domenica, giugno 30, 2019

LO SCORSO 24 GIUGNO, FESTA DI SAN GIOVANNI, ELETTO IL NUOVO OBERAIU MAJORI DEL GREMIO: È GIANNI DESSÌ, CHE AVRÀ LA RESPONSABILITÀ DI NOMINARE “SU COMPONIDORI” DELLA SARTIGLIA DI DOMENICA DEL 2020.


Gremio di S. Giovanni: il passato, il presente e il futuro!
Oristano 30 giugno 2019
Cari amici,
Cncludo i post di Giugno parlando con Voi, amici lettori, di "Tradizione e di antica consuetudine". Oristano in passato era terra di Corporazioni dei mestieri, di "Gremi", come allora si chiamavano, perchè queste strutture di tutela dei vari appartenenti alle diverse categorie di lavoratori erano "messe in grembo" ad un Santo o Santa, per averne la relativa protezione.
Ad Oristano erano diversi i Gremi presenti, anche se solo tre sono sopravvissuti: Il Gremio dei Contadini di S. Giovanni, quello dei Falegnami di S. Giuseppe e quello dei Muratori di Santa Lucia. In questi Gremi, in gran parte, vengono rispettati gli antichi rituali. Di recente, per esempio, nell’antico e glorioso Gremio di S. Giovanni è stato puntigliosamente ripetuto quanto descritto e calendato nello Statuto, che risale almeno al XVII secolo. Anche quest’anno dunque la solennità della Natività di San Giovanni Battista è stata festeggiata a dovere: dalla vigilia del 23 giugno alla festività del 24, con la S. Messa celebrata dall’Arcivescovo Monsignor Sanna, e conclusa Martedì 25 giugno con il trasporto della Bandiera a casa del nuovo Oberaiu Majori del Gremio.
È infatti col tradizionale trasferimento della bandiera a casa del nuovo massimo rappresentante del Gremio che si concludono le festività in onore di San Giovanni. A rivestire il prestigioso incarico è stato scelto Gianni Dessì, che rappresenterà per un anno, come Oberaiu Majori del Gremio dei contadini, l’antica istituzione. Sarà affiancato da Giuseppe Vacca, Oberaiu de Cascia, con quale avrà l’oneroso incarico di organizzare la prossima edizione della Sartiglia della domenica di carnevale.
L’assemblea dei soci, oltre che provvedere all’elezione del rappresentante per il prossimo anno ha provveduto anche a scegliere il suo successore, che prenderà le redini del Gremio nell’anno successivo; l’Oberaiu Majori che tra un anno succederà a Gianni Dessì è Nando Faedda, già Presidente del Gremio più volte; avrà al suo fianco, quale Oberaiu de Cascia, Maurizio Casu. Gli uscenti, Genesio Passiu e Gabriele Pinna, faranno comunque parte di diritto, della giunta del Gremio.
Cari amici, su questo blog ho già avuto occasione di scrivere sui Gremi di Oristano e sulla loro antica tradizione; chi vuole può andare a leggere (o rileggere) quanto scrissi, relativamente al Gremio di San Giovanni, in data 19 maggio 2013; può farlo, cliccando sul seguente link: http://amicomario.blogspot.com/2013/05/oristano-e-le-sue-antiche-corporazioni.html, oppure andare a vedere anche quanto scrissi in data 14 ottobre 2016, sepmpre cliccando sull’apposito link che per comodità riporto: http://amicomario.blogspot.com/2016/10/interessante-seminario-di-studi.html.
Come dicevo prima ad Oristano dei numerosi, antichi Gremi ne sono sopravvissuti solo tre: il Gremio dei Contadini, quello dei Falegnami e quello dei Muratori; sono gli ultimi retaggi delle strutture corporative medioevali rimaste in città. La loro attuale attività, privata ormai degli scopi principali originari, è limitata alla conservazione della tradizione, all’organizzazione della Sartiglia (solo per il Gremio dei Contadini e quello di S. Giovanni) e ai festeggiamenti dei loro Santi patroni (San Giuseppe per i Falegnami, San Giovanni per i Contadini e S. Lucia per i Muratori).
Tornando ai festeggiamenti messi in cantiere quest'anno dal Gremio dei Contadini, dopo la conclusione dei riti religiosi, una grande festa è stata messa in atto per il “Passaggio della bandiera” tra s’Oberaiu Majori uscente Genesio Passiu e s’Oberaiu Majori entrante Gianni Dessì. Un grande corteo, composto da numerosi cavalieri a cavallo, donne con l’abito tradizionale, gioghi di buoi e tanti appassionati della giostra, ha fatto squadra, per portare con tutti gli onori la Bandiera del Gremio alla casa del nuovo numero Uno. Dessì, è apparso visibilmente emozionato quando la Bandiera ha fatto l’ingresso nella sua abitazione, atto che sanciva l’entrata in carica, ovvero l’essere diventato ufficialmente il nuovo Oberaiu Majori del Gremio.
L’emozione, come spesso accade, ha avuto su di Lui il sopravvento e, seppure tra mille brindisi, Gianni Dessì era conscio che la grande responsabilità di organizzare la Sartiglia di domenica 23 febbraio 2020, sarebbe stata la sua. Certo, avrà al suo fianco validi collaboratori, che cercheranno di supportarlo nel modo migliore, a partire da Nando Faedda, che gli succederà nell’anno successivo e da Maurizio Casu, che la Sartiglia l’ha vissuta anche da Componidori.
Cari amici, è questo il segno della tradizione che continua, un modo per cercare di trasmettere e perpetuare quegli antichi riti che, seppure di epoche passate, possono avere anche oggi la loro valenza, seppure alla luce dei ritmi di vita attuali. Chi mi legge sa della mia convinzione che non c’è futuro senza legami col presente ma soprattutto senza affondare le sue profonde radici nel passato!
Auguri a Gianni Dessì ed a tutti i componenti il Gremio di San Giovanni e, ovviamente, con l'auspicio di una grande e bella Sartiglia 2020!
A domani.
Mario

sabato, giugno 29, 2019

UNA MIA BREVE RIFLESSIONE SUL 62° CONGRESSO DISTRETTUALE DEL DISTRETTO 2080 DEL R.I., TENUTOSI A ROMA IL 22-23 GIUGNO 2019.

Oristano 29 giugno 2019
Cari amici,
La gran parte di Voi sa che sono rotariano da molti anni, presso il club di Oristano. La militanza in questa associazione è sempre stata di grande interesse e piacere per me, e spero di continuare a percorrere la strada di servizio che il Rotary persegue per molto tempo amcora. Avendo partecipato, come mia abitudine, al Congresso annuale tenutosi a Roma, ho riportato sul blog del club (che seguo da tempo) questa riflessione che con piacere riporto anche a Voi, amici. Grazie dell'attenzione.

Amici, anche quest’anno non sono voluto mancare all’appuntamento del “Congresso annuale” che il Distretto 2080 (a cui appartiene il mio club di Oristano), come tutti i Distretti del mondo del Rotary International, organizza per chiudere l’anno rotariano. Il tempo passa, e anche per me, che ho vissuto per oltre 5 lustri queste Convention, la stanchezza inizia a farsi sentire, ma poco importa, perché è l’amore che nutro per il Rotary, unito alla passione ed all’orgoglio di appartenenza, a convincermi, di anno in anno, a superare le difficoltà.
Si, amici, ho partecipato a tanti Congressi, rivestendo gli incarichi più diversi, sia nel Club che nel Distretto, ma anche dopo tanti anni lo spirito di servizio che mi ha animato fin dal primo giorno risulta ancora intatto! Potrei dire addirittura che è aumentato, affinandosi di anno in anno, come di norma avviene con un vino buono. Quest’anno il mio impegno, sia nel Club che nel Distretto, si è esplicato nell’effettivo, punto basilare del nostro servizio, in quanto è la forza e la consistenza del ‘gruppo’ a consentire nei club Rotary di formare squadre capaci e preparate per portare avanti progetti di spessore.
Amici, ogni anno il Congresso Distrettuale costituisce una vera e attenta riflessione sul servizio svolto dai club del Distretto di riferimento, e proprio per questo viene presentato con un tema importante che lo accompagna e ne caratterizza l’obiettivo. Quest’anno il tema del 62° Congresso del nostro Distretto Rotary 2080 è risultato per me oltremodo accattivante: “Passione, Esperienza e Servizio”. Organizzato dal nostro Governatore Patrizia Cardone e dalla sua squadra, si è svolto a Roma presso la Pontificia Università Urbaniana dal 22 al 23 giugno.
Vorrei chiarire i motivi per cui il tema di questo Congresso mi ha particolarmente colpito e intrigato. Molti di Voi, in particolare quelli che mi conoscono da anni, sanno con quale passione vivo il Rotary. Della sua esistenza sono venuto a conoscenza oltre mezzo secolo fa (quando ero ancora un ragazzo di vent’anni e iniziavo la mia esperienza lavorativa), sono entrato a farne parte una volta realizzatomi nel lavoro e da allora lo vivo come la mia seconda famiglia. Ho voluto anche approfondire la sua conoscenza dedicando alla nostra associazione uno studio sociologico che ha costituito una delle mie tesi di laurea (il suo titolo è IL ROTARY INTERNATIONAL, studio sociologico di una associazione No-Profit, reperibile anche in rete).  
Cari amici, col passare del tempo non ci sono stati cali di affezione, e oggi continuo a vivere Il Rotary con lo stesso amore, con la stessa passione del primo giorno che l’ho incontrato sulla mia strada. Ecco perché il tema congressuale di quest’anno mi è risultato oltremodo congeniale!
“Passione, Esperienza e Servizio”, tre termini che altro non sono che 3 solidi pilastri del nostro essere rotariani! Un sincero grazie al nostro Governatore Patrizia, che proprio su questi valori ha imperniato l’intero Congresso, che per comodità ha suddiviso in 4 sessioni che si possono sinteticamente così riepilogare: “La forza della passione”, “Il valore dell’esperienza”, “Il valore dei valori: l’internazionalità”, “La bellezza del servizio”. Entrando nel dettaglio dei nostri valori del nostro nobile servizio, come in una cartina tornasole li abbiamo trasformati in colori: verde il futuro, giallo il servizio, blu l’esperienza, rosso la passione.
Passione, Esperienza e Servizio, questi, cari amici, i principali bagagli del nostro viaggio quotidiano nel Rotary, strumenti che dovrebbero accompagnare costantemente ogni rotariano, perché ognuno di noi possa, nel modo migliore, farsi promotore con il suo impegno, di contribuire a “Fare del bene nel mondo”.
Si, amici, è la passione nello svolgimento del servizio, che, unita all’esperienza può farci realizzare cose grandi!  Il rotariano, come ci ha insegnato Paul Harris deve essere d’esempio, di ispirazione agli altri, stimolandoli a mettersi al servizio dell’umanità; il “Mondo cambia”, come ci ha ricordato il nostro fondatore nelle sue memorie, “ma il Rotary deve sempre aggiornarsi, seguendo i cambiamenti del mondo, seppure restando fedele ai suoi principi originari”.
Un Congresso, quello appena terminato, interessante e certamente riflessivo, che ha visto alternarsi al podio numerose personalità importanti, a partire dal Presidente del Congresso Roberto Giacobbo, ai numerosi e qualificati oratori. Sono intervenute autorità civili, del volontariato e autorità rotariane; ognuna di esse ha raccontato la loro storia personale e professionale, evidenziando non solo l’impegno profuso ma la grande passione con cui l’impegno era stato messo in atto.
Il tutto si è svolto nelle splendide location che Patrizia aveva sapientemente individuato; esse hanno affascinato e coinvolto i numerosi partecipanti: anche la bellezza fa parte della nostra vita, anche per questo cerchiamo di migliorare quella degli altri. Ringrazio Patrizia anche per aver voluto premiare il mio club (in primis la Presidente Silvia e poi, indegnamente, anche me), che quest’anno si è speso non poco per realizzare il nostro grande progetto “Rinascere”, che ha già iniziato il suo percorso di assistenza e recupero di diverse donne vittime di violenza.














Ho voluto seguire ogni fase congressuale con molta attenzione. Mi hanno entusiasmato i luoghi accuratamente scelti, la presenza di molti giovani, di illustri personaggi rotariani come il Rappresentante del Presidente Internazionale SangKoo Yun, il grande Ciccio Socievole e il nostro PDG Silvio Piccioni, che ha, unitamente alla moglie Pina, costituito un fondo presso la R.F. per l’assistenza alle madri e ai bambini in difficoltà, e anche molti altri rotariani delle 3 aree del Distretto. Ho cercato anche di ‘leggere’ tra le righe il “futuro del nostro Distretto”, che dal 1° luglio vedrà nuovo Governatore Giulio Bicciolo, a cui poi daranno il cambio Mollicone e Andria.
Sono lucidamente convinto che un grande Distretto come il nostro continuerà a fare per bene la sua strada di servizio, nel segno della continuità, perché se è vero che i “cambi annuali” risultano positivi perché ciascuno di noi apporta ‘linfa nuova’, costituita dalla sua esperienza, è anche vero che tutti noi siamo chiamati, di volta in volta a ‘tirare la volata’ (ricordo sempre quel bellissimo filmato di anni fa, dove le oche si alternavano alla guida del gruppo per arrivare nel modo migliore a destinazione). Quello che non dovrà mai cambiare è il fine del nostro servizio, in qualunque modo esso venga prestato: “Servire al di sopra dell’interesse personale”.
Amici, un anno è giunto al termine ed un altro sta per cominciare; una nave è arrivata in porto e un’altra, con nuovo Comandante e nuovo equipaggio sta per partire: Un grazie a chi ha riportato sana e salva la nave in porto e un grande in bocca al lupo al nuovo Capitano, che si appresta a intraprendere il nuovo viaggio! Auguri ad entrambi: a Patrizia e a Giulio!
Buon vento alla nave Rotary!
Mario


venerdì, giugno 28, 2019

INSETTI INVASIVI: DOPO L’INVASIONE DELLE CAVALLETTE IN PROVINCIA DI NUORO, LA CIMICE ASIATICA DEVASTA IL NORD ITALIA.


Oristano 28 giugno 2019
Cari amici,
Lo sconvolgimento climatico che la nostra povera terra sta subendo per mille ragioni, è sempre più forte; a questo si aggiunge certamente l’assurda violenza fatta alla natura dall’uomo, che, aggiunta alla crescente, inopportuna invasione delle specie aliene che violano l’equilibrio naturale preesistente, sta creando, in particolare alle coltivazioni, danni a dir poco preoccupanti. Lo sostengono con forza, tra gli altri, i responsabili di Coldiretti, che dopo aver constatato il disastro creato dalle cavallette in provincia di Nuoro, osservano con la stessa preoccupazione i rilevanti danni portati alle colture da un insetto alieno, pervenuto dall’Asia tra di noi: la Cimice marmorata asiatica.
Questo insetto, introdotto accidentalmente prima negli USA e poi in Europa con l’aumento dei traffici commerciali, si è rivelato alquanto pericoloso, essendosi col tempo sempre più diffuso, colonizzando non solo le campagne ma i luoghi più inverosimili, come automezzi, stazioni ferroviarie, porti, aeroporti, terminal di smistamento delle merci, magazzini e abitazioni, non limitandosi quindi a vivere esclusivamente nelle aree verdi, dove invece si alimenta e si riproduce facendo strage di molte colture.
In agricoltura questa cimice si è rivelata un insetto molto pericoloso, perché si riproduce con una bella serie di uova almeno due volte l'anno; insetto famelico, attacca voracemente con le sue micidiali punture tutta una serie di alberi fruttiferi, causando danni che possono arrivare alla perdita del 40 per cento della produzione negli areali colpiti. Quest’anno questa specie, agevolata dal caldo improvviso, sta creando danni a non finire alle produzioni in tutto il Nord Italia, dal Friuli al Veneto, dalla Lombardia all' Emilia Romagna fino in Piemonte.
Per contrastare la proliferazione dell'insetto, sempre secondo la Coldiretti, è importante fare in fretta, proseguendo nella ricerca di interventi a basso impatto ambientale, attività già avviata in diversi, importanti centri universitari. La Commissione Agricoltura del Senato ha approvato all'unanimità ad aprile scorso una risoluzione contro l'invasione della cimice asiatica, che impegna il Governo ad approvare rapidamente il Decreto Ministeriale per l'immissione di specie e popolazioni non autoctone di organismi antagonisti di insetti alieni nel territorio italiano, accelerando anche le altre fasi dell'iter per autorizzare l'uso della vespa samurai (Trissolcus japonicus), antagonista naturale della cimice.
Cari amici, ho già avuto modo di trattare su questo blog diverse volte l'argomento della pericolosità nell’introduzione delle specie aliene nelle zone dove, a causa della mancanza di nemici naturali, si possono creare situazioni di estremo pericolo, tali da mettere in discussione gli equilibri naturali formatisi nei millenni. Se a questo guaio, poi, aggiungiamo la disinvoltura con cui l'uomo continua a creare situazioni di sconvolgimento climatico tali da arrivare ad un punto di non ritorno, possiamo dire che la frittata è già fatta!
In Sardegna, ho seguito con grande tristezza il ritorno di un male antico, quello dell’invasione delle cavallette in provincia di Nuoro; un male terribile, tanto che millenni fa le cavallette furono ritenute una delle sette piaghe d’Egitto! Invasione frutto certamente dei cambiamenti climatici di cui l’uomo è il primo responsabile! Il loro arrivo e la loro moltiplicazione, sono certamente dovuti alle abbondanti e improvvise piogge fuori stagione, alternate a lunghi periodi di siccità, che hanno favorito l'invasione dei campi nel Nuorese. Un danno economico rilevante, quello subito dagli allevatori, ha sottolineato il direttore della Coldiretti di Nuoro, Alessandro Serra, "che ora dovranno sopportare maggiori costi per l'acquisto e il trasporto del mangime per il bestiame".
Tornando alla nostra pericolosa cimice asiatica, se è pur vero che l’insetto risulta non essere pericoloso per l’uomo (non lo punge, né gli trasmette malattie), ce lo possiamo però ritrovare in ogni angolo della nostra casa, dove cerca rifugio. Appena il tempo migliora però ritorna nel gradito mondo vegetale per depredarlo; la cimice asiatica è, infatti, un fitofago polifago attratto dalle specie coltivate, spontanee e ornamentali, con predilezione per piante arboree e arbustive. Ama, in particolare, pesco, pero, melo, kiwi, ulivo, albicocco, ciliegio, susino, vite, pomodoro, peperone, fagiolini, soia, girasole, fagioli, mais, frumento, mentre sotto tiro sono anche acero, nocciolo, frangola, ailanto, sanguinello, e tante altre specie.
Cari amici, da quando la cimice asiatica è arrivata in Italia si sono susseguiti studi, seminari, convegni alla ricerca di soluzioni per contrastare un insetto tanto dannoso per il mondo agricolo, considerato ormai un’emergenza nazionale. Le soluzioni per debellare questa cimice andrebbero certamente cercate, come detto prima, con l’utilizzo della lotta biologica; quanto invece alla eliminazione dalle nostre abitazioni, considerato non solo il fastidio che arrecano ma anche il cattivo odore che emanano quando si sentono in pericolo, bisognerà purtroppo ingegnarsi.
Una volta individuato il nido casalingo, le cimici asiatiche vanno risucchiate con l’aspirapolvere e, una volta catturate vanno eliminate definitivamente, ad esempio, immergendole in acqua saponata con sapone di Marsiglia. Risulta efficace anche l’uso del ghiaccio spray o secco e la lacca per capelli. Per difendere le nostre piante d’appartamento infestate, invece, le aziende di disinfestazione consigliano l’uso dell’aglio. Si può piantare un bulbo d’aglio nei vasi, oppure spruzzare una mistura di acqua e aglio in polvere direttamente sulle piante.
Contro la cimice asiatica si può anche utilizzare una soluzione a base di acqua e peperoncino piccante, spruzzata sulle foglie. Le piante infestate da questa cimice si possono anche nebulizzare con un antiparassitario casalingo a base di bicarbonato: un cucchiaino di bicarbonato disciolto in acqua con tre cucchiai di olio. Un altro intruglio casalingo, è quello costituito da acqua e tabacco (basta sciogliere il contenuto di un pacchetto di sigarette in una bacinella d’acqua aggiungendovi del detersivo), spruzzando poi il contenuto col vaporizzatore direttamente sull’insetto.
Insomma, amici, a mali estremi, estremi rimedi!
A domani.
Mario