da un gruppo di ricerca dell’Università di Almeria su alcune Boraginaceae sarde hanno evidenziato che gli oli estratti dai semi di queste piante, in particolare di due specie endemiche della nostra isola, contenevano più GLA della Borago officinalis (16,2-19,2 per cento), pianta che cresce nello stesso ecosistema ma non è esclusiva della nostra Isola. In dettaglio:
-         - La Borago morisiana, raccolta a Laconi (OR), ne conteneva il 24,6 per cento;
-         - La Borago pygmaea, raccolta a Gairo (NU), ne conteneva il 22,9 per cento.
Inoltre, un’altra pianta della famiglia delle Boraginaceae – l’Echium plantagineum – è risultato ricco di SDA (acido stearidonico), un omega-3 importante per la salute degli occhi, del cuore e del cervello. Le percentuali ammontavano al 15 per cento, ed erano pertanto superiori a quelle di Borago arvensis (14 per cento), l’unica specie in cui è presente in quantità significative.
Cari amici, questi studi, oltre che dimostrare ulteriormente la bontà della flora spontanea della nostra isola hanno messo in luce anche una concreta possibilità economica: quella di sfruttare le Boraginaceae sarde per ottenere integratori, destinati alle persone che, per carenza dell’enzima Δ6-desaturasi, non riescono a produrre quantità sufficienti di GLA/SDA e, di conseguenza, sono predisposte allo sviluppo di svariate malattie.
Integratori che, contenendo GLA/SDA, sono capaci di dare notevoli benefici: per esempio nei confronti di chi soffre di dermatite atopica (una malattia infiammatoria della pelle), in quanto il GLA controlla l’infiammazione e mantiene integra la barriera cutanea; così come ne possono beneficiare quelli che soffrono di pericolosi cali della vista e delle funzioni cognitive, perché l’SDA è precursore del DHA, un omega-3 presente nella retina e nel cervello, oltre quelli che soffrono di ipertensione, ipertrigliceridemia e trombosi, perché l’SDA è precursore dell’EPA, un omega-3 che controlla pressione, assetto lipidico e piastrine.
Amici, la Sardegna, dunque, è ancora una volta in primo piano con le sue piante officinali, sotto certi aspetti uniche al mondo! Le Boraginaceae, per l’abbondanza di omega-6 e omega-3, possono essere un’ottima fonte anche di reddito, e noi queste particolari piante dovremmo cercare di proteggerle, in quanto alcune sono pure il via di estinzione, come ad esempio la Borago morisiana, già ufficialmente in estinzione; l’augurio è che si intervenga quanto prima per proteggere tutte le nostre specie a rischio, favorendone la coltivazione e la selezione agronomica.
Grazie, amici, a domani.
Mario

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