Oristano 24 aprile 2020
Cari amici,
Per cambiare all’occorrenza
strategia di lavoro, mettendo a disposizione la propria professionalità, è
necessario avere una grande apertura mentale, unita ad un vero e altruistico
spirito di servizio al prossimo. Su questo blog ho riportato diversi esempi di persone
che, seguendo la disponibilità insita nel loro cuore, hanno cambiato temporaneamente
abitudini per dedicarsi all’emergenza del momento. Chi legge il mio blog sa tutto
questo, in quanto anche nel nostro territorio c’è tanta sensibilità e
altruismo.
Oggi voglio riflettere con Voi
parlando di una persona speciale: Anna Falsarone di Santa Giusta. Anna
ad Oristano è persona ben nota nel campo degli appassionati di costumi sardi ed
in particolare di “Sartiglia”, il nostro torneo quasi millenario ormai noto in
tutto il mondo. Innumerevoli i costumi realizzati per le sfilate, da lei arricchiti
di preziosi veli e grembiuli, a partire dai più famosi: quelli tradizionali di
Oristano indossati dalle Massaie e Massaieddas che preparano e vestono su “Componidori”
prima da salire sul suo cavallo per guidare la Sartiglia della domenica o del
martedì di carnevale.
Le abili mani di Anna Falsarone sono
note e apprezzate, per il suo sapiente lavoro, sempre più richiesto, tanto da
riuscire con difficoltà ad accontentare tutti. Ebbene, ciò nonostante, ora Anna,
vista la cronica carenza di mascherine da utilizzare per proteggersi dal
Coronavirus, ha deciso di usare il suo talento per realizzare particolari mascherine
artigianali destinate in specie ai bambini per convincerli a portarle. Ed
eccola subito all’opera, tagliando e cucendo velocemente stoffe con disegni
accattivanti; dalle sue mani escono tante mascherine colorate e decorate!
Anna ne ha già realizzate tante,
e alcune centinaia le ha volute donare al Comune di Santa Giusta, suo paese d’origine.
Anna, però, non si è limitata al lavoro personale di realizzazione; considerato
che le sarebbe stato impossibile accontentare tutti, ha deciso di pubblicare
nella sua pagina Facebook il sistema per realizzarle a casa (nella sua pagina
Facebook Anna ha evidenziato, in modo chiaro, alcuni tutorial dove mostra come
cucire e realizzare le mascherine). In questo modo molte mamme, zie, sorelle,
etc., possono, grazie al suo insegnamento sulle tecniche di realizzazione di questo
particolare dispositivo di protezione, provvedere autonomamente a realizzarle, con
un po’ di buona volontà, a casa propria, procurandosi così le mascherine protettive
necessarie per uscire in sicurezza da casa.
Un gesto encomiabile quello di
Anna, che a chi si complimenta con lei risponde: “La brutta situazione
venutasi a creare e la infruttuosa ricerca delle mascherine divenute introvabili,
mi ha messo in allarme e ho pensato di mettermi subito all’opera, lasciando il
mio lavoro di ricamo dei costumi per dedicarmi alla produzione artigianale di mascherine,
in particolare quelle da destinare ai bambini per sollecitarli a metterle. Tra
le prime realizzate, centinaia le ho confezionate in stoffa per il Comune di
Santa Giusta, oltre ad altre per chi ne aveva bisogno”.
Poi, come detto prima, Anna nella
sua pagina Facebook ho messo i video tutorial per la realizzazione di
mascherine e i cartamodelli scaricabili, da cui molti hanno poi preso lo spunto
per confezionarle artigianalmente a casa. Come accennato i dispositivi di
protezione firmati da Anna Falsarone non sono destinati solamente agli adulti;
lei ha pensato in particolare a quelli necessari a proteggerei bambini,
realizzando mascherine speciali per loro, ricamando sopra i temi a loro cari: i
cartoon accattivanti e molto colorati.
Cari amici, la pandemia che ci ha
colpito, tra l’altro in un momento già preoccupante per la nostra economia che
non navigava certo in ottime acque, ci costringerà a fare, anche dal punto di
vista economico sacrifici dolorosi e pesanti, ai quali lo Stato, col concorso
dell’Europa, dovrà far fronte subito e senza troppi bizantinismi e ritardi. L’Italia
ha bisogno oggi di sostegno, come è già avvenuto in passato dopo i disastri
delle guerre e delle antiche pestilenze.
L’influenza della “La spagnola”
del 1919 ne fu un tristissimo esempio in tutta Europa, e ciclicamente nel
mondo, prima e dopo la spagnola, diverse pestilenze hanno messo in ginocchio popoli
e nazioni, ma con il coraggio e il sacrificio di tanti, poi la ripresa ci fu. Chiudo
il post di oggi pubblicando una poesia-riflessione della grande Kathleen
O'Meara, scrittrice e poetessa irlandese, datata 1869. Eccola.
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GUARIRE
E la gente rimase in casa.
E lesse libri e ascoltò
e si riposò e fece esercizi
e fece arte e giocò
e imparò
nuovi modi di essere
e si fermò
e ascoltò più in profondità.
Qualcuno meditava
qualcuno pregava
qualcuno incontrò la propria
ombra
e la gente cominciò a pensare
in modo differente
e la gente guarì.
E nell'assenza di gente che
viveva in modi ignoranti,
pericolosi, senza senso e
senza cuore,
anche la terra cominciò a
guarire.
E quando il pericolo finì
e la gente si ritrovò
si addolorarono per i morti
e fecero nuove scelte
e sognarono nuove visioni
e crearono nuovi modi di
vivere.
E guarirono completamente la
terra
così come erano guariti loro.
(Kathleen O'Meara)
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Tutto passa, cari amici, e
sarà così anche adesso, anche se nulla sarà più come prima.
Mario
2 signore del Regno Unito nel 1919 durante la pandemia di "Spagnola"
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