Oristano 7 agosto 2019
Cari amici,
Senza un piano preciso di efficaci interventi, il deterioramento dell’ambiente in cui viviamo sarà destinato a peggiorare
e, forse, anche a renderci la vita impossibile. La plastica, che continua ad
inquinare in particolare il mare, il depauperamento della fauna marina, la costante demolizione delle foreste, messa in atto dal comportamento sconsiderato dell’uomo,
ormai sempre più aggressivo e indifferente alle conseguenze del suo operato,
possono portare il nostro pianeta al disastro irreversibile in tempi brevi.
Ho già avuto occasione di
trattare quest’argomento su questo blog molte volte, e ho anche ribadito che
ciascuno di noi può e deve essere conscio di questa situazione muovendosi di
conseguenza, anche durante la sua normale vita quotidiana, effettuando dei piccoli gesti importanti e salutari. Si, amici, evitando in particolare quei
gesti che ci sembrano innocui, come lasciare una bottiglietta di plastica sulla
spiaggia, spegnere il mozzicone della sigaretta nella sabbia o, addirittura
riempire con i colorati sassolini e delle conchiglie, delle bottiglie e/o recipienti come
souvenir, contribuendo in quel modo a depauperare le risorse naturali e a modificare l’equilibrio del
pianeta.
Ebbene, la Regione Sardegna,
nell’intento di effettuare una valida azione di sensibilizzazione nei confronti
del serissimo problema del rispetto della natura, ha promosso e finanziato, tramite
il Servizio SASI dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, la costituzione
dei CEAS della Sardegna, - Centri di Educazione all’Ambiente e alla
Sostenibilità che, con l'attuazione del Progetto effetto farfalla, ha messo in campo un centinaio di educatori ambientali da dislocare nelle spiagge sarde.
Il nome dato all’operazione
si ispira alla teoria scientifica di Edward Lorenz, basata sul concetto che piccole
variazioni nelle condizioni iniziali possono produrre grandi variazioni nei comportamenti a lungo
termine. In particolare, nella stagione estiva, diventano importanti quei “Piccoli
gesti per grandi cambiamenti” effettuati sul mare, sulle coste e sulle spiagge;
gesti che in sostanza costituiscono lo slogan dell’iniziativa, realizzato per esprimere le reali finalità del progetto Effetto farfalla, che raggruppa e unisce tutti i
CEAS della Sardegna, coordinati dal CEAS Porto Conte di Alghero, capofila del
progetto.
Tante le azioni che i
Centri CEAS realizzeranno nei territori assegnati: giornate di
sensibilizzazione in spiaggia ed incontri tematici, dove si affronteranno le
questioni centrali per la salute del nostro pianeta. Sono previste anche
attività di educazione ambientale nelle scuole, con particolare attenzione ai
problemi dei litorali sardi: abbandono della plastica e dei rifiuti, furto di
sabbia, danni ai monumenti naturali, scarso rispetto verso la flora e la fauna.
Il progetto prevede anche
la produzione di materiale informativo tematico, che sarà distribuito in
migliaia di copie nelle località interessate. L'immagine principale della
campagna di comunicazione è rappresentata da un pesce ottenuto con rifiuti di
plastica, per evidenziare gli effetti dannosi e mortali della plastica e delle
micro-plastiche sulla fauna marina e indirettamente sull’uomo. Il progetto e la
campagna di comunicazione sono stati presentati venerdì 2 agosto nella sala
Saint-Exupéry all’aeroporto di Alghero, una delle sedi di contatto con i
turisti, dal Direttore del Parco Mariano Mariani e dai rappresentanti della
Regione Autonoma della Sardegna, Servizio SASI dell’Assessorato della Difesa
dell’Ambiente, alla presenza delle Associazioni ambientaliste.
Durante la conferenza il Direttore
Mariani ha annunciato un Parco plastic free, nel senso che è stato
adottato un concreto provvedimento “Per ridurre, fino alla completa eliminazione
nell’arco d 12 mesi, l'uso della plastica, sostituendola con vetro, alluminio o
prodotti biodegradabili in tutti gli uffici dell'Ente Parco e nelle diverse
pertinenze”. Infine il direttore ha invitato tutti a dare corpo al primo, piccolo gesto del
progetto Effetto Farfalla: “Firmare la petizione #stopplasticpollution del WWF”.
Cari amici, gli oltre
cento educatori ambientali che durante la stagione estiva coinvolgeranno i
frequentatori delle coste sarde con l’obiettivo di far rispettare l’ambiente
naturale, credo che costituiscano una splendida iniziativa, capace di iniziare
quell’opera di sensibilizzazione che sarebbe dovuta in iniziare molto tempo prima.
Se si vogliono ottenere dei risultati duraturi, l’educazione ambientale deve
partire fin dalla più tenera età, perché “da grandi”, senza la
sensibilizzazione iniziale, tutto diventa più difficile.
Se son rose…fioriranno!
A domani.
Mario
Alghero, spiaggia Maria Pia
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