Oristano 2 maggio 2022
Cari amici,
Ci mancava solo la guerra
in Ucraina, a mettere in forte allarme i mercati finanziari! Ancora
impensieriti dal Covid, mercati e valute sono nel 2022 di nuovo nell’occhio del
ciclone, tanto che basta dare un’occhiata ad un indice azionario internazionale
per rendersi facilmente conto che i prezzi stanno crescendo a dismisura. A risentire maggiormente di questo nuovo caos
nei mercati sono gli investitori e le famiglie, che si ritrovano a fare i conti
con una inflazione galoppante.
La storia ci insegna che di
fronte ad un notevole ed irrazionale aumento dei prezzi di un bene, si creano i
presupposti per una specie di rivoluzione, che in termine tecnico è detta “Bolla
speculativa”, uno tsunami, che nasce quando ci troviamo di fronte a una forte
domanda per un breve periodo. In realtà si parla di bolla speculativa non solo
con riferimento ai mercati finanziari, ma anche all’interscambio dei beni
materiali. Di norma, dopo la nascita di una bolla, segue poi il cosiddetto
“scoppio”, che riporta la situazione ai valori originari, lasciando sul campo,
però,
morte e distruzione.
Le preoccupazioni di
oggi, cari amici, non sono che un ulteriore “gioco ripetitivo”, uno dei tanti corsi
e ricorsi della storia, perché di bolle speculative ne abbiamo vissute mica
poche, se pensiamo che qualcuna è avvenuta addirittura nel Milleseicento! Amici,
ecco per Voi una piccola carrellata sulle più importanti “Bolle speculative”
che hanno imperversato nei mercati, creando non solo panico, ma distruzioni non
solo economiche! Partiamo da una delle più antiche, nota come quella dei Tulipani.
La bolla speculativa detta
dei tulipani, considerata la prima e più famosa, scoppiò in Olanda, nel
periodo tra il 1634 e il 1637; fu talmente devastante che con soli due bulbi si
poteva acquistare una casa in zona centrale ad Amsterdam! Sempre in Olanda, agli
inizi del ‘700, la società di navigazione South Sea riuscì ad attrarre
molti risparmiatori con il repentino rialzo delle sue obbligazioni, rialzo
pilotato da movimenti di insider trading e corruzione. Il risultato fu la
perdita della totalità dei risparmi da parte degli investitori.
A Londra, invece, nel
1840 ci fu il boom delle azioni di diverse società ferroviarie. Il successivo
scoppio della bolla speculativa provocò il fallimento di molte aziende; nel
1907 la bolla scoppiò in diverse società che trattavano il rame; ciò portò al
tracollo della Trust Company; in Florida, invece, scoppiò la prima bolla
immobiliare: avvenne negli anni Venti del secolo scorso, e, dopo aver fatto
lievitare i prezzi dei terreni, li fece crollare a prezzi minimi, mettendo sul
lastrico tante famiglie e piccoli imprenditori.
Senza dimenticare, amici,
la famosissima e devastante crisi finanziaria del 1929, che portò al crollo di
Wall Street il 29 ottobre 1929, giorno passato alla storia come il
famoso martedì nero, con un calo dell’indice di borsa superiore al
12%. Questa bolla nacque dall’eccessivo
indebitamento della classe media, che prendeva i soldi in prestito per
investire in Borsa. Furono molte le banche che fallirono. Alla fine degli anni
Ottanta toccò al Giappone; era sempre una bolla immobiliare e, per dare
un’idea, pensate che il terreno dove sorge il Palazzo Imperiale di Tokyo arrivò
a valere come tutta la California! Alla fine, la borsa nipponica perse più del
60%;
A fine anni Novanta
scoppiò la bolla asiatica. Quest’area aveva attirato notevoli investimenti
dall’Occidente. In pochi giorni gli investitori uscirono da questi mercati, a causa
della forte speculazione valutaria, provocando crolli soprattutto alla Borsa di
Hong Kong, in Thailandia, in Corea del Sud e in Indonesia. Altra bolla famosa
scoppiò nel mondo legato a Internet. Avvenne a cavallo fra la fine degli anni
’90 e gli inizi degli anni 2000. Qualsiasi azienda collegata al web saliva
incondizionatamente, tanto che l’indice Nasdaq passò da 600 a 5.000 punti in
due anni, per poi crollare sino a 1.000. Quest’altalena portò alla seconda,
forte recessione negli Stati Uniti dopo quella del 1929.
In questo millennio, più
precisamente nel 2008 sempre in USA, si è temuto di rivivere un’altra debacle
come quella del 1929, a causa della bolla immobiliare e dei mutui sub-prime, che
portò al successivo fallimento della famosa Lehman Brothers. Fu una grande
recessione, che ebbe un effetto contagio a livello globale, sia a
livello industriale che di crescita del PIL delle singole nazioni, con
ripercussioni anche sul debito sovrano degli Stati.
Il 2015 verrà ricordato
come l’anno dell’ultima, vera bolla speculativa, avvenuta in Cina. La Borsa di
Shanghai crollò del 32% in tre settimane, dopo aver raddoppiato il livello di
capitalizzazione delle aziende quotate. Fu causata anche questa, come quella
Internet negli USA, dall’eccessivo indebitamento dei risparmiatori che
investivano nel mercato azionario, attratti da possibili facili guadagni in
tempi brevi. Cari amici, per ultima possiamo ricordare quella dei Bitcoin,
anche se non ha creato sconvolgimenti mondiali; alla sua nascita, la prima
criptovaluta vide le proprie quotazioni salire da 752 dollari del 12 gennaio
2017 ad un massimo toccato il 18 dicembre 2017 a 19.511 dollari. Rendimento
+2.492%! Dopo un anno, a fine 2018, le quotazioni erano tornate a circa 3.000
dollari.
Cari amici, cosa ci
insegna tutto questo? Io direi molto. Innanzitutto, tenere sempre i piedi per
terra e non farsi ingannare dalle mode, seguendo gli altri pedissequamente e senza
dare peso al rischio. E, una volta fatto l’investimento, possibilmente
ponderato, mai farsi prendere dal panico. State calmi e attendete con fiducia
che lo tsunami passi senza restarne travolti.
A domani.
Mario
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