Oristano 27 agosto 2019
Cari amici,
“à la guerre comme
à la guerre”, recita il motto di origine francese che
sta a significare che ogni situazione va accettata per ciò che essa è e quindi va
affrontata nel modo migliore. Credo che anche il Sindaco di Cabras Andrea Abis,
nell’ideare il nuovo sistema per poter affrontare al meglio gli innumerevoli furti di sabbia che
continuano a verificarsi nelle magnifiche spiagge del suo territorio, abbia
pensato più o meno la stessa cosa.
Ed ecco allora l’idea di mettere in campo una pattuglia di ‘controllori’, per ora piccola ma destinata in
futuro ad essere ulteriormente potenziata, che ha preso il nome di “Guardiani
della sabbia”, con il compito di vigilare con attenzione i litorali più a
rischio, cercando di scoraggiare (e ovviamente di sanzionare) chi, incurante
dei cartelli, continua a fare razzia dei preziosi chicchi di quarzo colorati
che abbelliscono in modo unico le spiagge della penisola del Sinis; merce preziosa, che
ha impiegato millenni a formarsi e che oggi costituisce un bene davvero unico e
dunque da proteggere.
In questo mese di agosto le
spiagge della marina cabrarese sono dunque pattugliate dai nuovi guardiani, che, autorizzati
dal Comune (operano in sintonia con la Direzione dell’Area Marina Protetta),
fanno la ronda con la funzione di severi “Guardiani della sabbia”, con l’oneroso
compito di vigilare sulla salvaguardia dei preziosi chicchi di quarzo,
vigilando anche sul rispetto delle recenti norme antifumo, ripulendo le
passerelle posizionate sulla sabbia che consentono di far arrivare al mare chi ha
qualche difficoltà e vuotando i posacenere dislocati nei punti riservati ai
fumatori, oltre che vigilare sull’abbandono dei rifiuti lasciati sull’arenile.
Ai “Guardiani della
sabbia” dunque, è affidato un compito certamente non facile, a partire da quello
principale: recuperare i preziosi granelli di quarzo, costante ‘oggetto del
desiderio’ di numerosi turisti che, incuranti dei divieti non riescono a
trattenersi dal portare a casa questi particolarissimi ricordi, frutto
dell’incessante lavoro millenario che le onde operano sulle rocce e sui fondali.
Il sindaco di Cabras, Andrea
Abis, annunciando l’attivazione di questo nuovo servizio, ha detto: “Molti
utenti virtuosi presenti nelle nostre spiagge hanno segnalato come non sempre
sia facile effettuare la chiamata per segnalare i furti di sabbia o la presenza
di fumatori sotto l’ombrellone, così come non sempre è facile, per chi
interviene, individuare la posizione di chi effettua una segnalazione dalle
spiagge”. “Per questo motivo”, ha aggiunto ancora il Sindaco
della cittadina lagunare, “abbiamo pensato che autorizzare uno specifico
gruppo di persone ad operare direttamente sull’arenile a livello preventivo, poteva
essere una buona ed efficace soluzione”.
Per poter agevolare il
lavoro di questi nuovi “agenti”, essi saranno muniti di una particolare
maglietta che li renderà subito riconoscibili, ed ai quali i cittadini onesti
potranno rivolgersi per le dovute segnalazioni. Il servizio istituito dal
Comune di Cabras è stato reso operativo con la collaborazione della direzione
dell’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis – Isola di mal di Ventre”, il cui
Direttore, Massimo Marras, ha incaricato una ditta specializzata che ha reclutato
i primi 10 operatori, che, operando direttamente in spiaggia, potevano agevolare
e potenziare il lavoro svolto in precedenza dai barracelli e dal Corpo di
polizia di Cabras.
Cari amici, una decisione
certamente saggia quella messa in atto, considerato che i furti continuano; nei
giorni scorsi si è appreso che ben 200 chili della preziosa sabbia di quarzo erano
stati asportati nelle ultime settimane dai turisti negli arenili di Maimone e
di Is Arutas, fortunatamente individuati e sequestrati grazie ai controlli
effettuati all’aeroporto di Elmas dagli addetti ai controlli di sicurezza.
Questa continua spoliazione,
che non pare intenzionata ad interrompersi, come può rilevarsi dalle notizie
apparse sui social, ha fatto ipotizzare la richiesta di applicazione del “numero
chiuso”, a partire dalla spiaggia di Is Arutas, anche se l’ipotesi ha
alimentato anche forti polemiche. Contrario alla proposta è apparso anche il
sindaco di Cabras Andrea Abis, che, dichiarando di non condividere la proposta,
ha sostenuto che la chiusura della spiaggia a un numero ristretto di bagnanti sarebbe
stata più un danno che un guadagno.
Cari amici, la
maleducazione sempre più imperante richiede, purtroppo, anche l’emanazione di provvedimenti
restrittivi che, anche se a prima vista possono apparire poco democratici,
sarebbero comunque da attuare per il bene del territorio. Credo, però, che si debba partire
dall’educazione, ad iniziare dalle fasce più giovani. Ci vorrà sicuramente del
tempo (anche molto), ma credo che questa sarà l’unica via per raggiungere in futuro il
risultato di acquisire una maggiore consapevolezza, con comportamenti positivi di civiltà e di rispetto, verso una
natura sempre più sfregiata e malridotta, che, continuando di questo passo,
andrà persa per sempre. Siamo tutti sulla stessa barca!
A domani, amici.
Mario
Spiaggia di San Giovanni di Sinis
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