Oristano 16 luglio 2020
Cari amici,
Quando a qualcuno di noi viene un’idea
geniale, in particolare fuori dall'ordinario, ma capace di risolvere un
problema complesso, la prima reazione del “potere costituito” è quella di
bacchettare, contestare l’innovazione, anziché pacificamente pensare e
verificare l’eventuale bontà dell’innovazione. È successo anche di recente nel
mondo della scuola, quando a causa del Lockdown, che ha costretto anche alla
chiusura delle scuole, una intelligente maestra ha avuto l’idea di continuare a
fare lezione con i bambini sul prato. Tutto questo, ovviamente, nel pieno
rispetto delle norme anti contagio.
Una storia davvero
kafkiana, quella che ha avuto come protagonista Francesca Sivieri di Prato,
maestra di scuola materna, che, per proseguire nella didattica ordinaria
sospesa dalle norme anti contagio, aveva studiato un metodo alternativo: riunire,
seppure con tutte le precauzioni, i bambini in un prato dove lei avrebbe intrattenuto
i bambini con delle letture formative. Eppure “mal gliene incolse”, in
quanto la sua idea venne fortemente contestata dal sindacato!
Un comportamento severamente punitivo,
quello messo in atto dal sindacato, che altro non è che una reale dimostrazione
che il nostro Paese, amici, è paralizzato dalla burocrazia, schiava di una mentalità
refrattaria all'innovazione, dove anche chi ha un’idea geniale, anziché essere
confortato dal plauso dei colleghi viene ampiamente redarguito per essere
voluto uscire “dal solito”, da quelle regole immobilistiche che non prevedono
nessuna innovazione che venga dal basso, in quanto ogni novità deve essere
sempre, immancabilmente, calata dall'alto. Ma veniamo ai fatti.
A raccontare la storia
per filo e per segno è il Corriere della Sera. A Prato la maestra Francesca
Sivieri, una valida insegnante di scuola materna, dopo la chiusura delle scuole imposta
dal Lockdown, non potendone più di stare lontana dai suoi piccoli alunni, ha deciso
di portarli al parco, non solo per stare insieme a loro, ma per continuare il
suo lavoro educativo: leggere loro dei libri. Mai l’avesse fatto! E nonostante avesse richiesto e avuto il preventivo consenso dei genitori dei suoi bimbi, la maestra ha dovuto
incassare, come detto, gli attacchi del sindacato, che l’ha accusata di far passare le
colleghe per nullafacenti!
La maestra, sostenuta dai
genitori, ha però affrontato serenamente la polemica, come ha raccontato il Corriere della Sera;
il sindacalista contestatore, certo Claudio Gaudio, segretario della Cisl
settore Scuola di Prato, non aveva certo usato mezzi termini per criticare l’iniziativa
della signora, secondo lui attuata «in barba a ogni regola sulla
sicurezza» e che rischiava di «far passare le colleghe per vagabonde». Lei ha subito pacatamente replicato in un’intervista ad una radio,
specificando come la sua idea fosse solo un atto d’amore nei confronti dei suoi
bambini, e fatta col favore dei genitori.
Per fortuna la Sivieri ha
avuto la decisa presa di posizione dei genitori (oltre cento), che l’hanno
difesa a spada tratta anche con una “lettera aperta”, in cui hanno denunciato
di essere stati abbandonati dalle Istituzioni durante il Lockdown, aggiungendo anche
di aver provato vergogna per le parole del sindacato. «I bambini non
hanno colore politico e non sono iscritti a sindacati e vedono calpestati i propri
diritti - si legge nella lettera - L’iniziativa della maestra
Francesca è un gesto di disobbedienza civile che troviamo necessario».
Ora Francesca Sivieri, la
maestra ideatrice della bella iniziativa, appare di nuovo serena. Il suo
esempio è stato adottato da altre insegnanti: è stato aperto un profilo
Facebook (Prati nelle Storie) per far conoscere e diffondere l’iniziativa in
tutta Italia.
Del serio problema delle scuole chiuse (che ora riapriranno non si sa bene ancora in che modo a settembre), si tornerà a parlare parecchio in futuro.
Del serio problema delle scuole chiuse (che ora riapriranno non si sa bene ancora in che modo a settembre), si tornerà a parlare parecchio in futuro.
Ora, dopo la bufera,
anche il sindacato ha deciso di fare ammenda, comprendendo di aver sbagliato.
Maddalena
Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola, ha chiamato al telefono la
maestra Francesca Sivieri (ormai nota come ‘la maestra delle letture sul prato’),
esprimendole la sua vicinanza, dopo l’inopportuno attacco subito da parte del
dirigente del comparto scuola di Prato e Firenze, Claudio Gaudio,. La Gissi le
ha ribadito che la sua attività di volontariato, apprezzata dai bambini e dai genitori,
era portata avanti con generosità, passione e dedizione per il proprio lavoro.
Cari amici, una storia
fortunatamente finita bene, ma che conferma ancora una volta che la
“Burocrazia” è un cancro davvero incurabile, che crea danni immensi e che è necessario che venga eliminato, reciso
quanto prima.
A domani, amici.
Mario
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