Oristano 18 agosto 2019
Cari amici,
Sul “Pipistrello”,
questo piccolo mammifero davvero strategico per la salvaguardia dell’ambiente, nei
secoli, se non addirittura nei millenni, non sono mai circolate voci positive,
incarnando, forse per la sua conformazione poco simpatica, miti e paure in gran
parte false ma contagiose. Gli Ebrei, nell'Antico Testamento, li relegavano nel
gruppo degli animali impuri, mentre presso gli antichi Romani essi portavano
"solo" sfortuna; successivamente, durante tutto il Medioevo, i
pipistrelli sono stati considerati delle creature demoniache, da associare al
diavolo e alle streghe. Ebbene, nonostante il trascorrere del tempo, questa
paura inconscia continua ad esistere anche nel 3° millennio. Eppure oggi lo
sappiamo bene che il pipistrello è un animale di grandissima utilità per la
salute dell’ambiente.
Si, amici, questo
mammifero che al calar della sera svolazza zigzagando nel cielo in cerca di cibo,
è uno dei più grandi divoratori di insetti, che potremmo considerare come il
più grande insetticida naturale esistente al mondo! Inoltre la sua presenza è
anche un ottimo bioindicatore, che consente di valutare la qualità ambientale dell’area
dove è presente. Oggi il pipistrello è un mammifero sotto protezione,
considerato che il suo habitat naturale (grotte, rocce, alberi) continua a
restringersi tanto da costringerlo a trovare sempre più rifugio in strutture di
origine umana.
Anche nel terzo
millennio, dunque, sul conto dei pipistrelli continuano a circolare grandi
falsità, come ad esempio la diceria che certe epidemie moderne siano causate da
loro; permangono pure, su questi mammiferi poco simpatici, le antiche credenze:
essi sono considerati dei topi volanti, che alla prima occasione si attaccano
ai capelli e, inoltre, continuano a portare sfortuna. Invece, in laboratorio,
questi chirotteri vengono costantemente studiati per la ricerca di virus
emergenti, nella consapevolezza che i fattori umani di disturbo ambientale,
come deforestazione e urbanizzazione, rompono l’equilibrio che garantisce la
circolazione dei virus solo nei loro ospiti naturali.
In realtà, dei
pipistrelli si ha paura soprattutto perché manca la necessaria informazione, perché
tanti ignorano la loro grande utilità. Un problema questo sicuramente di mancata
o cattiva informazione, che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle
Venezie, in collaborazione con il Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri ha deciso
di colmare, in modo tale da dissipare paure e leggende, mettendo in circolazione
“un’informazione corretta e non superficiale”.
Chi li studia e li
conosce bene sa che il pipistrello è una perfetta e utile macchina volante. Pur
essendo privi della vista i pipistrelli, come ha spiegato Jovana Bošković, una
giovane biologa con una sincera passione per il mondo dei chirotteri, si
affidano a un sonar naturale, un vero e proprio sistema di eco-localizzazione;
per muoversi con disinvoltura i pipistrelli emettono suoni dalla bocca e dalle
narici e, mediante l’eco, essi riescono a capire dove si trovano e ad
individuare gli eventuali ostacoli.
Molti si chiedono qual è
il grande vantaggio che essi portano all’ambiente. I pipistrelli, nutrendosi di
insetti nocivi e infestanti, aiutano ambiente ed economia. “Riducendo il
numero di insetti nocivi per le coltivazioni – come spiegano all’Istituto
Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie - è possibile utilizzare meno
fitofarmaci, con un risparmio per gli agricoltori e un guadagno per la salute
di tutti”.
L’etologa Isabella
Lattes Coifman li considera “l’insetticida più formidabile e innocuo
che esista sulla terra”; un solo pipistrello nella sua lunga vita (che può
durare fino a trent’anni) può divorare “milioni e milioni di insetti dannosi”,
compiendo, così, “un’azione imponente e pulita che porta a compimento secondo
natura, senza intervento alcuno da parte dell’uomo”. “Dovremmo rispettarli e
proteggerli questi straordinari insetticidi viventi; senza il loro apporto i
nostri raccolti sarebbero decimati dai parassiti ancora più di quanto non lo
siano”, ammonisce
l’etologa.
Invece su questo
mammifero, visto sempre con sospetto e come portatore di sfortuna, continuano
ad addensarsi nubi sempre più minacciose. Nelle nostre regioni temperate il
loro numero va sempre più scemando e alcune specie si sono già estinte. Delle
35 specie presenti in Italia, come dichiara l’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale delle Venezie, ben 22 sono a rischio estinzione.
È tempo che i pipistrelli
vengano opportunamente rivalutati, per il loro grande lavoro svolto. Essi, inoltre,
sono degli ottimi bioindicatori della qualità ambientale. “Mangiando un grande
numero di insetti”, spiegano ancora all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale
delle Venezie, “i pipistrelli accumulano nel corpo diverse sostanze chimiche
utilizzate in agricoltura (e non solo) e sono potenzialmente in grado di
manifestare le conseguenze dei pesticidi ancor prima che si manifestino negli
insetti”. Inoltre, partecipando alla “dispersione dei semi di moltissime
piante”, contribuiscono a “mantenere vitali le foreste del pianeta”.
Cari amici, su questo
blog ho già parlato dell’utilità dei pipistrelli come eccellente insetticida
naturale nelle coltivazioni, in particolare quelle di riso. Chi è curioso può
consultare quanto scrissi nel mese di settembre dello scorso anno, cliccando
sul seguente link: http://amicomario.blogspot.com/2018/09/una-nuova-arma-per-la-coltivazione-del.html.
Bando alle antiche
credenze, dunque, rivalutiamo questo utilissimi, piccoli mammiferi che, seppure
poco simpatici sono davvero di grande e straordinario aiuto per la salvaguardia
dell’ambiente del nostro pianeta!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento