Oristano 21 marzo 2023
Cari amici,
Un team di ricerca
brasiliano dell’Università del Paranà, a “TRINDADE ISLAND”, l’isola
santuario delle tartarughe verdi, un puntino, quasi un frammento di roccia in
mezzo all'Oceano Atlantico, ha rilevato con grande preoccupazione e messo a
fuoco un fenomeno definito terrificante: la presenza di “Rocce di plastica” dai
più svariati colori. Sulle spiagge di quest’isola vulcanica, situata
nell’Oceano Atlantico a circa 1200 km dalla costa sudorientale del Brasile, gli
scienziati hanno appurato che la plastica si è fusa con le rocce presenti,
creando un connubio innaturale, che prova in modo inconfutabile la crescente, negativa influenza dell'uomo sui cicli geologici della Terra.
La geologia dell'isola
brasiliana di Trindade Island ha affascinato per anni gli scienziati, ma ora la
scoperta di rocce composte di detriti di plastica in questo remoto santuario
delle tartarughe verdi ha suscitato il serio allarme dei ricercatori. All’agenzia
Reuters la geologa dell’Università federale del Paranà Fernanda Avelar
Santos ha detto: "È una cosa nuova e terrificante allo stesso
tempo, perché l'inquinamento ha raggiunto la geologia e la plastica può essere
conservata nel registro geologico della Terra”. Insieme al suo team. la
Santos ha eseguito diversi test chimici per individuare il tipo di plastica che
si trova inclusa nelle rocce contaminate, che sono state chiamate
"Plastiglomerati", perché costituite da una miscela di granuli
sedimentari e altri detriti tenuti insieme dalla plastica.
Il fenomeno, come ha
avuto modo di chiarire la Santos, “proviene principalmente dalle reti da pesca,
che sono detriti molto comuni sulle spiagge dell'isola di Trindade; le reti
vengono trascinate dalle correnti marine e si accumulano sulla spiaggia. Quando
la temperatura sale, la plastica si scioglie e si incorpora nel materiale
naturale presente nella spiaggia". Un fenomeno davvero preoccupante, se
pensiamo che l'isola di Trindade è uno dei luoghi di conservazione più
importanti al mondo per le tartarughe verdi (Chelonia mydas) che qui arrivano a
migliaia ogni anno per deporre le uova.
L’isola è praticamente
quasi deserta, in quanto gli unici abitanti umani di Trindade sono i membri
della marina brasiliana, che mantiene una base sull'isola e opera per proteggere
le tartarughe che nidificano. Trindade, insomma, è un'area protetta in modo permanente
dal Brasile, e il fenomeno della plastica che contamina le rocce, proprio vicino
a dove le tartarughe verdi vanno a deporre le uova, non è certo un fatto
positivo. Secondo la Santos, infatti, la scoperta fatta suscita preoccupanti interrogativi
sull’impatto che il fenomeno plastica sta creando sulla terra e sull’umanità
intera che la abita. Si presume che l'inquinamento rilevato sarà solo l’inizio di un qualcosa
di serio e preoccupante, in quanto giorno dopo giorno, la plastica arrivata sulle
spiagge, col sole si decompone amalgamandosi con le ricce, si solidifica e mette
radici in un ambiente che andrebbe invece preservato.
Amici, questi "plastiglomerati",
così chiamati perché costituita da una miscela di granuli e altri detriti
tenuti insieme dalla plastica, dimostrano che l'inquinamento creato dalla
plastica nei nostri oceani è salito a livelli senza precedenti; ora, la
constatazione che su una remota isola vulcanica al largo della costa brasiliana
gli scienziati hanno trovato qualcosa che li ha lasciati senza parole, ovvero delle
"rocce di plastica", dimostra che è un fenomeno alquanto triste, che sottolinea quanto
questo terrificante materiale faccia ormai parte, d’imperio, degli ecosistemi!
Cari amici, personalmente
credo che il fenomeno sia più preoccupante di quanto appaia. Chiudo questa mia
riflessione con le parole della geologa dell’Università federale del Paranà Fernanda
Avelar Santos che nell’intervista prima richiamata ha dichiarato: «La
scoperta suscita interrogativi sull'eredità umana sulla Terra: parliamo così
tanto dell'Antropocene, ecco, lo abbiamo davanti agli occhi. L'inquinamento, la
spazzatura nel mare e la plastica scaricata in modo errato negli oceani sta
diventando materiale geologico: conservato nei registri geologici della terra».
Se in futuro si eseguisse un carotaggio nei vari strati del passato, se ne
potrebbe trovare uno con rocce ricavate da detriti di plastica! A me resta
poco da aggiungere!
A domani.
Mario
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