sabato, aprile 25, 2020

TELEMEDICINA: LA DIAGNOSTICA A DISTANZA. IN FUTURO MOLTI CONTROLLI POTRANNO ESSERE FATTI DA REMOTO. CHECK A DISTANZA PER I PAZIENTI, CON 'HOSPITHOME'.


Oristano 25 aprile 2020

Cari amici,

La possibilità di verificare lo stato di salute dei pazienti direttamente a domicilio è sempre stato un pio desiderio. Tuttavia, gli studi portati avanti anno dopo anno, con l'utilizzo della moderna tecnologia si è riusciti a concretizzarlo. Oggi, grazie alla costante innovazione tecnologica, apparecchiature per controlli di questo tipo sono ben operative e perfettamente funzionanti, in particolare presso il Cardiocentro di Lugano, che effettua il monitoraggio dei pazienti cardiopatici direttamente al loro domicilio. Inoltre, considerata la pandemia che ha colpito duro in tutto il mondo, la telemedicina, oggi più di ieri, può dare una grossa mano d’aiuto per ridurre i rischi di contagio dal virus SARS-CoV-2, che sta mettendo a dura prova la tenuta dei più efficienti sistemi sanitari. 
Si, amici, i controlli da remoto diventeranno sempre più attivi in futuro e, come il telelavoro sta cercando venire incontro alle esigenze delle attività professionali, anche nel campo della medicina non far muovere da casa il paziente e intasare così molto meno le strutture sanitarie, la telemedicina svolgerà un ruolo essenziale negli anni a venire. Ovviamente i controlli a domicilio riguarderanno i pazienti ammalati in forme lievi, in quanto lo scopo principale sarà quello di alleggerire la pressione sugli ospedali, impedendo anche, come nel caso del COVID-19, l’accelerazione incontrollata del contagio, come sembra essere accaduto in alcune circostanze durante questa epidemia, specialmente nei nosocomi del Nord Italia.
Una grande precisione nel rilevamento a distanza dello stato di salute del paziente è stata ottenuta dalla piattaforma HospitHome, prodotta da una start-up specializzata in sistemi di telemedicina, che, insieme con il Cardiocentro Ticino di Lugano, ha messo a punto un programma dedicato all’emergenza Covid-19, ottenendo anche la collaborazione di alcune tra le principali realtà della sanità ticinese. Il programma, come è stato spiegato dal Cardiocentro, parte con l’attivazione immediata di una serie di checkpoint esclusivamente dedicati alla gestione dell’emergenza Covid-19 e la distribuzione domiciliare, ai pazienti positivi al tampone, di un kit di monitoraggio e controllo a distanza del decorso della loro malattia.
Come ha spiegato il Dottor Dante Moccetti, una delle menti dalle quali è nata l’idea di supportate i malati del COVID-19, “Il programma di monitoraggio remoto sfrutta l’esperienza maturata presso il Cardiocentro Ticino, che da circa 15 anni offre servizi di telemedicina ai pazienti cardiopatici con aritmie severe e portatori di defibrillatori, pazienti che vengono monitorati a distanza con controllo giornaliero e sistema automatico di allerta nel caso di variazione dei parametri vitali. Il risultato di questa esperienza ha portato ad una diminuzione dei controlli ambulatoriali e dei ricoveri non indispensabili. HospitHome ha fatto tesoro del know-how acquisito in passato declinandolo e adattandolo per l’emergenza Coronavirus attraverso l’utilizzo delle più recenti tecnologie”.
Il telerilevamento funziona sulla base di un applicativo certificato Medical Device classe II A; il paziente viene fornito di kit di sorveglianza, composto da un tablet e un hub in grado di trasmettere real-time, grazie al quale i suoi parametri vitali, in particolare temperatura, saturazione di ossigeno e frequenza cardiaca vengono monitorati da un’intelligenza artificiale e trasmessi in automatico almeno due volte al giorno alla centrale operativa HospitHome e ai medici di famiglia dei pazienti coinvolti nel programma, che costantemente ne controllano la regolarità.
Nell’eventualità di desaturazione dell’ossigeno, i pazienti vengono immediatamente visitati dal medico curante e/o ospedalizzati; verranno ricoverati soprattutto coloro i quali presentano una patologia polmonare che determina la prognosi severa dei pazienti e l’impiego elevato di apparecchiature e personale specializzato, risparmiando di conseguenza risorse finanziare elevate della Comunità. È pure importante sottolineare che la gestione in sicurezza del paziente Covid-19 al domicilio presenta vantaggi anche sul piano emotivo e psicologico, consentendogli di affrontare la malattia col conforto del nucleo familiare che, pur nel rispetto delle più sicure condizioni di isolamento, sarà sempre più presente e confortante della solitudine di una corsia d’ospedale.
Il team di HospitHome, guidato da Dante Moccetti e coordinato dalla project manager Isabella Porrello e dal Direttore Strategico Marco Pizzasegola, continuano a lavorare senza sosta per far fronte all’emergenza Coronavirus, riuscendo a rendere il progetto immediatamente implementabile e a disposizione delle strutture sanitarie. In questa fase d’avvio è in atto l’installazione dei primi 100 kit presso il domicilio dei pazienti, ma la piattaforma è scalabile e già oggi sarebbe in grado di gestire fino a mille pazienti.
Cari amici, come anticipato in apertura di questo post, l’utilizzo dei sistemi di telemedicina permetterà in futuro di ricorrere sempre meno alla ospedalizzazione di pazienti che possono così vivere la loro malattia con i propri cari a casa; nel momento attuale, inoltre, è in grado di proteggere meglio i pazienti e il personale sanitario, oltre a salvaguardare l’intera Comunità dai rischi di esposizione al contagio. La telemedicina ha già oggi tutto il potenziale necessario per diventare un nuovo standard, un potente e innovativo strumento per portare il settore sanitario a un livello superiore e tutelare maggiormente la salute delle persone in tutto il mondo.
A domani, amici.
Mario

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