Oristano 10 marzo 2023
Cari amici,
Non è certo la prima
volta che certe scoperte avvengono quasi per caso, in quanto nate per altri
scopi. È avvenuto anche di recente, per un farmaco in studio in Nuova Zelanda,
dove gli scienziati che volevano sviluppare un trattamento efficace contro il
cancro, hanno involontariamente trovato soluzione ad un altro importante
problema: quello di curare la vecchiaia, allungando così la vita e accendendo
le speranze di chi sogna l’immortalità.
È successo che mentre questi scienziati
lavoravano allo sviluppo di un farmaco capace di curare il cancro, essi hanno
casualmente scoperto che il trattamento con
questo farmaco migliorava le condizioni di senilità, creando speranze di un
buon allungamento della vita, tra l’altro, in un ottimo stato di salute! Questi
i risultati di uno studio di Aotearoa, condotto in Nuova Zelanda, che sono
stati pubblicati anche sulle pagine della rinomata rivista scientifica Nature
Aging, riaccendendo i sogni di immortalità di milioni di persone in tutto
il mondo.
Le prime ipotesi degli
esperti parlano di un allungamento della Vita media di circa il 10 per cento. Si,
amici, i risultati ottenuti nella sperimentazione, condotta su topi sani
dell’età di circa 1 anno, hanno dimostrato che il farmaco è in grado di
prolungare del 10 per cento la vita media di un individuo! L’incredibile
risultato è stato possibile aggiungendo alla dieta delle cavie un farmaco
chiamato Alpelisib, che risulta l’unico trattamento approvato in Europa e negli
USA per il trattamento del tumore al seno con mutazione PIK3CA.
Ma la fantastica,
casuale, scoperta è che questo farmaco ridona ottima salute anche ai vecchi. I
topi che hanno beneficiato della “super dieta” hanno goduto di un’ottima salute
anche in età avanzata, risultando dotati di una migliore coordinazione e
maggiore forza fisica. “L’invecchiamento non riguarda solo la durata della
vita, ma anche la qualità della vita – ha spiegato il dottor Chris Hedges
-. Pertanto, siamo stati lieti di vedere che questo trattamento farmacologico
non solo ha aumentato la longevità dei topi, ma ha anche mostrato molti segni
di un invecchiamento più sano. Stiamo lavorando ora per capire come ciò
avvenga”.
Ovviamente non tutto è
ancora così semplice e lineare, in quanto ci sono ancora diversi problemi da
risolvere. La sperimentazione ha portato a galla anche delle criticità non
trascurabili, e gli stessi ricercatori vogliono esser cauti. Molti dei topi
trattati avevano dei marcatori negativi dell’invecchiamento, come una massa
ossea decisamente inferiore alla media. “Non suggeriamo di assumere questo
farmaco a lungo termine per prolungare la durata della vita – ha commentato il
professore associato Troy Merry -, poiché causa alcuni importanti
effetti collaterali. Tuttavia, questo lavoro identifica meccanismi cruciali per
l’invecchiamento che saranno utili per aumentare la durata e la qualità della
vita”.
Indubbiamente la scoperta
è da considerare un grande passo avanti, non solo per combattere il cancro, in
quanto il medicinale, secondo le opinioni dei ricercatori, potrebbe rivelarsi utile
“per trattare specifiche condizioni metaboliche”. I ricercatori, ovviamente,
continueranno a lavorare sull’obiettivo primario del loro studio, ossia la
lotta ai tumori, ma anche sulle sue possibili ulteriori applicazioni. Alpelisib
prende di mira l’enzima chiamato PI 3-chinasi, e gli scienziati sono convinti che possa prima o poi rivelarsi uno strumento efficace nella lotta al cancro. “In
ogni caso – spiega il professor Peter Shepherd - è bello vedere che il nostro
lavoro potrebbe un giorno avere sviluppi in altre aree”.
Cari amici, che la
scienza ogni giorno che passa continui a fare grandi passi avanti è una realtà
incontestabile. Il futuro dell’uomo è certamente strettamente legato alla
ricerca, ma anche ad un serio miglioramento delle condizioni ambientali, che
appaiono ogni giorno più vilipese, e che, se non cercheremo di rimediare, comprometteremo, forse in maniera irreversibile, il futuro delle generazioni
future!
A domani.
Mario
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