giovedì, marzo 16, 2023

LA CURIOSA STORIA DELLA “RUPE TARPEA”. ROMA, LA NOSTRA STUPENDA, ANTICA CAPITALE, CON LA SUA BELLEZZA E I SUOI SEGRETI MISTERI!


Oristano 16 marzo 2023

Cari amici,

Che Roma sia uno straordinario museo di antichità, considerata la lunga vita da protagonista che ha attraversato i secoli, non è un segreto per nessuno. Per conoscere Roma nella sua interezza non basterebbe una vita intera! Ebbene, mi è capitato diverse volte su questo blog di scrivere notizie su alcune parti straordinarie di questa bella città (ultimo nei giorni scorsi il pezzo che riporta la storia della “Bocca della verità”), e anche oggi voglio riportare a Voi un’altra curiosa storia di Roma: quella della “RUPE TARPEA”. Un luogo suggestivo, ricco di storia e di leggenda, situato nei pressi del Campidoglio verso il teatro Marcello. Sappiate che si ritiene che Mons Tarpeius sia il nome più antico del Campidoglio

Su questo luogo leggendario di Roma aleggia da tempo immemorabile un mistero che rimanda ad una leggenda che ha come protagonista una fanciulla di nome Tarpea. Era questa una mitica fanciulla, vergine vestale figlia del comandante romano Spurio Tarpeo, custode della rocca capitolina. La giovane visse indicativamente tra il IV e il III secolo avanti Cristo e venne convinta a tradire i Romani da Tito Tazio, re dei Sabini; lei, così convinta, aprì loro le porte del colle in cambio delle armille, cioè di anelli e i bracciali d’oro. ornamenti che gli invasori avevano al braccio sinistro. La ragazza fedifraga, però, non ebbe fortuna e fu a sua volta tradita dagli stessi Sabini. Tarpea, una volta smascherata, fu gettata da una rupe del colle Campidoglio, e da allora in poi la rupe prese il suo nome e i romani su questa rupe stabilirono l’usanza di gettare giù da lì i traditori della patria.

Fino al I secolo d.C. era proprio sulla “Rupe Tarpea” che finivano i condannati a morte in quanto traditori della Patria: essi venivano fatti precipitare giù dalla rupe, così da essere simbolicamente espulsi dalla città. Tra i tanti personaggi morti in questo modo bisogna ricordare Marco Manlio Capitolino, 384 a.C., condannato per sedizione, i ribelli di Tarentum (odierna Taranto), 212 a.C., Lucio Cornelio Crisogono, 80 a.C., Sesto Mario, 33 d.C. e Simone bar Giora, 70 d.C. Con il passare del tempo, l'episodio di Tarpea e della Rupe si trasformò in leggenda. Della fanciulla e della rupe parlarono scrittori celebri del passato, come Livio, Properzio, Dioniso di Alicarnasso e Plutarco.

Il Mons Tarpeius è un colle di tufo, che oggi si trova in piena città; esso ospita diverse aree verdi, come per esempio il Giardino Belvedere di Villa Tarpea. Nel 2019 Gucci, la nota casa di moda italiana, chiese e ottenne di operare la riqualificazione e il restauro della rupe Tarpea con una donazione di 1,6 milioni di euro. L'azienda partecipò così, economicamente, al progetto culturale "Rupe Tarpea, tra leggenda e futuro", in accordo con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l'obiettivo del riassetto paesaggistico del luogo. Il progetto comprendeva un intervento di manutenzione conservativa dei giardini esistenti sui vari livelli di terrazzamenti, in modo da poterli riaprire al pubblico e recuperare così alcuni terrazzi panoramici, oltre alla valorizzazione delle aree verdi ai piedi del colle, compreso il Giardino Belvedere della villa Tarpea. La riapertura è avvenuta il 19 settembre 2021.

Amici, In questo antico angolo di Roma, nel Mons Tarpeius oggi zona Campidoglio, un altro celebre episodio alquanto noto è quello legato alle oche sacre alla dea Giunone. Quei simpatici palmipedi furono preziosi durante il Sacco di Roma del 390 a.C. Il 18 luglio di quell'anno, i Galli sconfissero i Romani presso il fiume Allia, raggiungendo e saccheggiando la città nei tre giorni successivi, e assediando il colle capitolino, dove si erano rifugiati tutti coloro che non erano fuggiti con l’avanzare del nemico. Qui, le oche sacre alla dea Giunone, unici animali non sacrificati dagli affamati sopravvissuti, iniziarono a starnazzare, disturbate dall’esercito ostile, allertando in questo modo i soldati posti a difesa della rocca e salvando il colle simbolo di Roma. L’evento fu interpretato come un intervento divino della dea, a cui nel 353-344 a.C. venne dedicato il tempio di Giunone Moneta (moneta o "ammonitrice"), sede della prima zecca (officina moneta dal nome del tempio, da cui deriva il termine odierno di "moneta").

Cari amici, Roma, come ho detto all’inizio è davvero un luogo straordinario, che non finirà mai di stupire chi la visita! La stessa zona, dove c'è la Piazza del Campidoglio e dove trovasi la rupe tarpea, conserva monumenti unici, gioielli straordinari, che mettono in evidenza la grandezza e la potenza dell’antica Roma. Ma su questa Piazza e su altre parti della straordinaria città di Roma, sicuramente troverete, in futuro, altre notizie su questo blog!

A domani cari lettori.

Mario

Nessun commento: