Il cipresso calvo, scoperto nelle paludi del Sud-Est degli USA, da David Stahle
Oristano
1 Giugno 2019
Cari amici,
Mi pare bello iniziare i post del mese di Giugno parlando con Voi di natura. Il verde, il paesaggio che ci circonda, è la nostra salvezza, e tutti dovremmo prenderne atto! Oggi voglio parlare della longevità di certi "giganti verdi", che hanno una vita lunghissima, oltrepassando non solo i secoli ma anche i millenni!
Di recente, per esempio, è stato un team di ricercatori della Carolina del Nord, guidato dal professore David Stahle, a scoprire un albero straordinariamente antico, tale da stupire e restare affascinati. L’esperto professore, che da qualche anno esplorava la vasta area paludosa situata nel Sud-Est degli Stati Uniti, si è fermato estasiato quando si è trovato dinanzi un albero gigantesco, imponente e carico di anni e di storia, quasi da non credere ai propri occhi. Era un cipresso, appartenente alla famiglia dei cosiddetti “cipressi calvi”.
Di recente, per esempio, è stato un team di ricercatori della Carolina del Nord, guidato dal professore David Stahle, a scoprire un albero straordinariamente antico, tale da stupire e restare affascinati. L’esperto professore, che da qualche anno esplorava la vasta area paludosa situata nel Sud-Est degli Stati Uniti, si è fermato estasiato quando si è trovato dinanzi un albero gigantesco, imponente e carico di anni e di storia, quasi da non credere ai propri occhi. Era un cipresso, appartenente alla famiglia dei cosiddetti “cipressi calvi”.
La sua curiosità di studioso lo spinse a cercare di conoscere l’età di questo straordinario
gigante verde, e l’esperto professore di geo scienze per accertarlo si è servito
del metodo della dendrocronologia, ovvero la tecnica di analisi degli anelli
con la datazione al radio carbonio; l'età accertata è stata di 2.624 anni. Il resoconto della scoperta, pubblicato sulle
pagine della rivista Environmental Research Communications, ha fatto molto clamore,
e il ricercatore ha dichiarato che egli sarebbe stato casualmente condotto, quasi da un “filo
di Arianna”, dalla sua curiosità dettata da un’insolita fila di alberi particolarmente vecchi, cresciuti
lungo l’intera lunghezza di un fiume.
Successivamente, nelle diverse interviste
rilasciate, il professore ha dichiarato che nel mondo le foreste vergini di
cipressi calvi sono praticamente scomparse; in passato, ha detto, tale specie,
considerata la bontà del suo legno, fu oggetto di abbattimenti selvaggi, tanto che
oggi è accertato che è giunto a noi meno dell’1 per cento degli esemplari prima esistenti. Proprio
studiando gli anelli degli alberi cresciuti accanto al gigantesco cipresso, il
ricercatore ha trovato anche le prove di periodi di siccità e di inondazioni,
occorsi durante le epoche pre-coloniali, così imponenti da superare qualsiasi confronto
con gli eventi simili avvenuti nei tempi moderni.
La scoperta, seppure di
grande importanza e valore, non è da ritenersi, tuttavia, da super-primato, in quanto al mondo
esistono esemplari ben più antichi. La
prima posizione, quella da guinness, allo stato attuale è tenuta da Matusalemme, un pino bristlecone che vanta oltre 4841 anni di età. L’annoso vegliardo
si trova nelle White Mountains della California, ma la sua esatta ubicazione,
per evitare eventuali invasioni di campo, viene tenuta segreta. In precedenza fu accertato
anche un albero più vecchio di lui: era stato chiamato Prometeo, ma questo
rarissimo esemplare, nonostante la sua enorme importanza, fu paradossalmente
abbattuto, con tanto di autorizzazione del Servizio Forestale degli Stati Uniti,
nel 1964.
Sul secondo gradino del podio si colloca Sarv-e Abarqu, un imponente cipresso
situato nella provincia di Yazd, in Iran. L'albero ha oltre 4.000 anni di età ed
è considerato un vero monumento nazionale dal popolo iraniano.
Il terzo gradino appartiene al Llangernyw Yew, un incredibile tasso, protetto dalle mura di un
piccolo sagrato di una chiesa nel Galles del Nord. L’albero ha anch’esso circa
4.000 anni e, secondo i botanici, è ancora in crescita. Nel 2002, per celebrare
il giubileo d'oro della regina Elisabetta II, l'albero è stato designato come
uno dei 50 grandi alberi britannici.
Il
4° posto (medaglia di cartone), è tenuto da Alerce, anch’esso di dimensioni
imponenti, un cupressoides Fitzroya,
specie arborea autoctona sulle montagne delle Ande. Ad oggi, fra i più antichi
esemplari viventi, con i suoi 3640 anni.
Cari amici, in questa
veneranda classifica non possiamo certo dimenticare i Matusalemme millenari
presenti in Sardegna, isola che, come noi tutti ben sappiamo, è antichissima e vanta esemplari che
sfiorano i 4.000 anni, come ad esempio “S’ozastru”, detto anche la Monna Lisa
sarda, il patriarca verde degli olivastri millenari di Santu Baltolu a Luras,
con la sua età stimata tra i 3.000 e i 4.000 anni; l’esemplare è ritenuto
l’ulivo più antico d’Europa.
Cari amici, su questi “nostri
vegliardi” ho avuto modo di scrivere diverse volte su questo blog, per cui chi
fosse interessato può andare a leggere o rileggere quanto scrissi sia nel 2013
che nel 2018. Ecco i link per andare a curiosare sul nostro antico patrimonio “verde”
del passato: http://amicomario.blogspot.com/2018/04/sono-oltre-400-gli-alberi-monumentali.html,
post del 2018 e http://amicomario.blogspot.com/2013/12/sardegna-sozastru-la-monna-lisa-sarda.html,
post del 2013.
La nostra regione, amici,
è carica e ricca di storia, e, anche nel campo dei giganti verdi, non siamo
secondi a nessuno, non c’è che dire!
A domani.
Mario
David Stahle in North Carolina's Black River. Photo by Dan Griffin.
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