Oristano 19 luglio 2020
Cari amici,
Continuano con grande piacere
e gradimento costante di pubblico gli ‘aperitivi culturali’ messi in cantiere dal nostro museo cittadino, l’Antiquarium Arborense, diretto dal professor
Raimondo Zucca e la Fondazione Oristano. Nel bel giardino del museo (peccato che sia così piccolo da poter
ospitare solo un massimo di 50 persone, date le norme anti Covid), che si affaccia su Piazzetta
Corrias, nel pomeriggio di giovedì 16 luglio, è stato presentato il libro “Giallo
Sardo”, scritto a più mani da diversi autori sardi, tra cui Francesco
Abate.
Tanti, purtroppo (tra cui
io) quelli che sono andati in ‘over booking’, dato il tassativo limite massimo
di 50 persone, da sistemare nel giardino alle distanze minime previste dalle
norme in vigore anti contagio. Ad introdurre la serata il direttore e curatore
del museo prof. Momo Zucca, mentre la presentazione del libro è stata fatta
dall’avvocato giornalista Jimmy Spiga che ha svolto egregiamente la funzione di
moderatore.
Come nelle serate
precedenti, il pubblico partecipante (che ha pagato un biglietto di 5 euro) ha potuto gustare un aperitivo-rinfresco, offerto con il contributo di CRAI, i
prodotti cento per cento sardi Cuore dell’Isola.
Il libro presentato, scritto a più mani, conteneva diversi racconti, che andavano dallo spionaggio al thriller, dal poliziesco al noir storico, tutti però ambientati in Sardegna, oltre che scritti da autori sardi.
Il libro presentato, scritto a più mani, conteneva diversi racconti, che andavano dallo spionaggio al thriller, dal poliziesco al noir storico, tutti però ambientati in Sardegna, oltre che scritti da autori sardi.
Abate, Fois, Auriemma,
Troffa, Carta, Delizzos, Mandreu, Melis Costa, Pulixi, Zedda, Zucca, questi gli
autori, ognuno dei quali ha dato vita ad una storia curiosa e interessante.
Storie di Sardegna, messe insieme da un qualificato e capace pool di sardi, che
sono riusciti così a dare vita ad un libro che possiamo definire 'curioso e straordinario', che, ne sono certo, i lettori troveranno intrigante e interessante.
Una Sardegna, quella
rappresentata nei racconti, dove spesso la giustizia vacilla, dove delitti,
grassazioni e misfatti spesso restano impuniti, e dove abili investigatori
cercano in tutti i modi di arrivare alla verità. Un insieme di storie e di
personaggi curiosi, un “melting pot” di ‘guardie e ladri’, di banditi, assassini, ladri e
sicari da una parte e confidenti, informatori e caparbi investigatori dall'altra, che animano quell'eterna guerra
tra il bene e il male.
Un mondo spesso crudele,
quello rappresentato nei racconti, nei quali la legge spesso fatica ad affermarsi,
e dove vittime innocenti fanno da altare sacrificale a predatori senza
scrupoli, che giocano con la vita degli altri senza pietà, come se manovrassero
marionette inanimate. È la Sardegna vera, quella narrata, forte come roccia nei
sentimenti positivi ma fortissima anche in quelli negativi, dove, come spesso
accade in natura, la pietà non esiste e il fine (per quanto brutale e terrificante)
giustifica i mezzi illeciti adottati per raggiungere lo scopo.
La Sardegna, amici, è
stata spesso raccontata nei suoi aspetti più aspri e spigolosi, e in questo
libro scritto a più mani, troviamo tanta verità, seppure condita con la fervida
fantasia degli autori. Un libro dove sono evidenziate le grandi differenze di
mentalità presenti nell'isola, tra paesi dell’interno e quelli sulla costa, con
aperture e chiusure mentali di diversa intensità e profondità. Un libro, amici, che può
essere definito un caleidoscopio dalle mille sfumature di grigio, dove tradizione
e superstizione convivono con la modernità dell'oggi, che spesso è vissuta con
fastidiosa tolleranza.
Cari amici, un libro
davvero interessante, credo in particolare per i giovani, che spesso non si
sono mai calati realmente nella millenaria storia della nostra isola, costituita
da un popolo unico al mondo. Un popolo che se è pur vero che da secoli ha
subito e continua a subire una dominazione esterna a cui non ha mai saputo
sottrarsi, è anche vero che caparbiamente, mai e poi mai, ha inteso rinunciare alla propria identità
e credo mai lo farà!
Un sincero grazie al Museo
Antiquarium Arborense e alla Fondazione Oristano per la bella iniziativa portata
avanti, che quest’anno hanno messo in cantiere, per allietare l’estate degli
oristanesi, degli interessanti aperitivi culturali che sono risultati davvero
graditi al pubblico, anche se purtroppo obbligatoriamente limitato. Un grazie
speciale a Momo e a Jimmy Spiga (oltre che agli autori del libro), per aver saputo,
giovedì scorso, coinvolgere con tanta ironia e simpatia gli spettatori.
Leggiamolo questo libro,
amici, c’è tutta la nostra Sardegna dentro, con tutto il bene e il male che
possediamo.
A domani.
Mario
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