Oristano 8 marzo 2023
Cari amici,
Oggi è l'8 marzo, festa dedicata a tutte le donne del mondo! Spero fermamente che noi uomini possiamo festeggiarle non solo ogni 8 marzo ma tutti i giorni dell'anno! Le donne meritano rispetto, perché loro hanno i nostri stessi diritti e doveri e l'uguaglianza nei loro confronti dovrebbe essere da tempo riconosciuta. Spero proprio che il giorno del raggiungimento della effettiva parità non sia lontano! Tanti AUGURI!!!
Nel mio blog oggi parlo di ansia e stress, parte integrante, purtroppo, della vita moderna; un male sempre più presente e aggressivo, come a tutti ormai è cosa nota. Dopo l’abbandono dei piccoli centri, la vita nelle città è ormai diventata come quella di un
alveare, senza sosta e riposo, creando nelle persone degli stati di disagio sempre
più marcati. Ebbene, uno studio recente ha sostenuto che possiamo combattere
questo male in modo semplice e naturale: utilizzando i boschi. Si, amici
lettori, l’aria della foresta risulta in grado di diminuire l’ansia. Questo
studio afferma che passeggiare nei boschi ci fa star bene, e questo "sentirsi bene" non è solo una
suggestione, ma una vera e propria terapia.
Una ricerca sperimentale,
condotta da un team di ricercatori dell’Istituto per la bioeconomia del
Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze (Cnr-Ibe) e del Club Alpino
Italiano, insieme alle Università di Parma e Firenze, all’Azienda unità
sanitaria locale (Ausl) di Reggio Emilia, e con il sostegno del Centro di
riferimento regionale per la fitoterapia (Cerfit) di Firenze, ha permesso di
svelare il ruolo dei monoterpeni – componenti profumati degli oli essenziali
emessi dalle piante – e di isolarne l’effetto specifico sulla riduzione
significativa dei sintomi dell’ansia. La ricerca, condotta in 39 siti italiani
tra montagna, collina e parchi urbani, è stata pubblicata sull’International
Journal of Environmental Research and Public Health.
Questo studio, in base
all’analisi di dati ambientali e psicometrici raccolti nel corso delle campagne
svolte nel 2021 e nel 2022, ha consentito di individuare e isolare l’effetto
specifico dell’esposizione ai monoterpeni – e in particolare ad α-pinene –
sulla riduzione significativa dei sintomi di ansia, identificando non solo
soglie di esposizione, ma anche la correlazione alla quantità di monoterpeni
inalati.
Il ricercatore del
Cnr-Ibe e membro del Comitato scientifico centrale del Cai, Francesco Meneguzzo
ha dichiarato: “I risultati ottenuti mostrano che, oltre una data soglia di
concentrazione di monoterpeni totali o anche del solo α-pinene, i sintomi di
ansia diminuiscono a prescindere da tutti gli altri parametri, sia ambientali
che individuali, e poiché questi composti sono emessi dalle piante, possiamo
ora assegnare un valore terapeutico specifico a ogni sito verde, anche
condizionato alla frequentazione in momenti diversi dell’anno e del giorno; i
monoterpeni sono molto più abbondanti nelle foreste remote che nei parchi
urbani, sebbene con un notevole grado di variabilità: un prossimo passo sarà
mappare e prevedere le relative concentrazioni”.
Lo studio è stato
particolarmente preciso: ha coinvolto centinaia di partecipanti, impegnandoli
in sessioni standardizzate di terapia, condotte in siti di tutta Italia. “Combinando
sessioni di terapia forestale condotte da psicologi professionisti con tecniche
avanzate di statistica, abbiamo potuto dimostrare che, in certe condizioni,
l’aria della foresta è davvero terapeutica: un traguardo importante per la
progressiva adozione di pratiche sanitarie verdi”, ha dichiarato Federica
Zabini di Cnr-Ibe, responsabile Cnr del progetto e supervisore della ricerca.
Anche il professor Davide
Donelli, del Dipartimento di medicina e chirurgia dell’Università di Parma e
Divisione di cardiologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, si è
così espresso: “Poiché è ormai consolidata la connessione tra stati di ansia e
rischio cardiovascolare, i risultati ottenuti assumono un valore importante
anche in ambito pato-fisiologico, e quella sarà materia di ulteriori ricerche”.
Lo studio è il proseguimento del filone di ricerca intrapreso nel 2019,
relativo alla distribuzione degli oli essenziali emessi dalle piante, che ha
portato a numerose pubblicazioni scientifiche e alla realizzazione di due
volumi sulla Terapia Forestale, editi dal Cnr, che hanno permesso di
sistematizzare le conoscenze ad oggi acquisite in merito a questa disciplina
emergente.
Cari amici, mi è capitato
altre volte di criticare su questo blog l’errato passaggio dell’uomo dalla vita
in campagna e nei piccoli centri alle città-alveare, dove la vita risulta
essere sempre più caotica, pericolosa e insalubre. Credo che una serena
riflessione lo farebbe tornare indietro e, seppure senza troppi traumi, ritornare
a popolare quei piccoli centri abbandonati, dove il verde abbonda, l’aria è salubre, e sicuramente lo
stress l’ansia inizierebbero a cessare. Chissà se l’uomo sarà capace di fare
questo sano passo indietro!
A domani.
Mario
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