Oristano 11 luglio 2020
Cari amici,
Tra i più curiosi e
particolari riti tradizionali sardi di guarigione, praticati ai tempi della civiltà contadina (ma che in alcune parti dell’isola ancora si praticano) per dare ristoro ai numerosi mali sia fisici che psichici, c'era quello de "Sa mexina de s'umbra", o de "Sa mexina de s'azzichidu". Rituali a quanto pare antichissimi, che appartenevano alla pratica della medicina popolare, che in
Sardegna in passato era molto praticata, stante anche la grande carenza di
medici e medicine. Per sopperire a queste carenze, determinate persone, dotate di
capacità sensitiva, si adoperavano con diverse tecniche per cercare di
alleviare e curare tutta una serie di mali.
Come accennato, uno di questi rituali, un
tempo abbastanza praticato era quello in uso per curare con la "Terapia dello
spavento". Ciascuno di noi può diventare, per diverse ragioni
“adombrato”, ovvero colpito da una specie di “ombra” che si impossessa all'improvviso della
persona; il soggetto colpito ha uno shock che altro non è che una paura particolare, fuori dal comune,
che può creargli un forte stato di disagio, impedendogli di svolgere le sue normali funzioni. In realtà non è un male del passato: succedeva ieri e succede ancora oggi; la causa può essere un
incontro notturno, un’aggressione, un incidente d’auto, oppure la visione di un
delitto efferato, tutte circostanze che creano dentro di noi uno stato di ansia
che spesso anziché’ andare via resta dentro di noi.
Ebbene, amici, in passato per
togliere quella misteriosa forza negativa che lo spavento creava si ricorreva alle guaritrici (o guaritori) che praticavano una medicina
particolare, “la terapia dello spavento” (in sardo “sa mexina de s’umbra”, o
“sa mexina de s’azzichidu”). Un metodo curativo particolare, che ha continuato a mantenere intatto tutto il suo
fascino anche al giorno d’oggi, tant'è che viene ancora praticato, in
particolare in Provincia di Cagliari e di Nuoro da una cinquantina di
guaritrici (o guaritori). Notevole anche il numero delle persone che
annualmente vi ricorrono: circa 4 mila.
Come nella stragrande
maggioranza dei rimedi portati dalla medicina popolare sarda, anche per guarire
da un forte spavento, che riesce a mettere in agitazione l’animo del soggetto colpito, si
ricorre all'utilizzo di elementi naturali, come l’acqua, con cui viene cosparso
il malato, i ripetuti segni di croce, un
pizzico della terra presa nel posto dove lo spavento è maturato, e il fumo
prodotto in vario modo: o con la cera, o con le foglie di palma, i fiori secchi,
l’incenso e il rosmarino.
Le Majarze
praticanti il rito, possedevano tutta una varietà di ricette miracolose, oltre quelle
base prima indicate, tanto che a volte venivano bruciati anche pezzi di tessuto
o capelli del sofferente. Il fumo è lo strumento che serve a mandare via
l’ombra che si è insidiata nel corpo del mal capitato, ma che uscendo,
pensate, potrebbe addirittura andare ad infilarsi nel corpo del primo essere che incontrava!
Questi variegati riti, venivano sempre e comunque accompagnati dalla recita di diverse preghiere (Is
Brebus); aspetto quest’ultimo non trascurabile, in quanto la persona che
praticava il rito altro non era che un “intermediario”, quel fil rouge che faceva da tramite tra il terreno e il divino. Le
tradizioni sarde, amici, sono uniche nel loro genere e sono un incomparabile patrimonio
degli antichi riti superstiziosi che sono riusciti a sopravvivere nei secoli.
Questa usanza, infatti, per quanto possa apparire “fuori dal tempo”, viene come detto praticata ancora oggi in Sardegna, principalmente nella provincia di Cagliari e
di Nuoro, da persone che hanno imparato a conoscere il rito in
famiglia o perché sono stati guariti a loro volta.
Cari amici, di medicina
popolare sarda, di Majarze e Guaritori, ho già avuto occasione di
parlare a lungo su questo blog, anche perché ne sono stato interessato
anche personalmente; chi di Voi è curioso può andare a leggere (o rileggere)
quanto scrissi in data 18 dicembre del 2011 sui “Gli antichi riti dei guaritori
sardi. l’uomo tra superstizione e magia.”, cliccando sul seguente link: http://amicomario.blogspot.com/2011/12/gli-antichi-riti-dei-guaritori-sardi_18.html.
La Sardegna, cari amici,
è una terra unica, una terra con un patrimonio culturale straordinario, oltre che
di una bellezza incommensurabile! Sappiate che non la cambierei mai con
nessun’altra! Credo di avere anche una mentalità abbastanza aperta, ma,
credetemi, io mi sento prima di tutto sardo, poi italiano e infine anche
europeo! Ma, prima, sempre e comunque SARDO!
A domani, amici.
Mario
L'ombra...e le nostre paure
2 commenti:
Buongiorno potrei sapere dove a Cagliari fanno questo rito
E possibile sapere chi fa questo rito?
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