sabato, marzo 25, 2023

L’UNIONE EUROPEA HA DETTATO NUOVE REGOLE PER RENDERE LE ABITAZIONI GREEN: GLI EDIFICI DOVRANNO ESSERE A EMISSIONI ZERO A PARTIRE DAL 2030. CI ATTENDE UN GRAN BEL SALASSO!


Oristano 25 marzo 2023

Cari amici,

Il Parlamento Europeo il 14 marzo 2023 ha approvato la Direttiva sulle “CASE GREEN”, una normativa che prevede il miglioramento della classe energetica degli edifici a partire dal 2030. Il provvedimento, anche se la sua entrata in vigore non è vicinissima, prevede infatti il recepimento degli Stati membri, cosa che probabilmente non avverrà, però, prima del 2025. Tuttavia, dopo il sì dell’Europarlamento, inizia ora il negoziato tra la Commissione, il Parlamento europeo e i Governi; indubbiamente una cosa non facile, vista la complessità della materia, i costi e i tempi di realizzazione. Ma vediamo in dettaglio di cosa in realtà si tratta.

La Direttiva UE sulle “case green” contiene un pacchetto di norme finalizzato a promuovere la ristrutturazione (riqualificazione energetica) degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica. Questa Direttiva prevede che gli Stati membri presentino piani nazionali per l’adeguamento degli edifici alle nuove norme, in base al seguente principio guida: iniziando prioritariamente ad operare sul 15% degli edifici più energivori, che andranno così collocati dai diversi Paesi membri nella classe energetica più bassa, la G. In Italia, secondo i dati Istat, sono circa 1,8 milioni gli edifici residenziali su un totale di 12,2 milioni.

Stando ai dati ANCE (Associazione nazionale costruttori edili) oltre 9 milioni di edifici residenziali, su 12,2 milioni, non rispettano le performance energetiche richieste dall’UE; inoltre, il 74% dei nostri immobili è stato realizzato prima dell’entrata in vigore della normativa completa sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica, determinando così una grossa perdita di valore della maggioranza degli immobili italiani. Secondo gli ultimi dati ENEA, gli attestati di prestazione energetica per gli edifici italiani emessi nel 2021 si riferiscono per lo più (il 76%) ad immobili nelle classi più inquinanti, ossia classe E F G: più di 2 case su 3 dovrebbero quindi essere riqualificate energeticamente!

L’obiettivo della Direttiva UE è quello di stimolare le ristrutturazioni di edifici privati e pubblici in tutta Europa, al fine di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 del parco immobiliare dei 27 Stati membri. Il testo fa parte del Progetto FIT FOR 55, con cui l’Unione europea vuole ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni nocive rispetto ai livelli del 1990. In media, gli edifici rappresentano il 40% del consumo energetico e il 36% dell’emissione di gas nocivi.

La domanda che in tanti si fanno è: ma come fa un cittadino proprietario di casa d’abitazione a sapere lo stato preciso del suo immobile, quanto alle sue caratteristiche energetiche? Lo può sapere rivolgendosi ad un professionista qualificato, che, dopo l’esame del suo immobile, gli rilascia “L’attestato di prestazione energetica”, indicante le caratteristiche energetiche del suo immobile, classificato in base a delle “Classi energetiche”, che vengono ricavate usando degli indicatori che vanno da A4, che indica la classe energetica più performante a G, la meno performante. Ogni classe energetica è associata a un punteggio che va dal 10, associato alla classe più efficiente, fino all’1 della classe energetica G. Più la classe energetica è bassa, maggiori saranno i consumi di energia dell’abitazione stessa.

In Italia le abitazioni di classe energetica E rappresentano la maggior parte degli immobili, in quanto in gran parte realizzati tra gli anni ’70 e ’90. Gli edifici di classe energetica D sono abitazioni relativamente recenti che, a differenza delle abitazioni di classe energetica E, dispongono di un migliore isolamento termico perché i muri esterni sono stati ispessiti ed è stata migliorata la coibentazione del tetto. Il valore EP, invece, indica l’indice di Prestazione Energetica, che corrisponde all’energia totale consumata dall’edificio climatizzato per metro quadro di superficie ogni anno.

Amici, per gli italiani, se la norma passasse così com’è, sarebbe un salasso stratosferico, impossibile da raggiungere in tempi brevi! Secondo l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), gli obiettivi rimangono irraggiungibili in Italia: le stime prevedono 630 anni solo per raggiungere la classe E! Per raggiungere in tutti gli edifici l’efficienza energetica richiesta dall’UE, addirittura 3.800 anni!!! Inoltre, realizzare gli interventi richiederebbe uno sforzo economico notevole, insostenibile per la maggior parte degli italiani. la CONFEDILIZIA, (la Confederazione italiana della proprietà edilizia), ha definito la Direttiva una vera ‘ECO-PATRIMONIALE EUROPEA’.

Cari amici, indubbiamente la Direttiva Europea, seppure ipotizzata al fine di migliorare l’attuale situazione di spreco energetico, viene calendarizzata in modo abnorme, senza tener conto delle reali tempistiche necessarie: temporali ed economiche. Stiamo attenti: Nella ricerca di migliorare il futuro, non si può affossare il presente!

A domani.

Mario

1 commento:

Giovanni ha detto...

La Commissione Europea ha per legge abolito le tre leggi della termo-dinamica!