Oristano 3 agosto 2019
Cari amici,
Dopo la “brillante e
furbesca” decisione delle Compagnie telefoniche di SNELLIRE tutti i mesi a
28 giorni (alla pari di Febbraio che di giorni di calendario ne conta 28, ad
eccezione degli anni bisestili), e le scontate, innumerevoli proteste conseguenti che le hanno
portate in Tribunale, è arrivata l'attesa decisione del Consiglio di Stato, che, respingendo il ricorso intentato dalle
compagnie telefoniche che non avevano rispettato la consolidata cadenza
mensile, erogando le ormai celebri bollette "snelle" a 28giorni, imponeva loro la
restituzione delle somme illecitamente percepite.
Alla notizia della
favorevole conclusione del ricorso, i consumatori avevano subito iniziato a fare
festa, nell’attesa del rimborso dovuto per le somme pagate in eccedenza. L’esito favorevole del ricorso era atteso da diversi mesi, ed è finalmente arrivato lo
scorso 12 luglio. Nonostante le attese di rimborso, però, per ora nulla si è mosso. Pur
nella consapevolezza che i rimborsi avrebbero dovuto essere immediati e
automatici, erogati sulle successive bollette inviate agli utenti, nella realtà dei
fatti questo non è successo. Le compagnie telefoniche, infatti, stanno volutamente “menando
il can per l’aia” inventandosi una farraginosa e tortuosa procedura, sicuramente
dannosa e dilazionatoria per i consumatori che dovevano essere rimborsati.
La conferma di questo
comportamento arbitrario portato avanti dalle Compagnie è arriva dal Codacons, che ha annunciato un nuovo esposto
ad Agcom e Antitrust contro le società telefoniche. In un comunicato diramato sul fatto il
Codacons ha dichiarato: "Come noto la delibera dell'Autorità
per le comunicazioni prevedeva una forma di ristoro automatica in bolletta
attraverso la compensazione dei giorni ingiustamente erosi ai clienti per
effetto delle fatturazioni a 28 giorni. La sentenza del Consiglio di Stato ha
confermato la validità di tale decisione rendendo immediatamente esecutivi gli
indennizzi. Ad oggi, tuttavia, dei rimborsi automatici in bolletta non vi è
ancora alcuna traccia".
Le Compagnie telefoniche,
che ovviamente hanno interesse ad “allungare i tempi”, stanno procedendo a
piccole tappe e ognuna per proprio conto; in realtà cercando di aggirare in
qualche modo quanto imposto dall’Autorità per le Comunicazioni. Le compagnie in
gran parte stanno pubblicando nelle aree riservate dei propri siti dei fac-simile
di moduli con i quali i clienti possono chiedere i rimborsi dovuti, nonostante
questi avrebbero dovuto essere automatici e senza necessità alcuna di richiesta
formale da parte del consumatore. Altre, invece, propongono ai loro clienti
particolari forme di sconto compensativo, come minuti di conversazione o
traffico internet gratuiti.
La situazione creatasi
appare di estrema confusione, e certamente rischia di privare gli utenti di un
diritto che loro hanno visto riconosciuto dall'Autorità garante; il disagio, in particolare, è
sentito in quelle fasce di utenza poco informatizzate che non sono a piena
conoscenza delle modalità per accedere ai rimborsi, che, è necessario ribadirlo,
avrebbero dovuto essere automatici nelle bollette successive.
La realtà vera è che chi è più potente può quasi sempre fare la parte del leone, come nella nota favola di Fedro (Fedro, La prepotenza del leone - Fabulae, 1. 5). In questa favola il leone, dopo aver cacciato con i compari una gazzella, alla fine, con mille pretesti, la mangiò da solo.
La realtà vera è che chi è più potente può quasi sempre fare la parte del leone, come nella nota favola di Fedro (Fedro, La prepotenza del leone - Fabulae, 1. 5). In questa favola il leone, dopo aver cacciato con i compari una gazzella, alla fine, con mille pretesti, la mangiò da solo.
Cari amici, per questa
ragione, nell’intento di rintuzzare la strapotenza delle Compagnie, il Codacons
ha deciso di presentare un nuovo esposto ad Agcom e Antitrust, chiedendo di
aprire una indagine sul comportamento delle compagnie telefoniche e una verifica sul rispetto delle decisioni dell'Autorità e del Consiglio di Stato, elevando nuove
sanzioni in caso di accertamento di pratiche scorrette a danno dei consumatori.
E questo non è tutto.
Il Codacons,
relativamente a quei soggetti che nelle more della decisione dei rimborsi da parte del
Consiglio di Stato hanno cambiato operatore, ha invitato l'Agcom ad emanare una
apposita delibera per risolvere il problema di questi clienti, che al momento si ritrovano in un
limbo: seppure essi abbiano maturato il diritto al rimborso per le bollette
a 28 giorni, non avendo più rapporti contrattuali con il precedente operatore
tenuto all'indennizzo, non hanno la più pallida idea di come possano recuperare il rimborso dovuto.
Credo, amici, che sul problema ci sia
poco da aggiungere. Il piccolo che lotta contro il più forte, mi ricorda la
lotta di Davide contro Golia…
A domani.
Mario
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