sabato, agosto 17, 2019

CIAO BEPPE! HAI LASCIATO IN NOI UN VUOTO INCOLMABILE, MA NON TI DIMENTICHEREMO.


Oristano 17 agosto 2019

Cari amici,

Seppure, con il gruppo di amici che con Beppe Meloni cercava di continuare a fare cultura ad Oristano (riuniti presso la casa editrice EPDO di Roberto Cau), sapessi che le sue condizioni ultimamente si erano fatte abbastanza serie, la notizia della sua morte mi ha lasciato atterrito e sconcertato. La morte è qualcosa che, seppure ineluttabile, ci colpisce sempre in maniera brutale, privandoci di qualcuno che non ci rassegniamo a perdere. 
Ho conosciuto Beppe Meloni molti anni fa. Un’amicizia nata nel periodo giovanile, quando entrambi lavoravamo nel settore del credito, anche se in aziende diverse. Col tempo l’amicizia si consolidò, soprattutto per la passione comune di monitorare in continuazione il territorio, partendo dal passato e analizzando il presente, in modo tale da lasciare ai posteri una “traccia”, una conoscenza del passato tale da conservarne la memoria, sicuramente utile alle generazioni future. 
Beppe, di una decina d’anni più grande, era anche ben più navigato di me; aveva iniziato presto un dialogo giornalistico e culturale che lo aveva portato a redigere ben sei volumi sulla storia arborense, spesso allargata all’intera isola. Un corposo documento che Egli ha voluto lasciare alle nuove generazioni, costituito da una miriade di precisi fotogrammi di un mondo ormai scomparso, immagini e descrizioni delle figure più importanti del territorio, degli ambienti, degli usi e costumi in uso nelle varie epoche. 
Alla monumentale storia del Convitto “Canopoleno” di Sassari, edito da Carlo Delfino nel 1997, con la presentazione dello storico Manlio Brigaglia, sono seguiti nell'arco di un ventennio, i cinque volumi sulla storia arborense: “Oristano, memoria e cronaca” (2000), “Oristano, Novecento e dintorni” (2003), “Oristano, piccola città” (2010), editi da S'Alvure di Silvio Pulisci. E ancora “I Magnifici Sette” (2010), biografie di oristanesi illustri, Antioco Zucca, Raimondo Bonu, Raimondo Carta Raspi, Carlo Contini, Antonio Garau, Ovidio Addis e Peppetto Pau, e poi, nel 2014 “Gli Eroi di Pietra” - Mont’e Prama-Mito e Misteri, storia e cronaca della scoperta archeologica del Sinis, editi dalla Casa Editrice di Roberto Cau (EPDO). Per arrivare infine all’ultima sua fatica che ha per titolo “Sardi nel mondo – costruttori di pace”.
Un impegno, quello di Beppe, costante, senza soste, che è stato portato a conoscenza del grande pubblico anche con il supporto di Anna Maria Capraro, sua devota ammiratrice, donna attenta e navigata, sempre in prima fila nelle manifestazioni culturali della Oristano che conta. Qualche anno fa Anna Maria, presentando una manifestazione dell'associazione “pARTIcORali” nella sala dell'UNLA in occasione della Sartiglia, ebbe modo di mettere a fuoco la poliedrica figura di Beppe Meloni, evidenziandone il quotidiano impegno nel tramandare ai posteri la storia e la civiltà arborense. “Quelli di Meloni, sono tutti autentici viaggi della memoria, che percorrono la storia arborense dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri, cogliendo i risultati di una lunga collaborazione con le più importanti testate giornalistiche e associazioni culturali della Sardegna", affermò con enfasi.
Si, amici, la grande capacità di scrittore-osservatore di Beppe Meloni è stata davvero straordinaria! La sua abilità nell’aggregare i ricordi non è mai stata casuale ma innata, capace di ricreare, attraverso inusitate geometrie, fatte di ode poetica ed immagini spesso in bianco e nero, la diversa vita di ieri. Immagini capaci, anche domani, di consentire alle nuove generazioni una visione precisa di quell’aria “particolare” della Oristano del passato ormai scomparsa. Si, quell’aria che Roland Barthes definì come “l'ombra luminosa che accompagna il corso, mentre si delineano i grandi mutamenti della storia e della società cittadina, e si prepara l'alba del Duemila”.
L’ultimo suo lavoro “Sardi nel Mondo – Costruttori di Pace”, è un’opera splendida; un volume, edito a cura della casa editrice C. Delfino di Sassari, di oltre un centinaio di pagine, con un ricco corredo fotografico. Nel libro le storie e le biografie di ben tredici personaggi, che hanno onorato la Sardegna in giro per il mondo. Sono le vite di Giorgio Francesco Mameli, a lungo ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Angelo e Francesco Corrias, padre e figlio di Ghilarza, diplomatici di alta classe nell'Italia del Novecento, monsignor Mario Roberto Cassari, alto prelato ghilarzese, dall'Africa alla Nunziatura Apostolica di Malta, Ettore Sequi, anche lui con origini ghilarzesi, “ambasciatore dal garbo infinito”, Bruno Stiglitz, educatore oristanese e ambasciatore di cultura in America Latina per conto dell'UNESCO.
Poi ancora Ruggero Corrias, da Santiago del Cile a Sarajevo con la Sardegna nel cuore, Gabriele Annis, “oristanese verace” che ha portato in Brasile e in Paraguay una ventata di sardità, Agostino Chiesa Alciator, diplomatico impegnato, Francesco Mugheddu, osservatore internazionale al servizio della pace, Rossella Urru, la giovane cooperante di Samugheo prigioniera in terra algerina, Nicolò Machiavelli, diplomatico scomparso all'inizio della carriera, e Gianni Rosa, giornalista e scrittore di razza, una vita a Bruxelles, alto funzionario alla Comunità Europea, questi due ultimi entrambi di Cuglieri.
Ora, caro Beppe, tra i sardi importanti verrai ricordato anche Tu, che hai voluto dedicare una corposa parte della Tua vita a ricordare “gli altri”! Che la terra ti sia lieve, Beppe, sono certo che quel Signore che tutto può, Ti ha accolto nel Suo Regno di gioia e di pace eterna.
Noi del “Gruppo culturale Cenacolo EPDO” certamente non ti dimenticheremo!
Mario



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