giovedì, agosto 01, 2019

GLI ALBERI: I GUARDIANI DELLA SALUTE DELLA TERRA. I PIOPPI, PER ESEMPIO ASSORBONO ED ELIMINANO CON LE RADICI GLI FTALATI.

Pioppi

Oristano 1 agosto 2019
Cari amici,
Il primo post di Agosto è da me dedicato alla nostra meravigliosa natura ed al suo straordinario potere difensivo. Ho già avuto modo di scrivere su questo blog che la plastica è la peste del Terzo Millennio, per cui è necessario trovare urgente rimedio. Su questo blog parlando di plastica ho anche scritto dei suoi pericolosi componenti, tra cui gli “Ftalati”, sostanze interferenti endocrine che comportano gravi rischi per l’ambiente e la salute, in particolare nell’organismo dei bambini e delle madri. Ebbene, una recente ricerca italiana ha scoperto che le piante arboree della famiglia delle Salicaceae sono particolarmente attive nei confronti di questi pericolosi componenti della plastica, tanto da poter essere definite addirittura piante "mangiaplastica". I ben noti pioppi sono i maggiori rappresentanti di questa famiglia.
I pioppi, dunque, piante salva-plastica in questo pianeta martoriato dall’uomo, protagonista in negativo in quanto sempre più sconsiderato; questi alberi lavorano silenziosamente per un mondo Plastic free, cercando, attraverso le loro radici, di porre rimedio ai danni causati dall'uomo alla natura e sempre più evidenti. Questa silenziosa e utilissima attività svolta dai pioppi è stata scoperta da ricercatori italiani, che hanno accertato che le loro radici sono in grado di assorbire e accumulare i principali composti inquinanti della plastica, in particolare gli ftalati, eliminandoli dall'ambiente.
L’interessante studio, portato avanti da ricercatori dell'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa guidati da Francesca Vannucchi, è stato pubblicato sulla rivista Environmental Science and Pollution Research e pone le basi anche per approfondire in un prossimo futuro il meccanismo con cui queste sostanze tossiche vengono degradate all'interno dei tessuti vegetali. Ma vediamo meglio cosa sono in realtà questi pericolosi Ftalati.
Gli ftalati sono dei micro-inquinanti, capaci di causare dagli effetti decisamente negativi sia sul funzionamento degli ecosistemi che sulla salute umana. Questi composti chimici sono ampiamente usati nell'industria delle materie plastiche, in particolare nel PVC, in quanto in grado di migliorarne sia la flessibilità che la modellabilità; essi trovano impiego anche nella composizione di profumi, pesticidi, smalti per unghie e vernici.
A fronte di queste modeste ‘utilità’, però, gli svantaggi per l’uomo e l’ambiente sono tanti e di grande pericolo. A causa dell’elevatissima volatilità, infatti, gli Ftalati sono tra le sostanze più inquinanti ritrovate negli ecosistemi di tutto il mondo. Sono state riscontrate tracce di questo micro-inquinante perfino nelle zone più incontaminate del Pianeta, come le cime dell’Himalaya oppure nelle più remote isole dell’Oceano Pacifico.
Il mondo, amici, senza immediate correzioni si avvia verso un declino ineluttabile e nessuno può certamente chiamarsi fuori. Basti pensare che, secondo una ricerca condotta da un team di ricercatori tedeschi, questi composti nel lungo periodo alterano in maniera purtroppo irreversibile il funzionamento di diversi ambienti naturali a causa degli effetti ormonali, così come creano alterazioni pericolosissime nella riproduzione della specie umana.
Ebbene, la ricerca italiana prima evidenziata a cui ha collaborato anche l'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa, ha dimostrato che il pioppo della specie Populus alba Villafranca, potrebbe essere il candidato adatto per ridurre gli impatti negativi dovuti alla persistenza di questi composti nell'ambiente. Questa loro particolare proprietà è stata accertata dagli studiosi mettendo a confronto le radici dei pioppi con le radici di piante comuni, esponendole entrambe per 21 giorni al diottilftalato, DEHP, principale componente dei ftalati.
Sicuramente un passo avanti nel cercare di “tamponare” i danni che l’uomo continua a creare nell’ambiente, visti i pericolosissimi effetti nocivi creati dai Ftalati sul sistema endocrino, riconosciuti anche dalla Commissione Europea che ha vietato l’uso di questo componente nella produzione di giochi per bambini e in altri numerosi prodotti in PVC.
Cari amici, plaudo a questa interessante ricerca, considerato anche che le sostanze inquinanti assorbite non provocano particolari danni ai pioppi e questi ultimi, di conseguenza, potrebbero essere utilizzati in futuro per ridurre, anche in modo consistente, gli ftalati dispersi nell’ambiente. Ulteriori studi saranno necessari per capire come i composti vengono poi smaltiti e utilizzati all'interno dei tessuti vegetali, ma la strada sembra proprio quella giusta.
C’è da ben sperare, anche se è tempo che l’uomo la smetta di giocare a fare il Dio…
A domani.
Mario

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