venerdì, giugno 28, 2019

INSETTI INVASIVI: DOPO L’INVASIONE DELLE CAVALLETTE IN PROVINCIA DI NUORO, LA CIMICE ASIATICA DEVASTA IL NORD ITALIA.


Oristano 28 giugno 2019
Cari amici,
Lo sconvolgimento climatico che la nostra povera terra sta subendo per mille ragioni, è sempre più forte; a questo si aggiunge certamente l’assurda violenza fatta alla natura dall’uomo, che, aggiunta alla crescente, inopportuna invasione delle specie aliene che violano l’equilibrio naturale preesistente, sta creando, in particolare alle coltivazioni, danni a dir poco preoccupanti. Lo sostengono con forza, tra gli altri, i responsabili di Coldiretti, che dopo aver constatato il disastro creato dalle cavallette in provincia di Nuoro, osservano con la stessa preoccupazione i rilevanti danni portati alle colture da un insetto alieno, pervenuto dall’Asia tra di noi: la Cimice marmorata asiatica.
Questo insetto, introdotto accidentalmente prima negli USA e poi in Europa con l’aumento dei traffici commerciali, si è rivelato alquanto pericoloso, essendosi col tempo sempre più diffuso, colonizzando non solo le campagne ma i luoghi più inverosimili, come automezzi, stazioni ferroviarie, porti, aeroporti, terminal di smistamento delle merci, magazzini e abitazioni, non limitandosi quindi a vivere esclusivamente nelle aree verdi, dove invece si alimenta e si riproduce facendo strage di molte colture.
In agricoltura questa cimice si è rivelata un insetto molto pericoloso, perché si riproduce con una bella serie di uova almeno due volte l'anno; insetto famelico, attacca voracemente con le sue micidiali punture tutta una serie di alberi fruttiferi, causando danni che possono arrivare alla perdita del 40 per cento della produzione negli areali colpiti. Quest’anno questa specie, agevolata dal caldo improvviso, sta creando danni a non finire alle produzioni in tutto il Nord Italia, dal Friuli al Veneto, dalla Lombardia all' Emilia Romagna fino in Piemonte.
Per contrastare la proliferazione dell'insetto, sempre secondo la Coldiretti, è importante fare in fretta, proseguendo nella ricerca di interventi a basso impatto ambientale, attività già avviata in diversi, importanti centri universitari. La Commissione Agricoltura del Senato ha approvato all'unanimità ad aprile scorso una risoluzione contro l'invasione della cimice asiatica, che impegna il Governo ad approvare rapidamente il Decreto Ministeriale per l'immissione di specie e popolazioni non autoctone di organismi antagonisti di insetti alieni nel territorio italiano, accelerando anche le altre fasi dell'iter per autorizzare l'uso della vespa samurai (Trissolcus japonicus), antagonista naturale della cimice.
Cari amici, ho già avuto modo di trattare su questo blog diverse volte l'argomento della pericolosità nell’introduzione delle specie aliene nelle zone dove, a causa della mancanza di nemici naturali, si possono creare situazioni di estremo pericolo, tali da mettere in discussione gli equilibri naturali formatisi nei millenni. Se a questo guaio, poi, aggiungiamo la disinvoltura con cui l'uomo continua a creare situazioni di sconvolgimento climatico tali da arrivare ad un punto di non ritorno, possiamo dire che la frittata è già fatta!
In Sardegna, ho seguito con grande tristezza il ritorno di un male antico, quello dell’invasione delle cavallette in provincia di Nuoro; un male terribile, tanto che millenni fa le cavallette furono ritenute una delle sette piaghe d’Egitto! Invasione frutto certamente dei cambiamenti climatici di cui l’uomo è il primo responsabile! Il loro arrivo e la loro moltiplicazione, sono certamente dovuti alle abbondanti e improvvise piogge fuori stagione, alternate a lunghi periodi di siccità, che hanno favorito l'invasione dei campi nel Nuorese. Un danno economico rilevante, quello subito dagli allevatori, ha sottolineato il direttore della Coldiretti di Nuoro, Alessandro Serra, "che ora dovranno sopportare maggiori costi per l'acquisto e il trasporto del mangime per il bestiame".
Tornando alla nostra pericolosa cimice asiatica, se è pur vero che l’insetto risulta non essere pericoloso per l’uomo (non lo punge, né gli trasmette malattie), ce lo possiamo però ritrovare in ogni angolo della nostra casa, dove cerca rifugio. Appena il tempo migliora però ritorna nel gradito mondo vegetale per depredarlo; la cimice asiatica è, infatti, un fitofago polifago attratto dalle specie coltivate, spontanee e ornamentali, con predilezione per piante arboree e arbustive. Ama, in particolare, pesco, pero, melo, kiwi, ulivo, albicocco, ciliegio, susino, vite, pomodoro, peperone, fagiolini, soia, girasole, fagioli, mais, frumento, mentre sotto tiro sono anche acero, nocciolo, frangola, ailanto, sanguinello, e tante altre specie.
Cari amici, da quando la cimice asiatica è arrivata in Italia si sono susseguiti studi, seminari, convegni alla ricerca di soluzioni per contrastare un insetto tanto dannoso per il mondo agricolo, considerato ormai un’emergenza nazionale. Le soluzioni per debellare questa cimice andrebbero certamente cercate, come detto prima, con l’utilizzo della lotta biologica; quanto invece alla eliminazione dalle nostre abitazioni, considerato non solo il fastidio che arrecano ma anche il cattivo odore che emanano quando si sentono in pericolo, bisognerà purtroppo ingegnarsi.
Una volta individuato il nido casalingo, le cimici asiatiche vanno risucchiate con l’aspirapolvere e, una volta catturate vanno eliminate definitivamente, ad esempio, immergendole in acqua saponata con sapone di Marsiglia. Risulta efficace anche l’uso del ghiaccio spray o secco e la lacca per capelli. Per difendere le nostre piante d’appartamento infestate, invece, le aziende di disinfestazione consigliano l’uso dell’aglio. Si può piantare un bulbo d’aglio nei vasi, oppure spruzzare una mistura di acqua e aglio in polvere direttamente sulle piante.
Contro la cimice asiatica si può anche utilizzare una soluzione a base di acqua e peperoncino piccante, spruzzata sulle foglie. Le piante infestate da questa cimice si possono anche nebulizzare con un antiparassitario casalingo a base di bicarbonato: un cucchiaino di bicarbonato disciolto in acqua con tre cucchiai di olio. Un altro intruglio casalingo, è quello costituito da acqua e tabacco (basta sciogliere il contenuto di un pacchetto di sigarette in una bacinella d’acqua aggiungendovi del detersivo), spruzzando poi il contenuto col vaporizzatore direttamente sull’insetto.
Insomma, amici, a mali estremi, estremi rimedi!
A domani.
Mario

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