Oristano 1 Dicembre 2017
Cari amici,
Voglio iniziare i post di Dicembre con l'auspicio di un filo di speranza per la nostra Sardegna. Come sappiamo il lungo braccio di
ferro pubblico-privato, messo in atto per la salvezza della SBS, la principale
società protagonista della riforma agraria di Arborea di un secolo fa, si è di
recente concluso. A spuntarla, dopo 10 anni di inutili trattative, è stata la Società
Bonifiche Ferraresi. Ebbeme, senza perdere tempo (nonostante i dubbi di molti di noi sardi) ora gli acquirenti della abbandonata Società Bonifiche Sarde,
sono già all’opera per cercare di dare un futuro importante a quei mille ettari
rimasti a lungo senza produrre risorse. Certo, per noi sardi resta il timore de "s'istranzu", il
fatto che gli acquirenti non siano figli della nostra terra, ma in economia, come
ben sappiamo, non conta il colore ma il
valore dei soldi.
Ora però, dopo tante
polemiche, è tempo di rasserenare gli animi e far partire quella ripresa da
tanto tempo attesa. Personalmente il problema del futuro della SBS lo avevo
già trattato nel mio post del 9 Dicembre dello scorso anno (per chi è curioso,
ecco il link: http://amicomario.blogspot.it/2016/12/arborea-e-la-socbonifiche-sarde-dalla.html
), nel quale nemmeno io sono stato troppo tenero nei confronti delle
Bonifiche Ferraresi, neo acquirenti del complesso aziendale. Ora è tempo di concretezza non di discussioni; hano valore i
progetti messi sul tappeto dai nuovi acquirenti, che appaiono seri e concreti, credibili
e realizzabili in tempi relativamente brevi, insomma, in grado di creare una buona
ripresa di tutta la nostra zona e, indirettamente dell’intera Sardegna.
La Società Bonifiche
Ferraresi, non dimentichiamolo, è la più grande azienda agricola italiana per superficie agricola
utilizzata; quotata nel Mercato telematico italiano, dopo l’acquisito della
Società Bonifiche sarde (che ha portato in dote circa 1.000 ettari di terreni (573
tra Arborea e Terralba e altri 429 ettari nel territorio circostante) ha raggiunto
un totale coltivabile di oltre 6.500 ettari: superficie importante, che ora la
società intende convertire interamente a biologico. Come ha confermato l’Amministratore
Delegato Federico Vecchioni, “gli obiettivi societari sono ora rivolti alla conversione al biologico, aprirsi ad
un’agricoltura di alta qualità, per mettere in commercio una vasta gamma di
prodotti sostenibili e certificati”.
Una nuova scommessa, dunque,
per la Società di Jolanda di Savoia, che fa partire proprio dalla Sardegna, da
quei mille ettari che si sono recentemente aggiunti al precedente patrimonio
aziendale, il progetto di riconversione. L’amministratore Vecchioni, presente alla
fiera di Arborea nello scorso Aprile, aveva avuto occasione di sottolineare
come il piano di acquisizione dell’ex SBS, faceva parte integrante del piano di
trasformazione in corso, focalizzato proprio sul biologico, un settore che, commercialmente
ed economicamente, manifesta una crescita importante. I mille ettari di terreno
sardi costituiscono, ora, il terzo polo produttivo dell’azienda (dopo Ferrara e
Arezzo), destinatario delle quattro linee produttive previste: cereali minori e
sementi, orticole, legumi, piante officinali, tutti prodotti che si fregeranno
del marchio del biologico.
La recente scelta societaria
è stata quella di entrare in sintonia con Legambiente:
una decisione importante, che sta a significare la
condivisione di valori comuni. “La partnership si fonda sul comune
principio che il valore della sostenibilità nelle attività economiche, in specie in agricoltura, debba essere declinato nel responsabile utilizzo delle
risorse naturali", ha detto di recente Vecchioni, precisando anche che "I prodotti realizzati da
Bonifiche Ferraresi avranno il marchio Legambiente, un ulteriore valore
aggiunto sui prodotti immessi nei mercati, e una ulteriore garanzia per i
consumatori”.
Bonifiche Ferraresi stringerà rapporti commerciali con la grande distribuzione anche in Germania, Austria, Svizzera e Francia, Paesi i cui consumatori hanno mostrato di puntare sul biologico. La società, oltre l’impegno agricolo, non intende abbandonare nemmeno la precedente vocazione zootecnica della SBS. Di recente hanno fatto visita al compendio di Arborea anche i vertici del gruppo Cremonini (colosso delle carni tra i soci di Bonifiche Ferraresi).
Bonifiche Ferraresi stringerà rapporti commerciali con la grande distribuzione anche in Germania, Austria, Svizzera e Francia, Paesi i cui consumatori hanno mostrato di puntare sul biologico. La società, oltre l’impegno agricolo, non intende abbandonare nemmeno la precedente vocazione zootecnica della SBS. Di recente hanno fatto visita al compendio di Arborea anche i vertici del gruppo Cremonini (colosso delle carni tra i soci di Bonifiche Ferraresi).
Cari amici, dopo i precedenti
timori manifestati, ora anche il Comune di Arborea pare aver compreso e preso
atto della serietà del nuovo acquirente. Il recente “No formale” di Arborea alla realizzazione nel suo territorio di
uno stabilimento per lo smaltimento delle carcasse degli animali e degli scarti
di macellazione, (che il Cipor vorrebbe realizzare accanto a quello di
Masangionis per il trattamento di rifiuti), deciso dal Consiglio
comunale, ne è un esempio chiaro e lampante. Il Sindaco Manuela Pintus per
giustificare il diniego ha detto: «Questa Comunità sta puntando su una agricoltura
e zootecnia sostenibili e di qualità».
Arborea, ma anche l'intera
Sardegna, con l’arrivo di Bonifiche Ferraresi, possono riprendere a
marciare alla grande; se pensiamo poi che l'interesse manifestato dalla società di Jolanda
di Savoia nei confronti della Sardegna potrebbe non fermarsi qui ma puntare
anche all’acquisizione dei terreni dell'ex azienda agricola di Surigheddu e
Mamuntanas (con oltre 1.200 ettari messi già in vendita dalla Regione nel
Sassarese, vicino ad Alghero), si affacciano all’orizzonte ulteriori, interessanti prospettive.
La Sardegna volendo può
davvero cambiare volto, sviluppare finalmente il suo grande potenziale
inespresso, come ha già avuto modo di dire a chiare lettere l’A.D. Vecchioni, parlando delle
caratteristiche della nostra terra. "Il biologico si coltiva qui, per le
caratteristiche del clima, dei terreni e per la vicina presenza di
fertilizzanti organici, non a Ferrara. Possiamo fare solo
dell'eccellenza", ha dichiarato.
La Sardegna, amici, ha già avuto in passato una felice colonizzazione veneta; ora, Bonifiche Ferraresi e 3A possono dare vita ad un nuovo progetto di sviluppo economico di gran pregio (la Bonifiche Ferraresi punta anche a diventare socia della 3A). Per la Sardegna sarebbe davvero un toccasana!
La Sardegna, amici, ha già avuto in passato una felice colonizzazione veneta; ora, Bonifiche Ferraresi e 3A possono dare vita ad un nuovo progetto di sviluppo economico di gran pregio (la Bonifiche Ferraresi punta anche a diventare socia della 3A). Per la Sardegna sarebbe davvero un toccasana!
A domani.
Mario
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