Oristano 4 agosto 2019
Cari amici,
il dilemma sull’esistenza
o meno di una “scrittura nuragica” tormenta il mondo scientifico da parecchio
tempo, e, nonostante le ricerche, la certezza in positivo o in negativo ancora non
esiste. L’interessante argomento, teso ad esaminare le ultime scoperte, è stato
affrontato a Villanovaforru sabato 27 e domenica 28 luglio, nella seconda
edizione di “Archeomeet. Incontri e scontri sull’archeologia sarda”. Ne hanno discusso,
in una pubblica e partecipata assemblea, Raimondo Zucca, archeologo e docente
all’Università di Sassari e Gigi Sanna, insegnante e grande appassionato di
storia antica, in particolare di quella nuragica.
Il dibattito sulla spinosa quaestio,
all’ordine del giorno nella seconda edizione di Archeomeet, è stato moderato dal
giornalista e inviato di Rai3 Giorgio Galleano, autore del recente servizio “Tesori
troppo nascosti della Sardegna”, mandato in onda nella rubrica FuoriTg.
Obiettivo principale dell’incontro far dialogare i professionisti
dell’archeologia con i cultori di questa materia; insomma, mettere a confronto i
cosiddetti “esperti” con i semplici ma appassionati curiosi. Un incontro non
sempre facile, che in passato ha creato dispute accanite e anche provocatorie. Ebbene,
nelle due sere di fine luglio, invece, la giusta moderazione ha prevalso e,
seppure con un po’ di attenzione da entrambe le parti, il dialogo è stato corretto e rispettoso
anche delle idee non condivise.
L’incontro con il pubblico
è stato organizzato dall’Amministrazione Comunale di Villanovaforru, diretta
dal dinamico Sindaco Maurizio Onnis e si è svolto nelle 2 calde giornate estive di fine Luglio in Piazza Costituzione. Come premessa, all’apertura della manifestazione alle ore
18,00, è stato presentato al pubblico il volume Archeomeet. Archeologia e
divulgazione in Sardegna. Dopo la presentazione il prof. Fabio Pinna, docente
di Archeologia Medioevale all’Università di Cagliari, ha intervistato gli
autori del libro: Ilaria Montis, Nicola Dessì, Matteo Tatti, Luigi Sanciu, Alfonso
Stiglitz, Fiorenzo Caterini, Maurizio Onnis, Giacomo Paglietti. Il libro
riporta le trascrizioni dei dibattiti tenutisi durante la prima edizione di
“Archeomeet” del 2018.
Ha fatto seguito, dopo le
19,00, il dibattito sul tema “I nuragici scrivevano? Discussione sulla
scrittura al tempo dei nuraghi”. Su questo spinoso argomento, si sono
confrontati i due grandi esperti oristanesi di antichità, Momo Zucca e Gigi
Sanna; i due si sono confrontati con il massimo rispetto: hanno entrambi
espresso le loro convinzioni e teorie, mettendo sul tappeto ciò che pensavano
sulla scrittura nuragica, anche se sono rimasti ciascuno sulle proprie posizioni, ragionando, comunque,
senza alcuna acrimonia. È prevalso insomma il dialogo rispettoso, perché dialogare è sempre giusto
e necessario, evitando le inutili prevaricazioni. "Bisogna sempre discutere
senza peli sulla lingua, ma senza buttarla in caciara", ha così
commentato il saggio Sindaco di Villanovaforru, Maurizio Onnis.
Gigi Sanna, all’indomani
della manifestazione, nella sua pagina FB si è così espresso, commentando l’incontro-confronto:
E' stato un dibattito civile e (spero) costruttivo tra due oristanesi che
si conoscono da tempo e che cercano di onorare la 'verità' scientifica
spendendo le loro migliori energie intellettuali. Altri incontri ci saranno
ancora (si Deus at a cherrere) e pian piano su questa (benedetta) 'scrittura
nuragica' si riuscirà a fare piena luce con beneficio della storia della
cultura e della civiltà sarda delle origini”.
Il dibattito si è poi sviluppato
e allargato, affrontando temi cruciali come il rapporto tra accademia e
divulgazione, le connessioni tra archeologia e geologia, il ruolo degli
Shardana nella protostoria sarda e i Giganti di Mont’e Prama. Domenica 28,
invece, con inizio alle 18,30 si è affrontato il tema “Archeoastronomia in
Sardegna: gli antichi sardi e le stelle”. Sono intervenuti Marina De
Franceschini, Michele Forteleoni e Paolo Littarru, e il dibattito è stato
moderato sempre da Giorgio Galleano.
L’archeoastronomia è una interessante
disciplina scientifica che, seppure accreditata nelle università di tutto il
mondo, è praticamente assente in Italia. Marina De Franceschini è archeologa e
autrice delle scoperte archeoastronomiche di Villa Adriana-Tivoli e del
Pantheon di Roma, mentre Michele Forteleoni è il curatore del “2° Convegno
internazionale di Archeoastronomia in Sardegna” e Paolo Littarru l’autore del
recente libro Il contadino che indicava la luna.
L’interessante incontro
di Villanovaforru si è concluso in tarda serata; alle 21,30, nell’anfiteatro Santa
Marina si è tenuto il Recital Dalla Luna ai Menhir, con la voce narrante di
Rita Atzeri, accompagnata dalla musica e dalle launeddas di Nicola Agus.
Cari amici, credo che la
nostra storia, che affonda le sue radici nei millenni, meriti di essere
ulteriormente approfondita, perché, tassello dopo tassello, l’antichissima
civiltà sarda si sta rivelando luminosa e grandiosa quanto e più di quelle oggi
osannate, come la civiltà Egizia o quella Greca! I Giganti di Mont’e Prama sono
solo un piccolo tassello della nostra grande storia…!
A domani.
Mario
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