giovedì, aprile 30, 2020

COLDIRETTI SARDEGNA: LA REGIONE ACQUISTI FORMAGGIO SARDO, PER DONARLO ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ, OLTRE CHE PROTEGGERE IL SETTORE.


Oristano 30 aprile 2020

Cari amici,

Chiudo i post di aprile parlando delle difficoltà attuali della nostra amata Sardegna. La nostra isola sta pagando un prezzo davvero alto, economicamente parlando, a causa della pandemia del Coronavirus. La sua economia, basata in modo prevalente sul settore agro-pastorale e su quello turistico, risente più di altre della crisi che si sta abbattendo in conseguenza del fermo delle attività. Difficoltà che si riscontrano sia nei settori della produzione che nell’economia delle famiglie, che, già in condizioni precarie, rischiano davvero il tracollo. Vista la situazione la COLDIRETTI SARDEGNA, per bocca del suo Presidente Battista Cualbu, ha lanciato una proposta alla Regione che potrebbe essere una prima mano d’aiuto.
“La nostra proposta alla Regione sarda è quella di stanziare la somma di 5 milioni di euro da investire nell’acquisto di formaggi sardi a breve stagionatura, da donare alle famiglie meno abbienti. In questo modo si otterrebbe un duplice scopo: Sostenere i caseifici in questo particolare momento di fermo con l’acquisto dei formaggi e ristorare economicamente le 120mila famiglie senza reddito a cui verrebbe donato”. Questa in sintesi la proposta del Presidente Cualbu.
La proposta della Coldiretti sarda, entrando nei dettagli, riguarderebbe oltre 4 milioni di litri di latte e la produzione di circa 7 mila quintali di formaggio sardo, più o meno 6 kg (due forme) per le 120 mila famiglie senza reddito. Formaggio sardo consumato in Sardegna! Sicuramente un “intervento tampone”, non certo risolutivo, ma comunque capace di ristorare un comparto, quello lattiero caseario, e allo stesso tempo dare una mano alle famiglie indigenti, che non sono più in grado di sostenere la magra economia familiare.
“Un vero esempio di economia circolare”, come ha sottolineato Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna, “in cui la Regione non fa un intervento di mero assistenzialismo, ma di intelligente sostegno a due settori: la filiera lattiero casearia e le famiglie indigenti, promuovendo ed educando al consumo del cibo locale a km0, sicuro e garantito”.
Coldiretti Sardegna, per questi validi motivi, ha ribadito l’urgenza dell’accoglimento del provvedimento richiesto, chiedendo al Presidente Solinas la convocazione di un tavolo virtuale con le Organizzazioni agricole e i rappresentanti delle cooperative e dell’industria casearia per programmare e valutare la possibilità di attuare quanto prima questa misura che consentirebbe di programmare gli ultimi tre mesi dell’annata lattiero casearia.
Cari amici, la nostra Regione, la cui economia non può permettersi il lusso di essere lasciata senza sostegno, ha nella produzione casearia il suo punto di forza. Il formaggio più importante per il comparto lattiero caseario sardo (prodotto con oltre il 60% del latte ovino) è il Pecorino Romano DOP, la cui produzione e vendita condiziona la remunerazione del latte ai pastori. Le sue vendite nel mercato interno e anche in quello dell’export sono fortunatamente in netto miglioramento, con risvolti positivi anche sul prezzo.
Le esportazioni negli USA, di gran lunga il suo principale sbocco commerciale, continuano a confermare anche nei primi 3 mesi del nuovo anno un trend positivo, registrando (secondo i dati del Dipartimento del Commercio USA diffusi dal Consorzio di Tutela), nei primi due mesi del 2020 una crescita del + 27,5 per cento in volumi e +24,7 in prezzo. Le vendite vanno bene anche nei discount. Risultano, invece, fortemente penalizzati dalla crisi del Covid-19 i pecorini (ma anche i vaccini) freschi e molli, che, a seguito della chiusura delle aziende, imposta dalle restrizioni derivanti dal Coronavirus, hanno conseguentemente contratto le vendite. 
Secondo Coldiretti Sardegna questo è il momento in cui la Regione non può nascondersi dietro i bizantinismi della politica, ma dare il suo forte sostegno a tutta la filiera, perché possa proseguire un’attività che risulta essere non solo importante ma addirittura “portante” per l’economia dell’Isola. Battista Cualbu, ha affermato con convinzione che l’intervento della Regione non solo risulta necessario, ma deve essere messo in atto con effetto immediato. 
“È necessario, in questo momento anomalo ma decisivo per l’annata, mettersi subito al lavoro in un tavolo e fare il punto. C’è la necessità di tutelare e salvaguardare i formaggi a bassa stagionatura, che si stano ritagliando uno spazio nel mercato, ma che adesso rischiano di uscirne indeboliti, danneggiando soprattutto quei caseifici che più di tutti hanno investito nella diversificazione delle produzioni. Dall’altra abbiamo anche il dovere di contenere le produzioni e di conseguenza governare il mercato del Pecorino Romano che da un anno a questa parte conferma prestazioni positive”.
Cari amici, il momento che attraversiamo è di grande delicatezza, e di conseguenza, errori od omissioni potrebbero risultare deleterie per la nostra fragile economia. Se la Regione sarda c’è, se abbiamo eletto i rappresentanti validi, lo vedremo dai risultati. In politica la mancanza di coraggio si paga sempre, senza se e senza ma.
A domani, amici.
Mario

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