Cari amici,
Su questo blog ho avuto
occasione di affermare (e ribadire) che la Sardegna è una miniera di saperi
e sapori, di capacità artigianali uniche, che potrebbero consentirci, con
certezza, di riportare un gradimento eccellente da parte di visitatori di ogni
parte del mondo; gradimento capace di generare un ritorno economico di prim’ordine,
che porterebbe la nostra striminzita economia a livelli di eccellenza. In
realtà negli ultimi tempi degli importanti passi in questa direzione sono stati
fatti, e tra sagre, mostre, esposizioni e piacevoli incontri culturali e
gastronomici, in particolare organizzati dai paesi dell’interno (quelli, tra l’altro,
sono a rischio desertificazione).
Ebbene, come spesso avviene,
c’è chi parte per primo, chi ha l’illuminazione prima di altri, come è avvenuto
a Telti per esempio, modesto paese in Provincia di Sassari, che un
quarto di secolo fa, istituì la “1^ sagra del mirto” della sua storia,
che quest’anno è arrivata alla 25^ edizione. La sagra del Mirto, infatti, prese
il via nel 1994, grazie all’intuito e alla lungimiranza di un gruppo di
volontari, che intendeva scommettere sulle bellezze della zona facendole
conoscere ai turisti, che in questo modo avrebbero potuto scoprire anche un
mare straordinariamente limpido e le favolose spiagge della sua costa.
Alle bellezze naturali,
inoltre si poteva certamente aggiungere quel complesso di ricche tradizioni
locali, risalenti alla notte dei tempi, e soprattutto ai più sconosciute. Inizialmente
si puntò su un prodotto di cui le sue fertili campagne erano ricche: il mirto,
che nei secoli aveva costituito il prodotto base per tutta una serie di utilizzi
che andavano dalla cucina alla liquoreria. Il rito della raccolta del mirto, infatti,
a Telti ha radici antiche. Il suo utilizzo come prezioso liquore digestivo,
ricavato dal succo delle piccole bacche viola, iniziò molti secoli fa, ed è
diventata ora un’attività di respiro nazionale.
Cresciuta negli anni, la
sagra, che come detto festeggia quest’anno il quarto di secolo di vita, è stata
preparata con particolare cura, mettendo sul tappeto una 3 giorni ricca non
solo di mirto, ma anche di tutta una serie di prodotti connessi, condita di
spettacolo, artigianato, curiosità, folklore e tradizione. Organizzata dalla
Pro Loco di Telti, la Sagra del Mirto ha ottenuto il Patrocinio sia del
Comune di Telti che della Regione Sardegna, Assessorato al Turismo, oltre al
sostegno di Petramanna, la Neula e Galù, e la preziosa collaborazione dell'Associazione
Ascunas.
Una sagra, va detto, realizzata
a caratura familiare, che ha pensato sia agli adulti che ai bambini, per i
quali è stato ideato un vero percorso giocoso fra gli artigiani, dislocati
nelle vie principali del centro storico. Per i piccoli non solo giochi ma anche
racconti e curiosità da ascoltare dalla viva voce degli artigiani, che hanno spiegato
ai piccoli ospiti le tappe della vita di ieri: la trebbiatura, la tosatura e
quest’anno anche la filiera della lana. Un modo originale per coinvolgere i più
piccoli lasciando loro il ricordo indelebile di cose ormai scomparse e da loro mai
viste prima.
La Sagra, nel suo 25°
compleanno, è stata aperta con il classico taglio del nastro, effettuato dal Sindaco
Gianfranco Pinducciu con a fianco la Presidente della Pro loco Marilena Suelzu,
alla presenza delle Istituzioni del territorio: in rappresentanza della Regione
l’Assessore all'Urbanistica Quirico Sanna e l'Assessore al Turismo Gianni
Chessa.
L'assessore Chessa nel visitare
la sagra, si è piacevolmente intrattenuto con gli espositori, visitando con
attenzione il centro storico e dimostrando concreto apprezzamento per la
perfetta organizzazione che, ha affermato, ha contribuito certamente in modo
eccellente a mettere in risalto il territorio. Nella frequentatissima 3 giorni
(si calcola vi sia stata una presenza di quasi 20mila persone) i visitatori
hanno potuto anche godere di una serie di spettacoli che hanno arricchito non
poco la sagra.
Molto apprezzato il
maestro Luigi Lai alle launeddas: per lui applausi a non finire, da parte del
numeroso pubblico, ammaliato dalla sua arte. Complimenti e motti di
approvazione per Maria Antonietta Pirrigheddu, autrice e interprete del
racconto la "Pricunta", sia in gallurese che in Italiano,
accompagnata dalle immagini toccanti di Lollo Angius che sul grande schermo ha
animato la sabbia dandole forma e volto. Coinvolgente, poi, la Musica di Mauro
Mibelli e del progetto S'Ard, molto gradita dal pubblico, che ha gratificato i
musicisti con applausi a scena aperta sottolineando le qualità canore di Chiara
Pillosu e di tutto il gruppo formato da Paolo Brandano alla fisarmonica e Beppe
Albanese alle percussioni.
Nella serata di sabato 10 Agosto protagonista
assoluto è stato Marino De Rosas che, con il suo recente lavoro discografico
"Intrinada", vero oggetto di culto per gli appassionati, che ha
strappato applausi e gradimento. Il concerto ha visto, con Marino De Rosas,
Paolo Zuddas alle percussioni, Fabrizio Leoni al Contrabbasso e Barbara Magnoni
voce. Alle ore 22,30, in Piazza Rinascita, serata di liscio con la fisarmonica
di Mirko Putzu.
Nella terza giornata, domenica
11 agosto, la sagra ha ospitato i Mamuthones e i mini Mamuthones che, oltre la
consueta esibizione, cadenzata dal ritmo dei campanacci, hanno eseguito anche
il “rito della vestizione”. Rito antichissimo, quest’ultimo, ancestrale, che si
è sempre svolto nel silenzio di una casa, ma che oggi è diventato di vera attrazione
per i tanti turisti che si beano di queste antiche tradizioni sarde. Ha posto
termine alla sagra lo spettacolo delle 22,30 in piazza Rinascita, con l'esibizione
del Gruppo Folk Nugiresa di Nuoro, del Santa Lucia di Buddusò, del Gruppo Folk
Città di Tempio e del Coro Boci d'agliola di Telti.
Amici, una splendida
sagra, dove, ovviamente, i prodotti a base di Mirto, le pietanze tipiche del
territorio, i cocktail originali e l’artigianato sardo, hanno spopolato, catturando
tanti turisti che certamente torneranno, portando con loro altri visitatori!
A domani, amici.
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