venerdì, settembre 21, 2018

UNA NUOVA ARMA PER LA COLTIVAZIONE DEL RISO BIOLOGICO: I PIPISTRELLI, CHE FAREBBERO DIMINUIRE NOTEVOLMENTE L’USO DEI PESTICIDI.


Oristano 21 Settembre 2018   
Cari amici,
Ho già avuto modo su questo blog di parlare ampiamente di riso. Questo cereale è in assoluto il più consumato al mondo, anche se la sua coltivazione, per ottenere buoni rendimenti, necessita di un massiccio utilizzo di pesticidi, con conseguenti, negative ricadute su ambiente e salute umana. Basti ricordare che già nel 2004 la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, nel celebrare l’anno internazionale del riso, incoraggiava metodi di coltivazione sempre più ecologici.
Ebbene, oggi voglio parlarvi di un progetto davvero interessante che va proprio in questa direzione, nato tra l’altro con un duplice scopo: salvaguardare una specie in pericolo, quella dei pipistrelli, utilizzandoli per uno scopo oltremodo utile: di supporto nell’agricoltura biologica, in particolare proprio nelle risaie. Il progetto, sviluppato dalla biologa Laura Garzoli, è ora seguito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Pallanza di Verbania.
L’interessante progetto si chiama “YES!BAT’” è prevede l’impiego dei pipistrelli nell’agricoltura biologia del riso, riuscendo in questo modo a diminuire notevolmente l’utilizzo dei pesticidi. Logisticamente questi piccoli animali notturni potrebbero essere collocati presso le coltivazioni di riso, supportati dall’installazione di speciali “Bat Box”, collocate proprio in prossimità delle risaie interessate. Dalle piccole scatole costruite appositamente per ospitare i piccoli mammiferi volanti, essi provvederebbero nelle ore notturne, per alimentarsi, ad andare a caccia degli innumerevoli insetti dannosi per lo sviluppo delle piante di riso, e non solo.
Un doppio risultato, dunque, quello che si propone questo interessante progetto: la salvaguardia dei chirotteri (i pipistrelli), è la sensibile riduzione dell’utilizzo dei pesticidi nella produzione di riso. Il progetto YES!BAT, finanziato grazie al contributo di BCFN (Barilla Center for Food and Nutrition), è frutto della grande intuizione innovativa della Dr.ssa Laura Garzoli, un nome oggi importante nel settore; ha un dottorato in Ecologia Sperimentale e Geobotanica, da oltre 10 anni collabora con l’Università di Pavia e l’Università di Torino in progetti relativi allo studio e conservazione della biodiversità e alla gestione di specie aliene invasive, è inoltre consulente micologo per aziende private ed enti pubblici per la formazione e dello sviluppo biotecnologico.
Il progetto da Lei sviluppato in collaborazione con la Stazione Teriologica Piemontese e l’Istituto per gli Studi degli Ecosistemi del CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, di Verbania Pallanza, è tra quelli vincitori dell’ultima edizione di BCFN Yes!, un contest promosso dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition, che ogni anno premia giovani dottorandi e ricercatori di tutto il mondo che si siano distinti nell’ideazione di progetti innovativi per la promozione della sostenibilità agroalimentare.
Come spiega la stessa Laura Garzoli nell’intervista concessa ad AgroNotizie, "I pipistrelli possono arrivare a nutrirsi anche di 2mila insetti a notte e prediligono i lepidotteri, dannosi per le colture; la risaia è un ambiente ideale per i pipistrelli che possono trovare prede e acqua in abbondanza. Quelli che mancano sono i rifugi dove ripararsi nelle ore diurne". Ed ecco allora l’idea di dotare le risaie di apposite “bat box”, dove durante il riposo diurno i pipistrelli possono in tranquillità e senza pericolo attendere la notte per la caccia.
Il progetto, come accennato in premessa, ha un duplice scopo: diminuire fortemente l’uso dei pesticidi, sempre più pericolosi per la specie umana, e allo stesso tempo rendere giustizia ai pipistrelli, una specie mai ben vista dall’uomo, e sulla quale la credenza popolare si è spesso accanita, ritenendo i pipistrelli oggetto di superstiziose, false credenze. Il progetto, prevede anche ulteriori studi, che prevedono l’analisi genetica del guano, ovvero degli escrementi lasciati dai pipistrelli nelle bat box.
I pipistrelli, infatti, grazie alle loro feci possono trasformarsi in vere e proprie sentinelle, per l'individuazione di eventuali insetti alieni (non autoctoni dei nostri areali). Capita sempre più spesso infatti che attraverso gli scambi commerciali specie provenienti da altri continenti vengano casualmente introdotte in Italia, causando danni all'agricoltura. Attraverso l'analisi del guano è possibile capire se l'animale ha mangiato un insetto 'alieno' e intervenire dunque per arginarne la diffusione. Lo strumento verrà sviluppato dal CNR in collaborazione con il dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell'Università di Milano.
Risaia ad Oristano
Cari amici, credo molto nella validità di questo progetto, che mi piacerebbe veder realizzato quanto prima anche nel nostro territorio, considerato che Oristano in Sardegna rappresenta una zona ad alta vocazione risicola. Credo anche che quei miliardi di zanzare che nell’ambiente delle risaie si riproducono in gran numero, con l’installazione delle bat box avrebbero qualche bel problema in più…da affrontare, oltre la disinfestazione (diventata più teorica che...pratica)!
A domani, amici.
Mario

Dai una casa ai pipistrelli e consuma meno diserbanti...


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