Oristano 30 marzo 2023
Cari amici,
A volte certe opere
nascono con uno scopo, magari alquanto luminoso e capace di dare lustro, ma poi
si rivelano tutt’altro. Credo che anche la storia che sto per raccontare passi per
queste forche caudine. Le ferrovie spagnole, che percorrono gran parte del
territorio nazionale, attraversano anche la Regione autonoma dell'Aragona, divisa
come ben sappiamo in 3 Province: Saragozza, Huesca e Teruel. La provincia di
Huesca è alquanto montagnosa, tanto che la stazione di Canfranc è situata a
circa 1.000 metri d’altezza. Huesca (in aragonese Uesca, in Latino Osca) è anche
il nome del comune capoluogo: conta oltre 52mila abitanti, è sede vescovile e
anche sede decentrata dell'Universidad de Zaragoza (Saragozza è la capitale
dell’Aragona).
Proprio a Canfranc, centro
situato tra le montagne, si pensò di costruire una grandiosa stazione
ferroviaria, capace di eguagliare le grandi cattedrali ferroviarie europee.
Ideata già nel 1853, fu inaugurata nel 1928. Sitata a circa 1000 metri sopra il
livello del mare, questa struttura ferroviaria divenne nota come il “Titanic
delle montagne” o il mausoleo dei Pirenei. Questa stazione, in passato, è
stata anche testimone di alcuni episodi della Seconda Guerra Mondiale; episodi
certamente esagerati da dicerie e leggende, ma che trovano un fondo di verità
nelle fonti storiche.
Canfranc fu usata,
infatti, dal regime franchista come luogo di scambio di tungsteno, materiale
necessario per la costruzione di carri armati, con oro nazista. Ma non solo: si
dice che fu via di fuga per gli ebrei durante le persecuzioni francesi a Vichy.
Storia non accertata, ma sembrerebbe, comunque, che alcuni ebrei la usarono come
passaggio per scappare. Una stazione quindi ricca di storia, ma una storia che
non è bastata a valorizzarla e a renderla abbastanza importante da non essere
abbandonata, come invece poi è successo: l'oblio la colse, infatti, poco più di
cinquant’anni dopo.
Ebbene, come però a volte
succede, la Grande Cattedrale ferroviaria che doveva diventare una delle
stazioni più belle d’Europa, seppure non riuscì a primeggiare nello scopo
iniziale, potrebbe ugualmente arrivare allo scopo, anche se in altra veste.
Dichiarata Bene di Interesse Culturale nel 2002, divenne parte del
Patrimonio Storico Culturale Ferroviario; poi, grazie a un investimento di 27
milioni di euro, di cui 12 finanziati dallo Stato, la stazione è stata
trasformata in un albergo lussuoso dal Barceló Hotel Group. Si, ora la ex stazione è diventata un particolare luogo turistico d’eccellenza, che con la sua struttura
archeologica-industriale, si è trasformata in un apprezzato hotel di lusso.
Si, amici, l'antica stazione è stata fatta rinascere a nuova vita come hotel di lusso dal Barceló Hotel Group, e, con
le sue 104 camere, un ristorante attrezzato negli antichi vagoni storici è un Hotel
5 stelle, inaugurato il 24 gennaio 2023, è ora un vero gioiello. La ristrutturazione ha mantenuto
pressoché invariata la facciata della stazione con le sue 365 finestre e la
banchina lunga 200 metri. Le 104 camere sono state invece progettate con spazi
caldi ed eleganti, che si fondono con sottili elementi art déco per creare
ambienti contemporanei ma nostalgici allo stesso tempo; sono stati usati materiali
nobili come legno e ottone, tessuti pregiati come il velluto e una gamma di
colori ispirata agli anni ’20. L’integrazione della cultura popolare aragonese
si ritrova in alcuni elementi tessili e con cromie ispirate ai ricchi e
variegati costumi regionali della zona.
Davvero uno straordinario lavoro,
portato avanti da validi architetti! L’ex sala prenotazioni, per esempio, è
diventata la reception e due vagoni ferroviari storici funzionano egregiamente come
ristoranti. All’interno è presente anche un centro congressi da 200 posti, un
museo ferroviario, negozi e un rifugio per i pellegrini impegnati nel cammino
di Santiago de Compostela. Tuttavia, come riporta il giornale on line “Tag43.it”,
il progetto per la riqualificazione di Canfranc non termina qui. La Regione autonoma
dell’Aragona vuole provare a riaprire lo scambio con la Francia, un servizio
che in passato aveva reso la stazione tanto importante. Davanti al nuovo hotel
è stata infatti realizzata una nuova stazione che, per ora, è il capolinea
della tratta per Saragozza, ma con la speranza di riaprire il collegamento
internazionale. L’idea è quella di riattivare il tunnel del Somport, così da
collegare Saragozza a Canfranc e a Pau, in Francia.
Cari amici, che dire…a me
il recupero di strutture del passato (in Sardegna abbiamo tanti siti di
archeologia industriale), riproposte a livello turistico per le esigenze
odierne, mi sembra una meravigliosa operazione di recupero, oltre che di riciclo! Operazioni,
di questi tempi, assolutamente da ammirare e condividere!
A domani.
Mario
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