domenica, dicembre 31, 2017

PLASMARE LA MATERIA. DAI MATERIALI DI NUOVISSIMA GENERAZIONE AI “META-MATERIALI”? CHE COSA CI RISERVA ANCORA IL FUTURO?



 Oristano 31 Dicembre 2017
Cari amici,
Questo è il mio post che chiude le riflessioni di quest'anno: un 2017 che, a detta di molti, non è stato proprio un anno da incorniciare! Tanti i problemi sul tappeto e poche le possibili, positive soluzioni. La speranza, comunque, non può e non deve mai mancare. Ecco perchè voglio oggi parlarvi di nuovi materiali che l'uomo cerca di "inventarsi": saranno le nuove scoperte che, probabilmente, aiuteranno le nuove generazioni a costruire il "loro" futuro. Personalmente è un augurio che faccio volentieri ai giovani di oggi, che si trovano in un guado che non appare facile da attraversare! Con l'augurio di un futuro migliore, ecco i materiali che saranno di casa nel prossimo futuro.
Che l’uomo abbia sempre cercato di trasformare ciò che trovava già pronto in natura è risaputo. Nel tempo si è passati dall’uso semplice dei materiali naturali a quello più complesso, ottenuto con la lavorazione/trasformazione dei materiali esistenti; lo possiamo constatare dall’analisi delle varie epoche, connotate come civiltà del ferro, del bronzo, e così via. L’evoluzione in effetti non si è mai fermata, e nonostante le scoperte, anche rivoluzionarie, nuovi materiali si affacciano e si aggiungono continuamente a quelli esistenti. Tra gli ultimissimi materiali combinati di recente, almeno, una decina sono ritenuti di notevole importanza per lo sviluppo delle moderne apparecchiature. Proviamo a dare uno sguardo a quelli più importanti.
NANOTUBI DI CARBONIO. I nanotubi di carbonio sono catene di carbonio, tenute insieme dal legame chimico più forte che esista: il legame sp2. Hanno notevoli proprietà fisiche, compreso il trasporto balistico degli elettroni, cosa che li rende ideali nell’elettronica. Hanno una resistenza alla trazione circa 300 volte superiore a quella degli acciai ad alto tenore di carbonio. Per questa ragione si immagina che potrebbero essere utilizzati per costruire ascensori spaziali.
AEROGEL. È la sostanza solida meno densa che si conosca e venne creata nel 1931 come risultato di una scommessa tra Steven Kistler e Charles Learned. Qualcuno lo chiama fumo ghiacciato o anche fumo blu ed è una miscela costituita da una sostanza allo stato solido e da un gas. Una specie di gel dove il componente liquido è sostituito con gas. Al 99,8% è aria, cosa che lo rende un fantastico isolante. Per esempio, un scudo di aerogel porebbe facilmente difendere da un lanciafiamme, così come potrebbe esser una calotta calda sulla Luna. Potrebbe diventare un componente delle armature militari del futuro.
IPERDIAMANTI. Il Diamante aggregato nanorod o iperdiamante, in sigla ADNRs (acronimo di aggregated diamond nanorods, lett. "nano-barre di diamante aggregato"), è un materiale superduro, che si è dimostrato il materiale conosciuto più duro e meno comprimibile esistente. Formato da nanotubi aggregati di diamanti è conosciuto anche come fullerite ultradura. Quando la nostra tecnologia arriverà all’impiego corrente degli iper-diamanti potremo dire di vivere davvero in un futuro da fantascienza.
SCHIUME METALLICHE. Una schiuma metallica è una struttura cellulare costituita da un metallo solido - spesso alluminio - di cui buona parte del volume è costituita da pori d'aria. I pori possono essere chiusi (schiuma a celle chiuse), oppure possono formare una rete interconnessa (schiuma a celle aperte). È un materiale forte e leggero che si ottiene aggiungendo idruro di titanio in polvere all’alluminio fuso e lasciando raffreddare il tutto. Avendo un ottimo rapporto resistenza-peso, sarebbero il materiale ideale per costruire colonie spaziali o città galleggianti.
DIAMANTI SINTETICI. Conosciuti anche come HPHT o CVD, sono diamanti ottenuti attraverso un processo tecnologico. Ciò rende possibile disporre di un materiale da costruzione immensamente forte, costituito da carbonio, con un’alta conducibilità termica e con un punto di fusione ed ebollizione tra i più alti fra tutti i materiali esistenti. Qualcuno immagina quanto migliorerebbe la potenza degli aerei da combattimento se fossero rivestiti con uno strato protettivo a base di diamanti sintetici.
GRAFENE. Costituito da uno strato di atomi di carbonio, ha la resistenza meccanica del diamante e la flessibilità della plastica. Soprannominato “il materiale delle meraviglie“, ha tutto il potenziale per rivoluzionare numerosi settori, dall’elettronica alla medicina. Il grafene è forte 200 volte più dell'acciaio. Come conduttore di elettricità funziona meglio del rame ed è poi un eccezionale conduttore di calore. É quasi trasparente, ma è così denso che nemmeno l'elio, il più piccolo gas atomico, può attraversarlo.
METALLI AMORFI. Chiamati anche vetri metallici, sono dei metalli con una struttura atomica disordinata (caratteristica del vetro). Sono due volte più forti dell’acciaio e possono disperdere l’energia di un impatto in modo più efficace. Hanno proprietà elettroniche tali che consentono di migliorare del 40% l’efficienza delle reti elettriche. Potrebbero costituire la prossima generazione di armature militari.
ALLUMINA TRASPARENTE. Tre volte più resistente dell’acciaio è molto trasparente. Le applicazioni di un materiale del genere vanno dalla costruzione di interi grattacieli completamente trasparenti alla realizzazione di enormi stazioni spaziali. Il suo impiego in futuro sarà straordinario.
E-TEXTILE (VESTITI INTELLIGENTI). Sono materiali che permettono di sviluppare abbigliamento che può visualizzare qualsiasi tessuto, proprio come un display. Inoltre, la composizione elettronica del tessuto è in grado di interpretare comandi vocali e touch per attivare, per esempio, una chiamata telefonica o la connessione a qualche server remoto. Le possibilità dell‘e-textile sono illimitate.
METAMATERIALI. Sono materiali creati artificialmente con proprietà elettromagnetiche specifiche davvero innovative, le cui caratteristiche non dipendono solo dalla loro composizione chimica ma anche dalla loro struttura. Sono stati utilizzati per la creazione di mantelli invisibili alle microonde e per altri dispositivi dalle proprietà ottiche insolite. Sono ritenuti ideali per la creazione di ologrammi su schermi bidimensionali.
Mi vorrei soffermare un po’ di più su questi ultimi prodotti definiti “Meta-materiali”. Sono dei prodotti di ‘sintesi’: dei materiali "alterati", le cui proprietà elastiche, acustiche, elettromagnetiche non sono legate alla composizione chimica, ma derivano invece dalla struttura interna, ovvero da come sono state assemblate (o ri-assemblate dall’uomo). Il risultato è tale che l’indice di rifrazione risulta negativo, proprietà quest’ultima considerata una delle più straordinarie e affascinanti tra quelle concepite e realizzate finora.
L'indice di rifrazione (insito nella materia) dipende dalle diverse proprietà dei materiali che vengono attraversati dalle onde. L'esempio classico è quello dell'aria, dell'acqua e della luce. L’uomo è riuscito a modificare, a "deviare" l’indice di rifrazione delle onde elettromagnetiche, acustiche, meccaniche portandolo ad un’angolazione completamente diversa da quella presente in natura. Un esempio banale è quello che possiamo osservare in piscina: guardandovi dentro, gli oggetti sotto l'acqua appaiono deformati, perché le onde luminose che colpiscono la superficie dell’acqua vengono rifratte dal liquido in maniera diversa da come avviene nell’aria, creando così la deformazione.
Il risultato ottenuto dai meta-materiali è straordinario: con un indice di rifrazione negativo cambia il senso dell'inclinazione. In parole povere, è come mettere uno specchio verticale alla superficie dell'"acqua a indice di rifrazione negativo", che ci consente di vedere dietro gli angoli. In natura non esistono materiali a indice di rifrazione negativo, ma l’uomo è riuscito a realizzarli. I campi di applicazione più interessanti sono quelli dell'imaging (ad esempio, la tomografia medica: raggi x, risonanza magnetica, ecografia...), quelli della comunicazione e in generale dell'acustica.
Per quanto riguarda l'imaging (la tomografia), non è difficile intuire che una tecnologia che ci permette di "vedere dietro gli angoli" può essere utile ad illuminare zone altrimenti non ben visibili di tessuti e materiali. Sarà possibile realizzare "super-lenti" capaci di risolvere strutture di dimensioni inferiori alle lunghezze d'onda della luce usata per illuminare e vedere le strutture stesse. Per la comunicazione, si possono costruire antenne le cui proprietà di irradiamento sono determinate semplicemente dalle proprietà microscopiche del materiale di cui sono fatte, e non dalla loro forma, spesso complicata e ingombrante. Con i metamateriali si avranno antenne leggere, facilmente trasportabili e rapidamente riconfigurabili. Vastissime le applicazioni nel campo dell'acustica, ancora in gran parte inesplorate.
Cari amici, la scoperta dei nuovi materiali sarà davvero importante negli anni a venire: le nuove tecnologie arriveranno a costruire sussidi per l’uomo finora inimmaginabili, consentendo certamente di liberarlo dalla fatica, e da molte preoccupazioni. Il problema più importante, però, sarà conciliare le esigenze scientifiche con quelle del lavoro, che non sempre camminano di pari passo! La robotizzazione che cancella milioni di posti di lavoro ne è un esempio. Forse in futuro dovranno essere riscritte molte delle norne che regolano l’odierna vita sociale! Ai giovani, alle nuove generazioni, l'ardua sentenza!
A domani.
Mario


 L'INNOVAZIONE SERVE AD AIUTARE L'UOMO, OPPURE A SOPRAFFARLO?

sabato, dicembre 30, 2017

TEMPI MODERNI: DA “IL TELEFONO, LA TUA VOCE” A “IL TELEFONO LA TUA TRUFFA”. ECCO I NUOVI SISTEMI CON CUI TI SVUOTANO IL CREDITO TELEFONICO.



Oristano 30 Dicembre 2017
Cari amici,
«Il telefono, la tua voce», era lo slogan della SIP, un tempo gestore unico delle telefonia in Italia. Erano i tempi in cui la società dell’immagine non era ancora diventata predominante e la voce era un legame forte, l’unica (oltre le lettere scritte a mano) che univa le persone lontane. I tempi, però, cambiano e l’evoluzione tecnologica ha totalmente rivoluzionato, spesso in maniera epocale, la nostra vita quotidiana. Oggi, il telefono, soprattutto quello cellulare, non è solo un mezzo per telefonare ma uno strumento che assomma diverse funzioni: dal computer al registratore, dalla macchina fotografica alla TV. Questo connubio tra mille funzioni, però, se da una parte ha costituito un’innovazione che ci fa risparmiare tempo prezioso, presta anche il fianco ai vari “furbi” che usano Internet per hackerare credito telefonico ai malcapitati di turno, solo per parlare della truffa più diffusa.
Ma, in che modo, direte Voi, agiscono questi lestofanti? È presto detto. I nostri smartphone sono diventati una facile porta di accesso per i tanti truffatori che ormai operano addirittura a livello internazionale. Gli hacker quanto a ingegno non mancano. Gli attacchi possono arrivare da più fronti: ci sono i Ping calls (i brevi squilli per svuotare il credito telefonico), i Call-ID-Spoofing (numerazioni finte che sembrano amiche), gli sms di allarme per ottenere i dati delle nostre carte di credito, fino alle chiamate di finti call center bancari. Insomma, le varie tecniche truffaldine partono tutte da una telefonata che riceviamo da un numero che non abbiamo in memoria.
La fregatura può arrivare in fretta. Proviamo a vedere cosa succede quando, dopo il primo squillo ricevuto dal nostro cellulare, la chiamata si interrompe. A molti viene spontaneo richiamare, e qui arriva la prima fregatura: chi abbocca si ritrova con parecchi soldi in meno nel telefono. Quello dei Ping Calls è un fenomeno che sta diventando sempre più frequente. La trappola scatta proprio per la nostra disponibilità a richiamare quel numero, magari incuriositi per sapere chi ci ha chiamato. Appena messi in contatto con quel numero il nostro conto telefonico si svuota in un attimo: la chiamata scala cifre indecenti dal nostro credito telefonico, anche 1 euro al secondo.
Per evitare che i numeri trappola vengano memorizzati, spesso appaiono sul display numerazioni finte (ora è possibile mascherare il vero numero), che ci spingono a richiamare. Fino a qualche tempo fa le chiamate arrivavano da numeri italiani a pagamento, adesso la nuova frontiera è quella della chiamata da Paesi esteri come Tunisia, Moldavia, Kosovo. Ultimamente è frequente la chiamata con prefisso +216 (Tunisia). Dietro a questi squilli tante volte ci sono computer che fanno numerazioni a caso, migliaia alla volta, oppure operatori che utilizzano rubriche telefoniche comprate fraudolentemente nel dark web.
L’unico modo per difendersi da questi attacchi è bloccare il numero da cui arriva la truffa. Gli smartphone offrono questa possibilità. Purtroppo le bande di truffatori hanno a disposizioni migliaia di numerazioni e cambiano in continuazione il loro mittente. Un’altra soluzione è quella di chiamare il nostro operatore telefonico e chiedere il blocco delle telefonate che svuotano il nostro conto telefonico. Per riavere il credito rubato, occorre procedere con una vera e propria denuncia. La soluzione migliore è quindi quella di non rispondere a chiamate da un numero che non è presente in rubrica. Ma le truffe telefoniche, purtroppo, non finiscono solo con gli “squillini”.
Sia al nostro cellulare che ai nostri numeri fissi, arrivano anche le così dette chiamate trappola. Questi moderni truffatori riescono, con abilità, a sfruttare l’ingenuità della gente e ad arrivare al conto corrente bancario o ai dati della carta di credito. «Occorre essere sempre vigili e valutare le telefonate che riceviamo con una buona dose di diffidenza – dice Ivano Gabrielli, Vice Questore Aggiunto della Polizia Postale -. Bisogna partire dall’idea che ogni input che ci arriva dall’esterno e che riguarda un nostro mezzo di pagamento sia da considerare a rischio».
Cari amici, ormai le truffe messe in atto sono sempre più sofisticate, per cui il consiglio per salvaguardare sia i nostri soldi che i nostri dati è uno solo: mai rivelare al telefono i nostri dati sensibili. I sistemi adottati sono così raffinati che è facile “cadere in tentazione” e rivelare dati di grande pericolosità. Pensate che la nuova frontiera della truffa arriva a fare chiamate fintamente provenienti da call center bancari o addirittura dalle forze di polizia. Gli abili truffatori utilizzano il loro savoir faire per convincerci che ci vogliono aiutare: ci dicono di dover urgentemente eliminare un’anomalia presente sul nostro conto corrente o sulla nostra carta di credito. Abilmente, in maniera suadente, riescono a convincere il malcapitato di turno, facendosi dare i dati di accesso ai conti correnti e/o alla carta di credito.
È questa la nuova frontiera del phishing che sta mietendo sempre più vittime. «Occorre tenere gli occhi sempre bene aperti», spiegano gli esperti delle forze dell’Ordine, precisando che mai e poi mai una banca chiede informazioni di questo tipo ai clienti per telefono. Un ultimo consiglio da adottare in casi di questo genere: rispondere a chi ci chiede i dati che provvederemo noi, direttamente, a risolvere il problema, chiamando il nostro amico, funzionario della banca, che si occuperà di risolvere l’anomalia. Magari, anche noi in modo suadente, lo ringraziamo della sollecitudine avuta nei nostri confronti e chiudiamo la telefonata.
Sapete cosa dice un antico proverbio sardo? “S’ingannu andat cum s’ingannadore” (L’inganno torna in casa dell’ingannatore).
A domani.
Mario