lunedì, maggio 02, 2022

MERCATI, VALUTE E CRISI FINANZIARIE: DALLA BOLLA DEI TULIPANI DEL 1634 A QUELLA CHE CI COLPISCE OGGI. UNA LUNGA STORIA DI “BOLLE SPECULATIVE” CHE HANNO IMPOVERITO MILIONI DI PERSONE.


Oristano 2 maggio 2022

Cari amici,

Ci mancava solo la guerra in Ucraina, a mettere in forte allarme i mercati finanziari! Ancora impensieriti dal Covid, mercati e valute sono nel 2022 di nuovo nell’occhio del ciclone, tanto che basta dare un’occhiata ad un indice azionario internazionale per rendersi facilmente conto che i prezzi stanno crescendo a dismisura.  A risentire maggiormente di questo nuovo caos nei mercati sono gli investitori e le famiglie, che si ritrovano a fare i conti con una inflazione galoppante.

La storia ci insegna che di fronte ad un notevole ed irrazionale aumento dei prezzi di un bene, si creano i presupposti per una specie di rivoluzione, che in termine tecnico è detta “Bolla speculativa”, uno tsunami, che nasce quando ci troviamo di fronte a una forte domanda per un breve periodo. In realtà si parla di bolla speculativa non solo con riferimento ai mercati finanziari, ma anche all’interscambio dei beni materiali. Di norma, dopo la nascita di una bolla, segue poi il cosiddetto “scoppio”, che riporta la situazione ai valori originari, lasciando sul campo, però, morte e distruzione.

Le preoccupazioni di oggi, cari amici, non sono che un ulteriore “gioco ripetitivo”, uno dei tanti corsi e ricorsi della storia, perché di bolle speculative ne abbiamo vissute mica poche, se pensiamo che qualcuna è avvenuta addirittura nel Milleseicento! Amici, ecco per Voi una piccola carrellata sulle più importanti “Bolle speculative” che hanno imperversato nei mercati, creando non solo panico, ma distruzioni non solo economiche! Partiamo da una delle più antiche, nota come quella dei Tulipani.

La bolla speculativa detta dei tulipani, considerata la prima e più famosa, scoppiò in Olanda, nel periodo tra il 1634 e il 1637; fu talmente devastante che con soli due bulbi si poteva acquistare una casa in zona centrale ad Amsterdam! Sempre in Olanda, agli inizi del ‘700, la società di navigazione South Sea riuscì ad attrarre molti risparmiatori con il repentino rialzo delle sue obbligazioni, rialzo pilotato da movimenti di insider trading e corruzione. Il risultato fu la perdita della totalità dei risparmi da parte degli investitori.

A Londra, invece, nel 1840 ci fu il boom delle azioni di diverse società ferroviarie. Il successivo scoppio della bolla speculativa provocò il fallimento di molte aziende; nel 1907 la bolla scoppiò in diverse società che trattavano il rame; ciò portò al tracollo della Trust Company; in Florida, invece, scoppiò la prima bolla immobiliare: avvenne negli anni Venti del secolo scorso, e, dopo aver fatto lievitare i prezzi dei terreni, li fece crollare a prezzi minimi, mettendo sul lastrico tante famiglie e piccoli imprenditori.

Senza dimenticare, amici, la famosissima e devastante crisi finanziaria del 1929, che portò al crollo di Wall Street il 29 ottobre 1929, giorno passato alla storia come il famoso martedì nero, con un calo dell’indice di borsa superiore al 12%.  Questa bolla nacque dall’eccessivo indebitamento della classe media, che prendeva i soldi in prestito per investire in Borsa. Furono molte le banche che fallirono. Alla fine degli anni Ottanta toccò al Giappone; era sempre una bolla immobiliare e, per dare un’idea, pensate che il terreno dove sorge il Palazzo Imperiale di Tokyo arrivò a valere come tutta la California! Alla fine, la borsa nipponica perse più del 60%;

A fine anni Novanta scoppiò la bolla asiatica. Quest’area aveva attirato notevoli investimenti dall’Occidente. In pochi giorni gli investitori uscirono da questi mercati, a causa della forte speculazione valutaria, provocando crolli soprattutto alla Borsa di Hong Kong, in Thailandia, in Corea del Sud e in Indonesia. Altra bolla famosa scoppiò nel mondo legato a Internet. Avvenne a cavallo fra la fine degli anni ’90 e gli inizi degli anni 2000. Qualsiasi azienda collegata al web saliva incondizionatamente, tanto che l’indice Nasdaq passò da 600 a 5.000 punti in due anni, per poi crollare sino a 1.000. Quest’altalena portò alla seconda, forte recessione negli Stati Uniti dopo quella del 1929.

In questo millennio, più precisamente nel 2008 sempre in USA, si è temuto di rivivere un’altra debacle come quella del 1929, a causa della bolla immobiliare e dei mutui sub-prime, che portò al successivo fallimento della famosa Lehman Brothers. Fu una grande recessione, che ebbe un effetto contagio a livello globale, sia a livello industriale che di crescita del PIL delle singole nazioni, con ripercussioni anche sul debito sovrano degli Stati.

Il 2015 verrà ricordato come l’anno dell’ultima, vera bolla speculativa, avvenuta in Cina. La Borsa di Shanghai crollò del 32% in tre settimane, dopo aver raddoppiato il livello di capitalizzazione delle aziende quotate. Fu causata anche questa, come quella Internet negli USA, dall’eccessivo indebitamento dei risparmiatori che investivano nel mercato azionario, attratti da possibili facili guadagni in tempi brevi. Cari amici, per ultima possiamo ricordare quella dei Bitcoin, anche se non ha creato sconvolgimenti mondiali; alla sua nascita, la prima criptovaluta vide le proprie quotazioni salire da 752 dollari del 12 gennaio 2017 ad un massimo toccato il 18 dicembre 2017 a 19.511 dollari. Rendimento +2.492%! Dopo un anno, a fine 2018, le quotazioni erano tornate a circa 3.000 dollari.

Cari amici, cosa ci insegna tutto questo? Io direi molto. Innanzitutto, tenere sempre i piedi per terra e non farsi ingannare dalle mode, seguendo gli altri pedissequamente e senza dare peso al rischio. E, una volta fatto l’investimento, possibilmente ponderato, mai farsi prendere dal panico. State calmi e attendete con fiducia che lo tsunami passi senza restarne travolti.

A domani.

Mario

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