venerdì, luglio 31, 2020

SENEGHE E LA SUA PARROCCHIALE. LA LUNGA STORIA DELLA COMUNITÀ SENEGHESE, CHE DATA DAL PERIODO NURAGICO.


Oristano 31 Luglio 2020
Cari amici,
Chiudo i post di Luglio dedicando l'ultimo ad una bella e antica chiesa sarda:la parrocchiale di Seneghe. Uno degli studiosi di Seneghe e della sua storia, Mario Cubeddu, afferma che il toponimo Seneghe, per quanto non si sa quanto attendibile, è quello che lo collega a S’ena, ovvero la vena d’acqua di cui il territorio è ricco. Un luogo ambito, dunque, abitato già in epoca lontanissima, tanto che le prime testimonianze archeologiche risalgono a circa 2.000 anni prima di Cristo, imperante la civiltà nuragica. Nel territorio infatti sono presenti diverse tombe di giganti e almeno un centinaio di nuraghi.
Con l’arrivo dei fenici e dei punici (e poi dei romani) sulla costa occidentale e la nascita di Cornus, raggiungibile da Seneghe con una strada ancora oggi visibile in quanto segnata dai solchi profondi dei carri, la storia di questo insediamento umano fa importanti passi avanti. Ufficialmente il nome di Seneghe lo si trova storicamente scritto per la prima volta nel XII° secolo, citato nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado. Seneghe era allora una delle ville (erano sette) che costituivano la Curatoria di Parte Milis, Distretto amministrativo del Giudicato d’Arborea.
L’importanza di Seneghe nel Distretto era notevole: era il centro più popoloso, e durante la guerra di conquista (dopo l’arrivo degli eserciti catalano-aragonesi e la lunga guerra di conquista tra il XIV° e XV° secolo) le popolazioni che fuggivano dai villaggi abbandonati e dalla pianura infiammata dalla guerra trovarono rifugio a Seneghe, favorite anche dalla posizione elevata rispetto alla pianura malarica. Alla fine del periodo giudicale Seneghe venne incluso nel Campidano di Milis, territorio del neonato Marchesato di Oristano, composto dalla città e dai tre Campidani.
Come scrive lo studioso Mario Cubeddu (nato a Seneghe nel 1947, laureato in lettere classiche a Cagliari nel 1971, che ha insegnato sino al 2003 nelle scuole superiori), “Nella struttura sociale seneghese aveva un ruolo fondamentale anche la Chiesa, unico organismo che consentisse la promozione sociale di un popolo di contadini e pastori. Fu grazie ad essa che si realizzò l’ascesa al cardinalato di Agostino Pippia (Seneghe 1660-Roma 1730) nel 1724.
Seneghe alla fine de Settecento arrivava a contare circa duemila abitanti. Testimoni di quell’epoca importante sono le due piccole chiese costruite in posizioni dislocate rispetto alla Parrocchia: la Chiesa di Sant’Antonio, che conserva ancora oggi l’impianto originario e quella di Sant’Agostino, demolita nell’Ottocento. Proprio nell’Ottocento, il miglioramento delle condizioni economiche consentì di dare il via alla costruzione della nuova Chiesa Parrocchiale, il cui arco costruttivo, però, durò quasi un secolo: fu terminata nel 1898.
La parrocchiale di Seneghe è situata al centro dell’attuale abitato, ed è dedicata all’Immacolata ed al patrono San Sebastiano. A costruirla furono capaci maestranze sarde (capimastri di Cuglieri, Oristano, Santulussurgiu e Seneghe). Nel luogo dove sorge, vi era preesistente una chiesa più antica, di origini alto-medievali, edificata a sua volta su un preesistente monumento nuragico. Questa chiesa parrocchiale, che risulta di notevoli dimensioni, (è considerata appena meno ampia della Cattedrale di Oristano), fu inaugurata il giorno della festa di S. Giovanni Battista il 24 giugno 1893, per quanto ancora non del tutto terminata.
Al visitatore oggi la Chiesa appare in tutta la sua magnificenza. Affrescata in più parti, al suo interno si possono osservare un crocefisso del XVI secolo, diverse statue lignee di Santi, affreschi di pittori cagliaritani del XIX e XX secolo; nella cappella del SS.mo Sacramento, due opere di Giovanni Ciusa Romagna e Carmelo Floris. Situata in una cappella la vergine dormiente.
Cari amici, la Sardegna ha una storia millenaria di grande spessore. Seneghe è uno dei paesi che vanta antiche e pregiate origini, oltre a tesori di eccellente luminosità, che potrebbero essere meglio valorizzati! E come Seneghe tanti altri centri anche modesti fanno della Sardegna una terra da conoscere e apprezzare. Ai nostri giovani il compito di valorizzare il nostro immenso patrimonio culturale che può creare ricchezza e anche dare un concreto aiuto alla disoccupazione, soprattutto giovanile!
A domani.
Mario


giovedì, luglio 30, 2020

IL GIRASOLE. UN VEGETALE CHE SI PRESENTA NON SOLO CON UN MAGNIFICO FIORE, MA CHE È RICCO DI SOSTANZE DAVVERO BENEFICHE PER L’UOMO, IN PARTICOLARE PER LA SALUTE CARDIOVASCOLARE.


Oristano 30 luglio 2020
Cari amici,
Il Girasole (Helianthus annuus L.), è un vegetale appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Di origine del Nord America (ma secondo alcuni studiosi peruviana, o anche messicana), la sua coltivazione si è diffusa in Europa solo nei primi decenni del 1500, inizialmente prevalentemente a scopi ornamentali. Solo nel 1.700 ha raggiunto una certa importanza alimentare, in particolare come pianta oleifera, diffondendosi ampiamente nell’Europa orientale. La pianta infatti è ricchissima di semi, contenuti nel grande fiore a forma di cerchio dove maturano, e che costituiscono un vero serbatoio di sostanze benefiche.
Quelli che di norma vengono definiti semi in realtà sono i frutti secchi, detti acheni, di colore grigio-beige e di lunghezza che va dai 6 ai 10 mm; sono costituiti da un guscio duro esterno e da una mandorla interna, chiamata impropriamente “seme”. Questi frutti vengono, come detto, prevalentemente utilizzati per la produzione di olio a livello industriale. Recentemente, sono state selezionate, attraverso delle tecniche di miglioramento genetico, delle cultivar di girasole con semi contenenti elevate concentrazioni di acido oleico (oltre il 60%), da cui si estrae un olio più resistente alla degradazione termica ed ossidativa, perciò maggiormente indicato per friggere.
I semi di girasole risultano molto preziosi per l’organismo, tanto che il loro impiego in cucina è abbastanza vario; essi vengono utilizzati per preparare insalate, prodotti da forno, primi piatti, contorni, macedonie o in aggiunta allo yogurt, oppure consumati tostati e leggermente salati, o semplicemente come uno snack salutare. I semi di girasole, infatti, contengono una discreta quantità di fibra (8,6%), un buon quantitativo di proteine (21%), minerali (ferro, magnesio, fosforo, potassio e zinco), acidi grassi mono e polinsaturi e vitamine (folati, vitamina E). Una porzione di semi di girasole fornisce quasi l’intero fabbisogno giornaliero di vitamina E, un micronutriente dalle attività antiossidanti.
La scienza che studia gli alimenti considera i semi di girasole molto utili per il mantenimento della salute cardiovascolare, grazie alla presenza degli acidi grassi mono e polinsaturi, di cui sono ricchissimi, tanto da contribuire ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo LDL e ad abbassare la pressione arteriosa. La presenza di acidi fenolici (acido caffeico, acido gallico) e flavonoidi (quercetina), inoltre, fa sì che i semi di girasole siano ritenuti ulteriormente utili per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. I semi, oltre che spremuti, possono essere mangiati al naturale (sono utili a bambini e adulti, donne in gravidanza e a chi pratica attività sportive, perché hanno proprietà ricostituenti e mineralizzanti), sia consumati secchi che germogliati.
Quanto all’olio che si ricava dai semi, non dimentichiamo che è tra gli oli di semi più utilizzati in cucina nel mondo. La sua composizione, infatti, risulta particolarmente interessante. È composto essenzialmente di acidi grassi insaturi, per circa il 30% di acido oleico e poco più del 50% di acido linoleico. Entrambi sono precursori degli acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6. I due omega, come ben sappiamo, sono importanti per la salute del nostro cuore e per diversi altri aspetti.
L’olio di girasole, grazie alle sue proprietà antiossidanti, vista la discreta presenza di vitamina E, aiuta a contrastare i radicali liberi. La sua regolare assunzione aiuta il nostro organismo facilitando il trasporto di ossigeno, creando l’emoglobina nel sangue e ottimizzando la produzione di energia. Sotto questo punto di vista, possiamo dire che l’olio di girasole è assai migliore dell’olio di oliva nel combattere l’invecchiamento cellulare.
Cari amici, indubbiamente il girasole si è rivelato un vegetale davvero interessante e salutare, anche se, tornando all’olio che se ne ricava, non possiamo certo dire che può sostituire in tutto e per tutto l’olio d’oliva! In cucina l’olio di semi di girasole, oltre che essere utilizzato come ingrediente per la preparazione di dolci, emulsioni e diversi tipi di maionese, viene spesso utilizzato anche per friggere. Avendo, però, il cosiddetto “punto di fumo” davvero basso, a 130°, lo possiamo usare solo per fritture veloci, altrimenti è preferibile usare il più sapido olio d’oliva.
Nei Paesi mediterranei come il nostro, cari amici, è difficile pensare di sostituire il ben più noto e famoso olio d’oliva, parte integrante e salutare della dieta mediterranea, con quello di girasole. È usato invece in abbondanza in Russia, Ucraina e Argentina, che sono tra l’altro i principali produttori di olio di girasole nel mondo, dove viene utilizzato anche per la preparazione del biodiesel.
A domani, amici.
Mario


mercoledì, luglio 29, 2020

L’ANSIA, UN DISTURBO IN SENSIBILE AUMENTO, DOPO LA PANDEMIA SCATENATA DAL CORONAVIRUS. I POSSIBILI RIMEDI CONSIGLIATI DAGLI ESPERTI.


Oristano 29 luglio 2020
Cari amici,
L’ANSIA è uno dei disturbi presente da sempre nel genere umano, da che mondo è mondo. Ad influenzare questo stato d’animo certamente i pericoli esterni, quelli che ci circondano e che possono mettere a rischio la nostra incolumità.  L'ansia si manifesta con uno stato di tensione, di timore, di apprensione, seppure senza avere individuato, spesso, un pericolo concreto. La reazione del nostro organismo è fatta di tremori, sudorazione, palpitazioni, senso di affaticamento, difficoltà a respirare normalmente.
La parola “Ansia” deriva dal termine latino “anxius”, che significa affannoso, inquieto e la radice di questo termine è quella del verbo latino “angere” che vuol dire stringere, soffocare. Secondo l’Istituto Nazionale della salute mentale, ansia, panico e disturbi correlati colpiscono circa 19 milioni di uomini e donne di età superiore ai 18 anni in Europa. L’attacco di ansia o panico si sviluppa solitamente in età adulta, ma può colpire anche i giovani; inoltre le donne hanno il doppio delle probabilità rispetto agli uomini, di essere colpite dal disturbo.
L’ansia, vissuta come una necessaria emozione di base (quindi nei giusti limiti) di norma è da considerarsi positiva, in quanto attiva nell'individuo risorse mentali e fisiche adeguate alla necessità del momento, svolgendo nella vita corrente di ciascuno di noi la funzione di attivare le risorse necessarie a raggiungere determinati obiettivi; possiamo insomma, quando non è esagerata, considerarla una risposta a una situazione che stiamo vivendo e che percepiamo come pericolosa. Quando però l’ansia raggiunge livelli particolarmente alti, da rimedio può diventare un male pericoloso, insomma una vera e propria patologia.
Il confine tra un’ansia sana e uno stato ansioso patologico tuttavia non è ancora molto chiaro. Esistono differenze individuali nel modo in cui ci rapportiamo con il mondo che ci circonda e verso noi stessi. Queste differenze influenzano la nostra propensione a provare ansia. La nostra storia di vita, le nostre esperienze e il contesto sociale in cui viviamo generano in ognuno di noi una percezione diversa del livello di pericolosità del mondo esterno e quindi delle nostre capacità nell’affrontare il pericolo.
Quando l’ansia percepita è vissuta come qualcosa di particolarmente pericoloso, essa diventa una seria minaccia per la persona. Come sta avvenendo in questo periodo per l'emergenza creata dal Covid-19, che ha prodotto conseguenze rilevanti non solo in ambito clinico ed economico, ma ha anche lasciato significative ripercussioni psicologiche: un aumento notevole di uno stato ansioso forte, creato dall'incertezza del futuro, dalla perdita del lavoro, da uno stato di precarietà diventato regola, che hanno creato forte stress, nervosismo, insonnia e depressione.
Si, amici, in una Società dove si viveva sull'onda della velocità e degli obiettivi da raggiungere, tutto all'improvviso a causa della pandemia si è fermato. Rinchiusi in casa per un lungo periodo, cercare di ri-progettare il futuro diventato incerto (in particolare quello economico e lavorativo), è diventato davvero difficile. Quali dunque i rimedi possibili, per ripristinare uno stato psico-fisico accettabile, per cercare di ritrovare, almeno in parte, una certa serenità?
Una delle possibili cure è certamente la psicoterapia. Quando questo pericoloso disturbo arriva a livelli di pericolo, è necessario intervenire con le cure mediche: psicoterapia, tecniche di rilassamento e trattamento farmacologico. Attraverso la psicoterapia si possono affrontare in modo separato le varie situazioni in cui l'ansia si presenta, con l’utilizzo di tecniche comportamentali e di ristrutturazione cognitiva.
Certo, avere paura del coronavirus è normale, considerato che il rischio di un possibile contagio non è solo paventato ma reale. Eravamo abituati a vivere in maniera confortevole, e ci ritenevamo abbastanza al sicuro, vivevamo la nostra vita normale: andare al lavoro, al cinema, cenare con gli amici, portare i figli a scuola e via dicendo, poi è arrivato il Coronavirus, che ha stravolto completamente la nostra “normalità” precedente, la nostra quotidianità tanto rassicurante.
Cari amici, non eravamo e non siamo stati preparati a fronteggiare un’emergenza come quella del Coronavirus, ma, come in passato, saremo in grado di adattarci, come sempre. Lo hanno fatto i nostri nonni al tempo della guerra e lo abbiamo fatto anche noi in precedenti crisi economiche e lo continueremo a fare anche ora.
Insomma, anche se il Coronavirus ci ha stravolto le vite, noi ci possiamo, anzi ci dobbiamo adattare alla nuova situazione, con la nostra forza di volontà. Una reale strategia, quindi, sarà quella di convincerci che ce la possiamo fare, modificando il nostro comportamento che diventerà una nuova temporanea normalità, in cui continueremo a vivere senza troppi patemi d’animo.
A domani, amici.
Mario


martedì, luglio 28, 2020

NON TUTTI SANNO CHE… CI SONO MOLTE COSE CURIOSE CHE ABBIAMO SEMPRE SOTTO GLI OCCHI, MA DI CUI SPESSO IGNORIAMO LA REALE UTILITÀ.


Oristano 28 luglio 2020
Cari amici,
Ci sono delle cose che seppure vediamo e tocchiamo tutti i giorni, non ci fanno venire il dubbio, la curiosità, di sapere a cosa realmente servano. Faccio un esempio. In casa abbiamo certamente delle camicie che sul retro portano al centro spalla delle linguette (i passanti); ci siamo mai chiesti a cosa servono? In realtà non sono state messe lì a caso, solo a livello estetico, ma sono un retaggio del passato, quando avevano un reale funzione. L’usanza ha origini militari, precisamente nel corpo della Marina. Sulla nave lo spazio per i vestiti è alquanto limitato, e in passato i marinai appendevano le loro camicie grazie a questi passanti. Negli anni ’60, l’uso si estese anche ai ragazzi universitari, che in palestra appendevano a dei ganci la camicia. Ora, invece, sono solo un segno di eleganza e qualità!
Ebbene, come i passanti prima ricordati, tutti i giorni abbiamo a che fare con degli oggetti che presentano particolarità di cui in apparenza ci sfugge il significato, ma che nascono da precise esigenze di cui, però, spesso ignoriamo il significato. Ebbene, oggi cercherò di farvi scoprire alcune delle numerose particolarità di cui in apparenza sappiamo poco o niente e pertanto stentiamo a comprenderne l’utilità. Ecco le più note.
Il fondo concavo delle bottiglie di vino. Spesso ci siamo chiesti: a che cosa serve? 
Questa rientranza, detta anche a “campana”, è nata per diverse ragioni; la prima è che serve a stabilizzare la bottiglia, così da prevenirne la caduta, serve poi a rendere la bottiglia di vetro più resistente (in particolare se contiene vino frizzante), oltre che a far precipitare ai lati eventuali piccole impurità.
I Quadrati Colorati Nei Contenitori Di Dentifricio
Nel tubetto del dentifricio, all’estremità del contenitore, vi sono dei quadratini blu, rossi, neri o verdi; ci siamo mai chiesti a cosa servono? Sono chiamati segni per gli occhi, e sono importanti per le macchine delle catene di montaggio. 
Questi segni indicano dove il tubetto in quel punto dovrebbe essere tagliato e ripiegato!
La Freccia Del Misuratore Della Benzina. Quando guidi e dai uno sguardo al cruscotto, noterai che di fianco al misuratore della benzina di quasi tutte le macchine costruite dal 2010 in poi c’è una freccia che punta a destra o sinistra; Sai a che serve? Semplice, sta ad indicare da che parte si trova il tappo del serbatoio della benzina! Forse tu sai già dove è situato, ma pensa a chi usa le auto a noleggio…
I Bottoni metallici nei Jeans. Ormai tutti indossiamo i jeans, e sicuramente abbiamo notato i bottoni metallici presenti all’incrocio delle cuciture. Sapete a cosa servono? Sono chiamati rivetti, e sono stati aggiungi per impedire alle cuciture di rovinarsi e aprirsi, dunque scucirsi. L’invenzione è stata patentata da Levi Strauss. Nel 1829, ha pensato a questa invenzione dopo aver ricevuto lamentele da centinaia di minatori che dicevano che i jeans si rovinavano facilmente.
I Buchi Sui Manici Delle Pentole. 
In cucina ci lavoriamo un po’ tutti. A meno che non siamo dei cuochi professionisti, forse non ci siamo mai chiesti a cosa servono i buchi nei manici delle pentole e delle padelle. In realtà servono per appendere le stoviglie quando non le stiamo usando. Servono però anche per appoggiarvi gli utensili usati per cucinare, come i cucchiai o i mestoli, nei momenti che non li stiamo utilizzando.
I Buchi Nelle Finestre Degli Aeroplani. Viaggiando in aereo siamo in tanti ad averli notati. Non c’è bisogno di spaventarsi per i buchi nei finestrini degli aeroplani. Sono chiamati i buchi di respirazione, e sono stati aggiunti per regolare la differenza di pressione ogni volta che l’aeroplano va più in alto. Aiuta a mantenere la cabina più sicura e più confortevole. Se il piano esterno viene compromesso, noterete delle perdite di acqua provenire da quei buchini.
Le Grate Nere Del Microonde. 
Le porte del microonde hanno quasi sempre una grata nera che viene chiamata lo scudo Faraday. Questo è importante se si vuole cucinare del cibo in maniera appropriata. In più, rende sicuro l’ambiente esterno dal campo elettromagnetico. Siccome non è gradevole prendere una dose di queste onde frontali, la grata nera, facendo da scudo, impedisce che veniamo invasi dal pericoloso campo elettromagnetico.
Linguette Delle Lattine. A cosa servono le linguette delle lattine delle bibite? Apparentemente, queste servono per essere usate come poggia cannuccia. Anche se questa è solamente una cosa che è rimasta dal lontano passato. Dopotutto, quasi nessuno usa ora le cannucce per bere da una lattina. Infatti, le lattine sono state progettate per adattarsi alla bocca umana.
Le Scatole Da Asporto. Il cibo da asporto cinese è il cibo migliore, quando siete troppo occupati per cucinare. Ebbene, una volta portato a casa il cibo viene mangiato direttamente dalle scatole da asporto. Questa infatti è sempre stata l’intenzione dei progettisti. Le scatole possono diventare un piatto, tirando le estremità e appiattendo il contenitore sul vostro tavolo. Voilà! Ora avete un piatto usa e getta.
I Fori Sui Tappi Delle Penne. I tappi delle penne sono spesso progettati con un foro sull’estremità. La domanda è: perché hanno questi fori? Apparentemente, permettono all’aria di passare. In caso lo ingoi, dovresti comunque essere in grado di respirare. Considerando che tantissimi masticano i tappi delle penne, questa è probabilmente un’invenzione molto utile.
Il Buco Di Fianco Alla Telecamera Dell’iPhone. Le persone che usano l’iPhone hanno probabilmente notato che c’è un buco in più di fianco alla lente della telecamera. In realtà è un microfono! Da quando l’iPhone 5 è stato messo sul mercato, tutti i telefoni della compagnia hanno avuto 3 microfoni: uno sotto al telefono, di fianco all’altoparlante, uno su un lato, e uno di fianco alla telecamera. Questo ti serve per registrare dei video con audio più facilmente.
Nastro Di Misurazione Di Metallo. C’è un piccolo pezzo di metallo alla fine del nastro di misurazione. È stato aggiungo per molteplici ragioni. Se stai lavorando da solo, e non hai nessuno che ti aiuti, puoi attaccare questo pezzo di metallo ad un chiodo per aiutarti a tenerlo fermo. A parte per questo motivo, i bordi sono serrati. Questo è utile se devi lasciare un segno sulla superficie.
Cari amici, per oggi credo che basti, anche se sono ancora tante le curiosità che potrebbero richiamare la nostra attenzione… Per cui vi do appuntamento magari ad una prossima puntata!
Ciao!
Mario


lunedì, luglio 27, 2020

È ARRIVATA L’ESTATE! COL CALDO È IMPORTANTE IDRATARSI NEL MODO MIGLIORE. ECCO ALCUNI CONSIGLI DEGLI ESPERTI CIRCA LA DIETA IDEALE PER IL PERIODO ESTIVO.

Oristano 27 luglio 2020
Cari amici,
Col caldo l’organismo entra in una fase particolare per cercare di smaltire il gran caldo esterno; la prima reazione, quella più evidente, è il sudare abbondantemente. La sudorazione eccessiva, però, diminuisce la quantità di acqua che deve essere presente nell'organismo, per cui è necessario reintegrare quanto perso, non solo come acqua ma come vitamine e sali minerali, andati perduti con la sudorazione.
Possiamo reintegrare le sostanze perse non solo bevendo ma anche mangiando i cibi giusti, quelli che contengono molta acqua, vitamine e minerali; insomma, quei cibi con i quali è più semplice rimettersi in forma in poco tempo. 
Si, amici, in estate è possibile combattere il caldo a tavola, scegliendo i cibi più adatti, come verdure e frutta fresche di stagione, carni bianche e pesce, aumentando anche le bevande (in particolare acqua naturale) per reidratare al meglio l’organismo. Ecco un primo elenco di cibi da consumare d’estate per resistere meglio al gran caldo.
Innanzitutto, come detto, cibi freschi, nutrienti ma allo stesso tempo leggeri, e poi tanta frutta e verdura di stagione, aumentando il consumo non solo di acqua ma anche di frullati e spremute, in modo da garantire al nostro organismo il giusto apporto anche di vitamine e sali minerali. D’estate la nostra alimentazione deve cambiare, diminuendo per esempio il consumo di carni rosse, di cibi elaborati, di bevande zuccherate e di superalcolici, che favoriscono la disidratazione. 
Si, amici, d’estate è preferibile consumare pasti leggeri (che significa mangiare poco e spesso); col caldo è necessario rendere più semplice la digestione evitando i cibi grassi e i condimenti pesanti, preferendo la cottura al vapore, al cartoccio o alla griglia e condendo i cibi con poco olio a crudo e succo di limone. Il primo piatto, per noi italiani in primis la pasta, sarà da condire con pomodoro fresco e sughi leggeri; inoltre è necessario ridurre anche il sale, perché trattiene i liquidi.
Quanto al secondo piatto, preferiamo le carni bianche e il pesce, cibi più magri e digeribili, al posto della carne rossa e dei salumi, che contengono molti grassi saturi e più calorie. Il pollo è la carne bianca ideale, in quanto apporta al nostro organismo la giusta quantità di proteine, contiene potassio, magnesio, fosforo e ferro oltre a vitamine del gruppo B. Introdurlo nella nostra dieta per due, tre volte la settimana, alternato col pesce è la soluzione più indicata. Quanto al pesce (cucinato alla griglia o al forno), è meglio quello azzurro: merluzzi, sgombri, alici, acciughe, ma anche salmone, tutti pesci ricchi di Omega 3. Altro pesce digeribile e leggero è la sogliola, ideale anche per i bambini.
A tutto questo bisogna poi aggiungere l’idratazione del corpo: bere molta più acqua anche se non si avverte lo stimolo della sete. Si, per contrastare il grande caldo bisogna bere tanto e spesso: almeno 2 litri di acqua al giorno. Una buona abitudine è berne un bel bicchiere appena svegli e un ultimo prima di andare a letto. Meglio integrare l'apporto di liquidi anche con centrifugati, succhi di frutta senza zuccheri, e nel caso di attività sportiva, bevande con sali minerali per reintegrare quelli persi con il sudore.
Cari amici, la nutrizionista Monica Artoni, ci dà degli utili suggerimenti per un’estate da trascorrere al meglio, alimentandoci nel modo più corretto. Ecco alcuni dei suoi consigli. 
Frutta: consumare frutta fresca e di stagione; sì a macedonie, frullati e i centrifugati (senza aggiunta di zuccheri). Frutta secca e disidratata invece, non portano alcun beneficio al fabbisogno d’acqua. 
Verdura: variarla il più possibile e privilegiala cruda. E se invece decidiamo di cuocerla prediligere la cottura a vapore, che consente di preservare buona parte delle vitamine termolabili contenute negli alimenti. Ecco i 5 alimenti più ricchi d’acqua che non devono assolutamente mancare sulle nostre tavole quest’estate.
Cetriolo. Il cetriolo (96,7% di acqua) è l’alimento con il maggior contenuto di acqua, per questo è molto rinfrescante e depurativo. Con solo 12 calorie per ogni 100 gr è praticamente privo di grassi, quindi ottimo per mantenersi in forma; contiene inoltre una buona quantità di sali minerali, in particolare potassio e fosforo, e la vitamina C. Una sostanza che caratterizza i cetrioli è inoltre l’acido tartarico, un acido organico molto importante se si è a dieta. Ottimo per contrastare la ritenzione idrica, il cetriolo aiuta anche a depurare l’organismo e a liberarci dalle tossine. È perfetto nell'insalata, ma provatelo anche unito allo yogurt magro, alla menta e a dei cubetti di ghiaccio, il suo potere idratante aumenterà decisamente!
Lattuga. La lattuga iceberg (95,6% di acqua) occupa il secondo posto sul podio dei cibi più idratanti. È tra gli alimenti che garantiscono una maggiore idratazione grazie alle sue foglie, composte principalmente d’acqua, ed ha un buon potere saziante. Contiene buone quantità di vitamina C e A, ma sono soprattutto i minerali a renderla salutare. La foglia di lattuga apporta infatti potassio, calcio, fosforo e ferro. Le proprietà idratanti e le vitamine la rendono un’ottima alleata della pelle, mentre il potere mineralizzante la rendono consigliabile nei periodi molto caldi o dopo aver svolto attività fisica; risulta molto utile anche nella dieta degli sportivi. Consumare un piatto di lattuga prima dei pasti aiuta chi è a dieta o chi non vuole aumentare di peso, perché il suo basso contenuto calorico aiuta a mantenersi in forma e a garantire il benessere fisico.
Ravanelli. I ravanelli (95,3% di acqua) sono tra le prime verdure rosse a contenere il più alto contenuto di acqua. Oltre ad essere molto saporiti regalano anche un po’ di colore ai piatti. Con soli 11 calorie per 100 grammi, i ravanelli sono ricchi di ferro, fosforo, calcio, vitamine del gruppo B, vitamina C e acido folico. Hanno proprietà diuretiche e depurative e contengono anche moltissimi antiossidanti, come ad esempio la catechina. Inoltre, vantano numerose altre proprietà terapeutiche che vengono sfruttate soprattutto in fitoterapia.
Pomodori. I pomodori (94,5% di acqua) sono tra gli alimenti più ricchi di vitamina A e C. Hanno pochissime calorie, appena 20 su 100 g e sono ricchissimi di acqua: in 200 grammi ci sono 188 millilitri di liquidi, circa un bicchiere. Grazie al suo elevato contenuto di acqua il pomodoro, oltre a contribuire a una buona idratazione, riduce l’apporto calorico complessivo. Contiene tanto potassio, utile per mantenere la pressione arteriosa nei limiti e risulta importante per la funzionalità muscolare e gli scambi cellulari. Inoltre il pomodoro possiede pochi zuccheri e grazie alla presenza della vitamina C ha un ottimo potere antiossidante, che favorisce il buon funzionamento del sistema immunitario.
Anguria. L’anguria (91,5% di acqua) è il frutto dell’estate per eccellenza! Fresca, zuccherina, idratante e ipocalorica!  È Il primo tra i frutti per il suo contenuto di acqua, tanto che gli inglesi lo chiamano watermelon, melone d’acqua, per l’appunto. Con solo 16 calorie per 100 grammi, l’anguria è ricca di sali minerali, in particolare potassio e magnesio, contiene vitamine ed ha un elevato potere saziante con un basso contenuto calorico. Perfetta da consumare dopo lo sport e il movimento grazie al potere reidratante e rinfrescante. Pensate che in una fetta da 300 grammi ci sono quasi due bicchieri di liquidi.
Cari amici, l’idratazione giusta è il vero segreto per trascorrere l’estate al meglio! Assumere molti liquidi non solo ci fa stare bene, ma ci aiuta a dimagrire e ad avere una pelle più luminosa e tonica. Semplice, come bere un bicchier d’acqua!
A domani, amici.
Mario