venerdì, maggio 06, 2022

DALLA LONGEVITÀ ALL’IMMORTALITÀ. L’UOMO, STUDIANDO GLI ALBERI MILLENARI, RICERCA IL SEGRETO DELL’IMMORTALITÀ.


Oristano 6 maggio 2022

Cari amici,

L’uomo è sempre andato alla ricerca dell’immortalità, seppure in cuor suo continuava a pensare che questo dono appartenesse solamente agli Dei dell’Olimpo e non certo anche agli uomini. I Sumeri nel lontano passato si basavano sulle stesse credenze, come ben aveva scritto un poeta dell’epoca: "Soltanto gli Dèi vivono per sempre sotto il sole, e in quanto agli uomini, il numero dei loro giorni è fissato, i loro progressi sono solo vento".  Nella Bibbia è citato il “Giardino dell'Eden”, dove era presente l'Albero della vita e questa era, forse, una forma condizionata d'immortalità. I suoi frutti, infatti, avevano il potere di concedere una vita fisica imperitura, ma Adamo ed Eva, mangiando uno di questi frutti, persero quell’unica, possibile occasione di vivere in eterno.

Eppure, l’uomo non ha mai perso la speranza di riuscire nel suo intento: vivere il più a lungo possibile. Per riuscirci ha continuamente studiato il corpo umano, sperando di trovare quell’interruttore capace di bloccare l’invecchiamento delle cellule, che, come conseguenza, porta poi alla morte. L’uomo poi, affascinato dalla longevità degli alberi, alcuni dei quali sono così carichi di anni da superare i millenni, li studia in continuazione, nella speranza di trovare proprio in essi quel segreto finora irrisolto che gli consentirebbe di allungare notevolmente la sua vita.

Alcuni alberi, infatti, non sanno proprio cosa voglia dire invecchiare! In diverse parti del mondo (Sardegna compresa) ci sono alberi che sono sopravvissuti non solo ai secoli ma pure ai millenni, alberi nei quali certamente è nascosto un segreto di longevità al momento sconosciuto. Alcuni scienziati continuano a chiedersi “come” questi grandi colossi vegetali abbiano trovato un modo per ingannare la morte. Uno studio condotto da due ricercatori italiani, Gianluca Piovesan, professore presso l’Università della Tuscia e Franco Biondi, dell’Università del Nevada (studio pubblicato sulla rivista New Phytologist dal titolo “On tree longevity”), analizzando i tessuti di alberi ultracentenari, hanno fatto un’interessante scoperta.

I tessuti analizzati, seppure carichi di anni, non evidenziavano tracce di invecchiamento nelle cellule responsabili della crescita (cellule meristematiche), né alcun indizio di mutamenti genetici tali da portare alla morte dell’albero. Seppure in mancanza di prove certe, l’ipotesi formulata è che questi alberi non muoiono mai di vecchiaia ma solo in seguito all’azione di agenti esterni (siccità, fuoco, parassiti e quant’altro), per cui, in assenza di fattori esterni, potrebbero essere potenzialmente immortali.

Olivastro di Luras

Si, amici, questa longevità straordinaria (che pare possa arrivare a più 4.000 anni di vita) è stata riscontrata in diversi generi di piante, tra cui alcune varietà di Pini, Ginkgo biloba e anche olivastri, come il nostro straordinario gigante di Luras. Ovviamente la pura curiosità scientifica, relativa alla longevità, non è l’unico motivo di studio, in quanto questi giganti secolari, come tutti gli alberi, sequestrano tonnellate di carbonio atmosferico e le stoccano nei loro immensi tronchi, contribuendo a rallentare il cambiamento climatico; inoltre, gli anelli di questi alberi sono dei veri e propri registri storici viventi che ci forniscono importantissimi indizi sulle condizioni ambientali di migliaia di anni fa.

Cari amici, studiare le piante ha sempre significato trovare soluzioni ai nostri mali, in quanto nel mondo vegetale sono presenti sostanze particolarmente efficaci e curative; le ultime scoperte sulle analisi effettuate, in particolare su dei Ginkgo biloba, hanno messo in luce la particolare resistenza di questi alberi allo stress, perché con l’invecchiamento la loro resistenza ai patogeni e alla produzione di flavonoidi (composti protettivi antimicrobici) non  risultava fiaccata dal tempo; i loro geni col passare degli anni non subivano modifiche significative con l’avanzare dell’età, per cui il loro ciclo vitale rimaneva immutato per migliaia di anni. Un po' come se non dovessero mai preoccuparsi di invecchiare! Se l’uomo scoprirà davvero questo segreto, potrà vivere centinaia di anni, o, forse, quell’immortalità tanto sognata potrebbe diventare realtà!

A domani.

Mario

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